Like the leaves of fall
"I always wanted to play classical recitals and concerts, and go from place to place and learn new programs and practice new things and play hours and hours of piano for people".
Oggi mi sento cosi' terribilmente inadeguato a tutto che l'ultima cosa che sento di poter fare e' scrivere un post. Contemporaneamente vorrei scrivere qualche riga prima che il ricordo del concerto di Regina Spektor sbiadisca. Non dovrebbe succedere tanto facilmente, ma non si sa mai.
La storia di questa bambina innamorata del suo pianoforte, che quando i genitori fuggono dall'Unione Sovietica e' costretta a lasciare dietro di se', e' per me commovente. Regina che arrivata nel Bronx, per non perdere quello che ha imparato, e in mancanza della possibilita' di accedere a un pianoforte, muove le sue dita sul davanzale della finestra e sul tavolo della cucina.
No, non riesco a scrivere, troppe distrazioni, troppi travagli nella mia testa. Riesco solo a ricopiare due frammenti di interviste e il testo di "Lulliby".
"The Japanese have a proverb: whenever the student is ready, the teacher appears. In a lot of ways, that’s how my life has been, there's been this kind of harmony with things".
“People love that record. They would come to a show, and then buy five copies so they could give them as presents. I never had enough money to do a big run so I'd do 200 at a time, sell them out, and then make more".
"I know that you cannot be here
I know that you are not mine now
looking out the window
at another window
i see toenails changing color
like the leaves of fall
if you often smile
but often don't smile
which do you do more often
smile.. or not?
I dreamt a hydrant was covered in snow
a white light glowing below
I know that you cannnot be here
I know that you are not mine now
looking out the window
at another window
I see toenails changing color
like the leaves of fall".
[Una galleria di illustrazioni di Julie Morstad, autrice della copertina di "Mary Ann meets the gravediggers and other short stories" la trovate qui.]
Commenti
Sembra normale ma a volte non ĆØ cosƬ scontato....
grazie per il link alle illustrazioni. In effetti sono piĆ¹ malinconiche e femminili rispetto all'immaginario di Edward Gorey.
Mancano della sua ironia, ma per quel che mi riguarda le ho apprezzate.
un abbraccio
raffaella
Uhm, bene e' una parola grossa diciamo. Pero' ci sono cose che aiutano, come il tuo commento.
Myriam -
Perche' non dovrebbe essere vera? Non e' cosi' inverosimile.
Raffaella -
Non e' affatto scontato trovare comprensione attorno a se' quando ci si sente inadeguati. Di solito succede il contrario, il mondo corre avanti e ti lascia behind. Poi per fortuna ci sono le belle persone che leggono il mio blog, che capiscono e condividono, e mi fanno continuare a pensare che questo luogo molto nostro e' un bel rifugio nel quale comunicare con sincerita' e apertura. Sulle illustrazioni sono con te, piu' malinconiche e soprattutto femminili, delicate, silenziose.
Questo volevo dire..
Poi ogni tanto ti rendi conto che anche le persone che ti stanno attorno si sentono nello stesso modo, e quindi..
magari ĆØ la nostra paura che distorce la percezione della realtĆ .
ciao
raff
tu cosa dici?
raff