- Noah Baumbach
I felt I could have written it, so the fact that it was already written was kind of a technicality.
- Jesse Eisenberg as Walt
Ieri sono uscito dal lavoro un po' prima, senza una ragione precisa (mi ero stancato di stare qui dentro), sono tornato a casa e mi sono preparato un piatto di pasta, poi ho tagliato una fetta di colomba e mi sono messo in terrazzo a guardare lo spettacolo degli scoiattoli che si inseguivano dall'albero al muretto del piccolo playground davanti a me. Infine ho dato un'occhiata a Time Out che giaceva intonso nella mia borsa da un paio di giorni, per scoprire che al mastodontico centro culturale a 5 minuti a piedi da dove vivo davano questo film, stra-incensato dal Guardian e dall'Observer.
E' un film di libri, giacche di velluto, barbe, cordless enormi, giradischi di legno posati su amplificatori valvolari Sansui (l'ho riconosciuto perche' ne conservo uno identico). E musica: Dean Wareham e Britta Phillips che hanno scritto la colonna sonora originale, Lou Reed che compare con "Street hassle" nella scena finale e topica, "Hey you" di Roger Waters che uno dei protagonisti pretende di avere scritto (vincera' per questo un premio, prima di essere miseramente scoperto).
Lo ha fatto per imitare il padre (uno strepitoso, strepitoso, Jeff Daniels, nella sua interpretazione migliore dai tempi di questo film e soprattutto di questo), scrittore un tempo di successo, ora superato nei gusti del pubblico dalla piu' giovane moglie.
Il film e' stato girato a Brooklyn in 23 giorni, con cinepresa manuale e un budget ridicolo, da un giovane regista alla sua quarta prova (la prima circolata fuori dagli Stati Uniti) e racconta invidie, gelosie, amori, paure dei quattro protagonisti (genitori e figli). Tutto con uno stile minimalista e coltissimo, pieno di riferimenti letterari (Carver, Murakami) e cinematografici (Eustache, "a young Monica Vitti", "Blue velvet", la corsa finale di Manhattan), con personaggi secondari formidabili (la ultra sexy studentessa squattrinata Lili, che andra' a vivere con Bernard e Walt, facendo innamorare di lei perdutamente padre e figlio; Sophie, la fidanzata di Walt, che lui prima lascera' per poi pentirsi amaramente). E si ride come dei pazzi, come quando il figlio minore si appassiona a un nuovo "hobby": masturbarsi in mano per poi spalmare di sperma i libri della biblioteca scolastica.
Quante volte capita di essere completamente rapiti da un film, di ritrovare sullo schermo le proprie emozioni, desideri, vicende, timori, il paesaggio che ci circonda, le persone che conosciamo?
Ecco, a me e' successo ieri sera. Film dell'anno? Probabilmente. Fate il possibile per cercare questo piccolo capolavoro.
Commenti
Però non sono d'accordo sull'ultima cosa...non tutti i film più belli sono quelli che "sembrano veri"...
Insomma va a finire (come spesso succede) che stiamo dicendo in fondo la stessa cosa. Anche a me piace vedere la quotidianità nei film, è il genere di film che prediligo. Ma non mi piacciono i documentari che si spacciano per film...insomma è il modo in cui la quotidianità viene proposta, letta e rappresentata...
Hai visto "Me and you and everyone we know"? Che ne pensi?
Vivo in una città della Norvegia centrale, Trondheim. Perchè fortunata?
A proposito di "Me and you.." a me invece è piaciuto. Però sono d'accordo in parte su quello che dici, in parte ho avuto anch'io quella sensazione di "costruito", ed è legata proprio a quel personaggio di Miranda July, che è effettivamente odioso ed artefatto. Quello che secondo me salva il film (e lo rende bello)è la prospettiva infantile che è molto poetica. Più volte mi ha commossa. Non che questo sia indice di qualità, ma ci ho sentito qualcosa di bello e di "vero", ma in un altro senso...
Su Miranda July, ho amici che hanno detto esattamente la stessa cosa che state dicendo voi. Personalmente però non sono d'accordo, penso che la sua attitudine fosse sincera.
Credo sia questione di non essere sulla sua stessa lunghezza d'onda, qualcosa del genere..
raffaella
Mi piacerebbe davvero, non e' detto che quest'estate non approfitti del Londra - Trondheim della Ryanair. Naturalmente sei invitata a Londra. Dopo il buio dell'inverno, credo che in questa stagione dalle vostre parti si senta davvero un clima di rinascita. Dev'essere emozionante.
Raffaella -
Bentornata! Spero che Milano ti sia lieve. Mi sei venuta in mente tutte le volte che sono passato vicino al tuo studio. Non osare piu' allontanarti quando torno! :-)
E proprio cosi', "non sentire piu' il peso del libro che teniamo tra le mani". E' una sensazione bellissima, magica. E hai ragione, e' "come" si raccontano le cose. Anche se quando la trama e' fantastica personalmente faccio piu' fatica a percepire l'assenza di una mediazione tra la storia e me. Credo di capire anche quello che intendi con "essere sulla stessa lunghezza d'onda". Nel caso del film di Miranda July ho notato che sono molte piu' le donne che conosco ad essere entrate in comunicazione col film. Riesco a intuire la ragione forse, ma non riesco a spiegarla a parole.
Per venire a Trondheim ti consiglio Norwegian, Ryanair qui non ci arriva.
Il disgelo è sempre emozionante perchè riporta il mondo alla luce, lo fa emergere dalla coltre di neve, e ogni volta sembra impossibile che possa riuscirci. Riemerge anche tutto ciò che la neve aveva nascosto...sensazione personale che condivido appunto adesso.
È vero, quel film piace alle donne e uno dei motivi è il fratellino che avrei adottato seduta stante...
Ma che bello vivere cosi' tanto tempo nella neve. Immagino che quel candore faccia bene agli occhi e all'anima. Mi racconterai quando ci vediamo allora.