[Beppe Grillo e Cherie Blair, Royal Court of Justice, Novembre 2006]
Io lo dico sempre che bisogna sempre avere con se' la macchina fotografica.
Questa foto, che ho scattato ieri sera alla cena per il sessantesimo compleanno di Time, la troverete domani anche nelle pagine locali dell'edizione genovese di Repubblica. Lo so, non stiamo parlando del National Geographic, ma e' la prima mia foto che mi viene richiesta per essere pubblicata da un giornale e sono troppo contento cosi'. E Beppe, gentilmente, ha autorizzato la pubblicazione.
Vi confermo che lui e' proprio simpatico: dopo un po' che chiacchieravamo, senza che gli chiedessi nulla, mi ha scritto su una copia del programma il suo numero di cellulare dicendomi di chiamarlo tutte le volte che ho qualcosa da dirgli. Adesso quindi fate attenzione a pestarmi i piedi, che chiamo Beppe!
Per altro alla cena dovunque ti voltavi trovavi una celebrita'. Bob Geldof mi sono limitato ad ascoltarlo e a riflettere sulle sue parole, e invece Mary Quant mi ha troppo conquistato con la sua travolgente simpatia. A un certo punto le ho chiesto quali sono le principali differenze che lei vede tra Londra di oggi e la Swinging London e lei mi ha risposto che "e' una differenza di energia: allora l'energia era cosi' repressa che a un certo punto e' esplosa. Oggi e' piu' libera di esprimersi, quindi non puo' esplodere come successe allora". Peccato pero'. E' come questa settantenne col caschetto ti guarda che e' straordinario. Lei e' rimasta a quegli anni ed e' felice cosi'. Ha trovato una sua dimensione e ha deciso di non lasciarsela scappare.
Paris Hilton invece non l'ho vista, accipicchia.
[Aggiornamento da quelli di Repubblica: il pezzo con la mia foto verra' pubblicato Domenica piu' probabilmente che domani].
Commenti
Grillo è l'unico di cui leggo il blog, oltre naturalmente al tuo. Non sono sempre d'accordo con lui però mi interessa.
Ma da quando ti dai alle feste mondane? E chi è Paris Hilton?
Hai sentito della chiesa di St. Martin? sembra che abbiano trovato il santo!
buon weeknd
Auro
E meno male che avevi con te la macchina fotografica: non ci avremmo creduto!
Chissà che farebbe la Quant se vivesse qui, in Italia voglio dire, non pensi che avrebbe voglia di esplodere?
Probabilmente Paris Hilton era da qualche parte a godersi i cittini che si è guadagnata "lavorando pesantemente" a fianco di Amendola nello spot della (?), non mi ricordo che compagnia è. Ah, ma forse te la sei persa, in quel di Londra non è arrivata. Che peccato.
Alla prossima REPORTER.
Comunque volevo dirti che più ti leggo e più mi ricordi Carrie, la protagonista di Sex and the city...prendila come un complimento, la sua vita è così cool, piena di cose, di persone, avvenimenti...non ti conosco ma mi sembra quasi di vederti quando dici che vai alle mostre..o che ti metti davanti al computer prima di uscire...continua così! Nel raccontare la tua quotidianità riesci a trasmette tante cose e come uno scrittore riesci a creare situazioni,immagini, pensieri, stati d'animo in cui molti(io :-)) ci si possono ritrovare!
ciao
Ma come chi e' Paris Hilton? E mi do alle feste mondane da quando mi prendono con l'inganno dicendomi che ci sara' Bono, che infatti non c'era.
Carta Straccia -
Mary Quant non diceva di avere voglia di esplodere lei (a settant'anni suonati), ma che le generazioni di oggi non vivendo il clima di repressione degli anni '50 non realizzeranno piu' altri anni '60. In effetti anche io ero sorpreso ieri sera in quell'ambiente.
Glicine -
Confesso che lo penso proprio tutte le mattine quando mi guardo allo specchio: urca come assomiglio a Carrie! Stessa vita poi! Sono quasi pronto per diventare una delle Desperate Housewives. Scusa se uso un po' di ironia. Per altro non ho mai visto una puntata di questi serial, quindi magari hai ragione tu. Mi sa che sarebbero per me dei serial killer pero'. Come sono simpatico oggi eh.
con ironia ;)
Vabbè che "girls wanna have fun" ma quella proprio noooo........
Generalmente sono persone che si farebbero uccidere piuttosto che esprimere un'emozione, e spostano tutta la loro energia sulla politica che diventa specchio-filtro delle loro passioni (ora che B. non è più al governo infatti si trovano in difficoltà perché se stanno male non sanno più con chi incazzarsi).
Tutto questo per dire che Beppe Grillo ha cominciato a starmi antipatico, ma non è colpa sua. Grazie al tuo post forse ora mi ridiventa simpatico!
(Se non ci fosse la politica mi domando di cosa parlerebbero...)
Ma come, B. è stato al governo? Questa cosa mi è sfuggita...ma è stato quando hanno approvato quella proposta di legge sul sesso di gruppo?
;)
ehm, spero che il pubblico non si sforzi di capire la battuta sul sesso di gruppo, mancando del necessario riferimento...
PS Quanto vuoi per il suo cellulare? ;-)
Perchè non ne leggo altri? a) perchè no ho moltissimo tempo da perdere in uffico, e a casa non mi sogno di accendere il PC; b)se ho tempo (e ne ho poco) preferisco un libro, eventualmente con CD in cuffia; c)ma quali blog? quelli di gente che non conosco, mai vista nè sentita; d) a causa delle mie deprecabili abitudini incorro in gravi inconvenienti quali non sapere chi è Paris Hilton, vi prego di scusarmi; e) non capisco cosa c'entra Grillo con il governo del nano bugiardo, nè con quello di mortadella. Beppe fa una politica tutta sua, a teatro e sul blog, sulla quale non sono molto in sintonia ma rimane comunque un'opinione interessante.
Il seguito dell'alfabeto alla prossima.
ciao
Auro
PS: da quando è finito Report non accendo neanche più la TV.
Tutto questo per me non c'entra con la TV che neanch'io guardo (e neanch'io ho un'idea precisa di Paris Hilton se non che m'immagino sia bionda)
Beppe Grillo non c'entra col governo! Mi riferivo al fatto che chi parla sempre e solo di politica (e sono appunto quelli che leggono solo il blog di Grillo) con la scomparsa del governo Berlusconi ha perso il pretesto migliore per spostare i propri cattivi umori su qualcosa di collettivo.
Mi e' sembrata una persona onestissima. La cosa divertente che mi sta capitando e' che ho letto gli ultimi post del suo blog e sono esattamente le stesse cose delle quali abbiamo parlato: la finta caduta dello psiconano, il problema degli inceneritori, ecc. E' molto molto alla mano. Mi ha scritto una riga anche oggi, invitandomi a restare in contatto. Quale altra star di comporta in questo modo? Ti assicuro che in ambito musicale ho incontrato mezze calzette piene di se' che se la tirano molto ma molto piu' di Beppe. Porto con me un ottimo ricordo della serata trascorsa a chiacchierare con lui.
Lophelia -
Sono molto d'accordo con te. Il che non significa che mi disinteresso di questioni globali. La nostra vita, i nostri fatti privati, sono comunque inseriti in un contesto piu' ampio. Detto tutto questo, mi interessano alcune questioni politiche e non altre. L'ambiente viene al primo posto, segue a breve distanza la giustizia sociale. Mentre, per esempio, mi uccidono i dibattiti sulle tasse, che mi pare prevalgano in questi giorni. Le tasse vanno pagate. Le devono pagare i ricchi, ne devono pagare tante, tantissime, per aiutare i meno abbienti. Ma, detto questo, ho esaurito il tema. Il tema delle politiche ambientali, quello del pacifismo, quello degli aiuti a Paesi in via di sviluppo sono invece molto interessanti. Il giornale che leggo, l'Independent, l'ho scelto proprio per il risalto che da' a queste problematiche, sempre in prima pagina. Anche a me sembra che in alcuni casi l'anti-berlusconismo italiano si accompagni ad atteggiamenti vecchi, hai ragione. Dimostrami di essere anti-berlusconiano: butta via la televisione, fai la raccolta differenziata di tutto, diventa vegetariano, partecipa in prima persona a raccolte di firme e di aiuti. Le parole non bastano, servono azioni, scelte pratiche quotidiane, e perche' no, un po' di disciplina. Lo sapevo che sarei uscito dal tema. Sono d'accordissimo anche sull'importanza del privato. Soprattutto dei piccoli fatti quotidiani. Quando ci voltiamo indietro, ci rendiamo conto di quanti piccoli fatti lasciano il segno dentro di noi e vale la pena condividere. Piccole emozioni fragili a volte, del tutto diverse dalla "passione politica" che fa discutere. E sono pienamente in sintonia con te anche su un altro punto: anch'io in questo periodo preferisco leggere blog che libri. Questa democratizzazione che la rete ha introdotto mi piace molto.
Artemisia -
Immagino che parliate di un altro B., appassionato di sesso di gruppo, ma piu' in la' non vado, manca ogni riferimento infatti. Ho proprio visto ieri sera un film sul tema, Shortbus, un indipendente americano con musica di Yo La Tengo. Uno psicodramma collettivo ambientato in un locale per sesso di gruppo, che non invoglia in alcun modo a provare. Potete regalare il DVD a B. per Natale magari.
Bloggointestinale -
Sbagli a non passare di qui piu' spesso. Tra l'altro secondo me risolveresti anche i problemi dei quali parli nel tuo blog. Pensaci dai, sai quanti bei concertini vedremmo insieme?
Viola -
Mi fai venire in mente che mi avevano promesso il PDF ma non l'hanno mai mandato. Ora indago. Sempre, sempre la macchina con se'. Magari tu che sei di Roma incontri pure Morrissey, pensa.
Lucia -
Tu cosa offri? Dici che potremmo bandire un'asta online?
Auro -
A me piace conoscere vite anche di persone che non conosco. Anzi, a volte mi capita di trovare nei blog straordinarie analogie con i miei sentimenti ed emozioni. Pero' capisco che leggere blog richieda tempo, che spesso non si ha. Ho notato che molte persone aprono blog, ma solo quelle che hanno qualcosa da dire lo proseguono nel tempo. Puo' essere un modo per decidere, con tempo limitato, quali blog leggere.
Come la varia fauna collegata a London Calling, nessuno dei quali (eccetto Myriam) ho mai visto in faccia.
Auro
Pero' la TV non la possiedo da piu' di 5 anni, riciclo tutto, sono stato socio fondatore di una Coop Sociale e sostanzialmente offro buona parte delle mie ore lavorative ad attività di cooperazione internazionale, per cui spero di salvarmi lo stesso ;-)
E' un processo pericoloso perche' non finisce mai. Pero' ricompensa molto. Non e' tempo perso, in molti blog trovo piu' "materia per pensare" che su tanti giornali e libri. Certo uno si domanda: ma prima della rete cosa facevamo tutti noi?
Wiseacre -
Sei assolto figliolo, London Calling sia con te :-)
Paris Hilton e' mentecata ma scopabile per i maschietti..non e' una gran bella donna..se non fosse figlia di Hilton, sarebbe un'altra "ragazza dell'Essex".
dai Fabio come Sex in the City?Fabio parla solo raramente di Sex...anzi quasi mai...e quella serie e' basata solo su sex e su marche di borse e scarpe : UNA PALLA! Mi sono forzata a vederlo e mi addormentavo sempre davanti alla tele. Fabio, a quando la cena dai Blair? Poi domenica e' saltato tutto perche' sabato mi hanno rubato borsa e cellulare e chiavi della macchina..quindi..c'e' stato un po' di casino logistico
Ad esempio, lavoro all'universita'. Per il caffe' abbiamo una macchinetta a gettoni che funziona con bicchierini di plastica. Orrore! Ho quindiprovveduto a comprare un set di 8 tazzine in porcellana, tutte diverse tra loro e quindi personalizzabili e le ho messe visino alla macchinetta. Per farla breve, ora quasi tutti gli utenti (siamo circa un ventina, tra internisti, dottorandi, tecnici e docenti) sostengono che il caffe' in tazzina e'nettamente migliore e ripudiano il polipropilenico biccherino. Una collega,contagiata dallo spirito eco-comunitario, ha persino comprato i cucchiaini in metallo per tutti in modo tale da abbandonare quelli di plastica.
Sono molto orgoglioso della cosa! ;-)
Ma per esempio, Michael Moore, Patti Smith, Al Gore, che non sono Gandhi, da che parte li metti?
Lophelia -
Gia'.
Wiseacre -
Tu sei un grande, devi essere orgoglioso di esistere per come scrivi, quello che dici, il modo in cui lo dici e tutto quanto. Non e' che sono stato colto da un fulmineo attacco di generosita', e' solo che quando penso che ho certi lettori sono proprio contento. E soprattutto capisco perche' tengo in vita questo blog giorno dopo giorno.
Andrea -
Ho cercato di immaginarti in aula, con la tua aria mite e il tuo modo soft-spoken e gentile di esprimerti. Credo anch'io come Wiseacre che il problema sia piu' quello di conquistare l'attenzione e l'interesse piuttosto che quello di ridurre la platea al silenzio.
1) Zia Patty
2) Michael Moore
Al Gore non rientra in classifica..
grazie delle parole gentili, dovresti pero' vedermi -prima- di entrare in aula, con i ginocchi che fanno giacomo giacomo
wiseacre
tu insegni? che cosa? hai rimedi da condividere per salivazione azzerata, tachicardia e ansia generica?
Hai visto "An inconvenient truth"? Gran bel documentario, cercalo su DVD.
Andrea -
A me invece presentare il mio lavoro anche davanti a parecchie persone, cosi' come presentare alla radio, non provoca nessun problema, anzi mi diverte parecchio. Credo si tratti di un problema di "preparazione" comunque, di quanto prima pensi a quello che poi dirai. Poi c'e' un fatto di personalita', di quanto ti piace essere al centro dell'attenzione piuttosto che passare inosservato. Nel presentare come nell'insegnare pero' c'e' il ruolo, la "divisa che stai indossando" che aiuta, non trovi?
Sai anche Blair aveva dei buoni propositi prima di essere eletto...
pure lui ammette che ancora oggi, prima di salire sul palco, sente l'emozione di cantare davanti alla gente, evento che in futuro chiameremo con il termine tecnico appropriato ("cagotto")
Al Gore non e' paragonabile, nemmeno lontanamente, a Tony Blair. Hanno storie personali completamente diverse. Sono assolutamente convinto che la storia di questo pianeta sarebbe stata completamente diversa senza i brogli che in Florida hanno permesso a un primate inferiore di conquistare la presidenza degli Stati Uniti. Dopodiche, lo so, e' stato rieletto e questo per me non fa che confermare quello che ho sempre pensato dell'uomo medio americano, che e' poi la stessa cosa che penso dell'uomo medio italiano o inglese. Ma dette queste cose, se Al Gore avesse vinto le elezioni presidenziali non ci sarebbero stati gli auto-attacchi alle torri commerciali, la guerra in Afghanistan, quella in Iraq, il trionfo senza limiti della corporate culture americana. Il mondo e la storia sarebbero stati completamente diversi.
Andrea -
Per forza, Bono non ha piu' voce.
E anche per il ministro degli esteri norvegese Jonas Gahr Støre, che ideologicamente gli somiglia molto (però lui è al governo).
Andrea - Ti rispondo via mail. Comunque lo stress da palcoscenico è in parte inevitabile. Poi ci fai il callo, soprattutto riesci ad invertirlo, quando gli studenti iniziano a capire che puoi anche essere una persona interessante e non solo un insegnante. Il trucco e' non porsi sempre e solo come un elemento distante dalla loro sensibilita' e non sempre e solo in termini "tecnici".
Chiaramente dipende in parte dalla materia che devi insegnare (io in questo sono agevolato), ma agganci con la realta' quotidiana, con le nostre piccole/grandi passioni possono aiutare -e molto- nel far calare in modo adeguato (non eccessivo ma sufficiente) la barriera tra le due parti della barricata. L'abbassare queste barriere aiuta molto: noi ad essere piu' sciolti ed "easy" e loro ad essere piu' partecipi ed interessati.
Ad esempio, l'altra settimana avevo due ore e mi e' andato KO il videoproiettore. Sono dovuto andare a braccio, sebbene la parte iconografica nella mia materia sia fondamentale. Come per incanto gli studenti si sono lanciati in domande, hanno chiesto divagazioni. La "caduta dello schermo" e la mia "umanita'" nel non seguire piu' uno schema rigido come quello imposto dalla presentazione, evidentemente
ci ha avvicinati e mi ha reso piu' affrontabile. E' venuta fuori una bellissima lezione ed anche in seguito li ho visti molto piu' curiosi ed in cerca di un contatto maggiore.
In fondo e' universita' e non scuola superiore (per quanto, vabbe'...) e chi ci sta di fronte non e', anagraficamente e generazionalmente lontano anni luce. E agli studenti piace da matti percepire che chi hanno di fronte si mette in gioco e li tiene in considerazione.
(scusate il pistolotto, mi son fatto prendere....)
;)