Dare voce al silenzio
[Il fiume Tamigi, Giugno 2007]
Domani nel GR in network delle 10.30 e delle 13 andra' in onda un mio servizio da Live Earth.
Domenica alle 10.15, mi hanno chiesto di curare una speciale rassegna stampa da Londra, in network (non l'ho mai fatta una rassegna stampa, spero di non dire troppe scemenze).
Il calendario di Prospettive Musicali che abbiamo comunicato alla redazione, salvo festival estivi che avrebbero la precedenza, e' questo:
8 luglio: Prospettive Musicali non andra' in onda
15 luglio: Fabio
22 luglio: Prospettive Musicali non andra' in onda
29 luglio: Fabio
5 agosto: Alessandro
12 agosto: Gigi
19 agosto: Alessandro
26 agosto: Fabio
2 settembre: Fabio
9 settembre: Gigi
16 settembre: Alessandro
David S. Ware e il suo gruppo li conobbi per caso, una decina di anni fa, a Manhattan. Per caso, perche' ero in un teatro di Chelsea per ascoltare i Sonic Youth, e non mi sarei proprio aspettato di sentire, prima di loro, un gruppo free jazz.
L'impatto fu straordinario, un coloratissimo ensemble di musicisti impegnati a suonare una sorta di rumore bianco che metteva insieme esperienze free e musica africana in una teoria della liberazione da qualsiasi cosa avessi ascoltato fino al giorno prima. Mi incuriosirono, e l'indomani andai a cercare i loro dischi, soprattutto per capire.
Da allora e fino allo scioglimento avvenuto un anno fa, ho sempre seguito con interesse l'evoluzione del saxofonista newyorkese e dei componenti del suo gruppo (soprattutto il contrabbassista, William Parker, e il pianista, Matthew Shipp), che e' proseguita verso territori sempre piu' astratti, personali e avventurosi.
La Aum Fidelity, l'etichetta che pubblica i loro dischi, e che ha come mission "giving voice to silence", ha da poco fatto uscire l'ultimo concerto del quartetto di Ware, insieme a 3 volumi di registrazioni di William Parker con il percussionista di Chicago Hamid Drake.
Di cotanta meraviglia, ho preferito "Summer snow", il volume registrato nel 2005. William Parker suona, oltre al contrabbasso, una serie di percussioni africane e in un paio di tracce il flauto shakuhachi. Hamid Drake suona la batteria ma anche tablas e gong.
La prima parte del disco (4 tracce) e' piu' etnica e fa costante riferimento a ritmi africani e asiatici. Segue una porzione piu' sperimentale (3 tracce). E si conclude con 4 tracce piu' riconoscibilmente jazz, che potrebbero benissimo uscire da un volume ECM.
L'atmosfera e' calda e coinvolgente dall'inizio alla fine, anche se personalmente trovo irresistibili le tracce sostenute dalle tablas, con il contrabbasso di Parker a sviluppare tonalita' che cromaticamente mi ricordano variazioni di un notturno e silenzioso blu scuro.
Il viaggio avventuroso iniziato da Coltrane e Mingus continua inarrestabile.
*
Piccolo calendario delle mie collaborazioni radiofoniche, per chi ha voglia e tempo di ascoltare, come sempre qui:
Domani nel GR in network delle 10.30 e delle 13 andra' in onda un mio servizio da Live Earth.
Domenica alle 10.15, mi hanno chiesto di curare una speciale rassegna stampa da Londra, in network (non l'ho mai fatta una rassegna stampa, spero di non dire troppe scemenze).
Il calendario di Prospettive Musicali che abbiamo comunicato alla redazione, salvo festival estivi che avrebbero la precedenza, e' questo:
8 luglio: Prospettive Musicali non andra' in onda
15 luglio: Fabio
22 luglio: Prospettive Musicali non andra' in onda
29 luglio: Fabio
5 agosto: Alessandro
12 agosto: Gigi
19 agosto: Alessandro
26 agosto: Fabio
2 settembre: Fabio
9 settembre: Gigi
16 settembre: Alessandro
23 settembre: Gigi.
Commenti
ciao
Eh, neanch'io l'ho capito. Appena ho un minuto ti linko anch'io.
Myriam -
Purtroppo avevo gia' un impegno Sabato, quindi niente Live Earth. Ho pero' fatto un servizio per il GR per raccontare le reazioni preventive al concerto (soprattutto polemiche - avrai letto quella sulle pagine Ethical Living del Guardian).
Sabato prossimo sono in Italia. Non sapevo che Ilaria suonasse, che cosa? In che gruppo? Che genere?