Other music # 13
Un po' di fiori da raccogliere sui sentieri di Soho e infilare nei nostri zaini.
Il primo e' la ristampa di un album pubblicato una decina di anni fa da Radio France Internationale e riproposto oggi dalla sempre attentissima Drag City. Si facevano chiamare Suarasama ed erano un collettivo messo in piedi da due etnomusicologi indonesiani. Li ha riscoperti quest'estate il Village Voice, seguito a breve distanza da Wire (che scrive the mood is consistently quietly ecstatic: a sunny morning, petal-unfurling, sun-racing, cloud-staring space of gentle joy), e la cosa mi ha incuriosito. Il loro esordio mette insieme qawwali e tradizione musicale indonesiana, ma quello che sento io e' il suono delle onde del mare all'alba. Titolo se lo volete cercare e' Fajar di Atas Awan, che pare voler dire Il sorgere del sole al di sopra delle nuvole.
Il secondo e' la ristampa di un 10" pubblicato nel 1983 da Sugar Minott - reso ancora una volta disponibile da Wackies. Quattro tracce e le loro versions, piu' un paio di altre cosette, per poco piu' di mezz'ora di reggae e dub stellari, piu' che mai influenzati dalle morbide cadenze del lovers rock. Si intitola Dancehall showcase volume 2. Voce di velluto quella di Sugar Minott. A proposito di onde del mare all'alba.
Il primo e' la ristampa di un album pubblicato una decina di anni fa da Radio France Internationale e riproposto oggi dalla sempre attentissima Drag City. Si facevano chiamare Suarasama ed erano un collettivo messo in piedi da due etnomusicologi indonesiani. Li ha riscoperti quest'estate il Village Voice, seguito a breve distanza da Wire (che scrive the mood is consistently quietly ecstatic: a sunny morning, petal-unfurling, sun-racing, cloud-staring space of gentle joy), e la cosa mi ha incuriosito. Il loro esordio mette insieme qawwali e tradizione musicale indonesiana, ma quello che sento io e' il suono delle onde del mare all'alba. Titolo se lo volete cercare e' Fajar di Atas Awan, che pare voler dire Il sorgere del sole al di sopra delle nuvole.
Il secondo e' la ristampa di un 10" pubblicato nel 1983 da Sugar Minott - reso ancora una volta disponibile da Wackies. Quattro tracce e le loro versions, piu' un paio di altre cosette, per poco piu' di mezz'ora di reggae e dub stellari, piu' che mai influenzati dalle morbide cadenze del lovers rock. Si intitola Dancehall showcase volume 2. Voce di velluto quella di Sugar Minott. A proposito di onde del mare all'alba.
Segnalo infine il volume 20 di Wire Tapper, che per altre ragioni non mi sembra nulla di che, per due validi motivi: un inedito di Mike Osborne assolutamente strepitoso, in ricordo del saxofonista britannico scomparso esattamente un anno fa. E una traccia del nostro Adriano Zanni, in arte Punck, eccellente musicista e fotografo che ogni tanto passa a farci visita. Il suo blog Fulmini e saette e' linkato nella colonnina qui a destra. La rivista alla quale il disco e' allegato contiene un articolo di 8 pagine su Neil Young, incredibile.
[Suarasama]
[Sugar Minott]
Commenti
è ora di uscire allo scoperto e unirsi tutti al culto di punck.
red desert chronicles è un capolavoro di suoni immagini ricordi odori e colori filtrati dallo scorrere inesorabile del tempo
Mi ha fatto molto specie quello che ha scritto stamattina Moretti su Repubblica ricordando il grandissimo Stefano Rosso. Parlando di Una storia disonesta scrive: "... di li' a qualche settimana sarebbe rimbalzato in tutte le radio, sollevando critiche in ampie parti della societa' italiana ma nulla di paragonabile a quanto potrebbe accadere oggi".
Poi chissa' se da questa repressione nascera' una riscossa, la corda immagino sia pronta a spezzarsi.
(Leggo cose incredibili che arrivano dall'Italia. La Carfagna che dice che le fanno orrore le prostitute. Ma e' come se Clapton dicesse che gli fanno orrore i chitarristi e chiedesse che tutti i chitarristi di strada venissero arrestati!).