Other music # 9
[Engadina, Agosto 2008]
Io continuo imperterrito a condividere con voi le foto del mio viaggio, anche se sono un po' preoccupato: mi sento come quegli amici che al ritorno da una vacanza tediano tutti quanti per ore mostrando diapositive su diapositive. Se fosse cosi' ditemelo. Potete scrivermi, se conoscete l'indirizzo, oppure lasciare un commento: non me la prenderei affatto.
Colgo peraltro come segnale interessante che l'unico post di questi giorni andato deserto in termini di commenti e' anche l'unico post musicale. Peraltro, ai londinesi che leggono Engadina Calling, segnalo che e' in atto un bello scambio di CD tra i ragazzi di Coffee @ Goswell Road e me: se volete ascoltare la musica di Engadina Calling sapete dove andare. Stamattina, per dire, si faceva colazione ascoltando il primo disco dei Six Organs of Admittance: ditemi in quale altro caffe' al mondo...
Contemplando i laghi dell'Engadina, mi sono domandato quale fosse la parola/ concetto che preferisco. Ne e' uscita la parola sobrieta'.
E' una delle qualita' che apprezzo di piu' nelle persone che incontro, cosi' come detesto in ogni modo possibile la frivolezza, la mancanza di spessore e profondita'. Nelle persone, nelle situazioni di ogni giorno, nei luoghi, nei film, nella musica. Rappresentazione estrema di frivolezza, oggi, e' la celebrity culture.
Pero' e' importante: si puo' vivere con consapevole sobrieta' camminando con leggerezza sul sentiero della vita. Leggerezza e sobrieta' possono andare di pari passo, e quando questo accade il passo e' spedito, il viaggio piacevole, la meta vicina.
A questo pensavo contemplando i laghi dell'Engadina.
Io continuo imperterrito a condividere con voi le foto del mio viaggio, anche se sono un po' preoccupato: mi sento come quegli amici che al ritorno da una vacanza tediano tutti quanti per ore mostrando diapositive su diapositive. Se fosse cosi' ditemelo. Potete scrivermi, se conoscete l'indirizzo, oppure lasciare un commento: non me la prenderei affatto.
Colgo peraltro come segnale interessante che l'unico post di questi giorni andato deserto in termini di commenti e' anche l'unico post musicale. Peraltro, ai londinesi che leggono Engadina Calling, segnalo che e' in atto un bello scambio di CD tra i ragazzi di Coffee @ Goswell Road e me: se volete ascoltare la musica di Engadina Calling sapete dove andare. Stamattina, per dire, si faceva colazione ascoltando il primo disco dei Six Organs of Admittance: ditemi in quale altro caffe' al mondo...
Contemplando i laghi dell'Engadina, mi sono domandato quale fosse la parola/ concetto che preferisco. Ne e' uscita la parola sobrieta'.
E' una delle qualita' che apprezzo di piu' nelle persone che incontro, cosi' come detesto in ogni modo possibile la frivolezza, la mancanza di spessore e profondita'. Nelle persone, nelle situazioni di ogni giorno, nei luoghi, nei film, nella musica. Rappresentazione estrema di frivolezza, oggi, e' la celebrity culture.
Pero' e' importante: si puo' vivere con consapevole sobrieta' camminando con leggerezza sul sentiero della vita. Leggerezza e sobrieta' possono andare di pari passo, e quando questo accade il passo e' spedito, il viaggio piacevole, la meta vicina.
A questo pensavo contemplando i laghi dell'Engadina.
Commenti
JC
I suoi primi due dischi sono manifesti di sobrieta' folk, non credi?
E gli ultimi sembrano un teatrino dei pupazzetti di uno che, avendo poco di suo da dire, la tira in lungo e largo per distogliere l'attenzione.
Magari il problema sono io, eh...
JC
Per ora consiglio VIVISSIMAMENTE il nuovo della Ralfe Band: Oldham + Kinks di Village Green + Camper Van Beethoven...
Giuro sull'Engadina...evidente dimostrazione dell'esistenza di dio o qualcosa di assai simile ad esso...
JC
Attendo il disco e la tua pre-recensione.
L'Engadina e' certamente la prova che un'entita' superiore esiste, e che l'uomo, se inserito in un contesto naturale armonico, puo' dibventare una creatura meravigliosa.
quando avrai finito il "rullino" digitale potrai fare un sondaggio tra i lettori del blog
questa è finora la foto che preferisco, assieme alla OtherMusic #3.
Auro