Southern men


Non ho idea se gli incontri alla fine del mondo di Werner Herzog siano stati distribuiti in Italia. Qui l'ultimo capolavoro del regista tedesco lo stanno passando in questi giorni al Rich Mix, quello spazio relativamente nuovo che e' tante cose diverse (cinema, teatro, caffe', spazio per improvvisati concerti), contro il quale andate a sbattere dove Brick Lane incrocia Bethnal Green Road.

Teniamocelo caro Herzog, pensavo subito dopo aver visto il film. Un documentario cosi' solo lui avrebbe potuto girarlo. C'e' tutto quello che potete immaginare di vedere in un film sull'Antartide, commissionato dalla National Science Foundation americana (foche e pinguini, iceberg e vulcani), ma quello che davvero impressiona e' la sua capacita' di descrivere con infinita empatia l'umanita' che ha lasciato una vita e lavori normali per andare a vivere in uno dei luoghi piu' inospitali del pianeta.

C'e' lo studioso di pinguini che vive da vent'anni con i suoi pennuti e che ha quasi disimparato a parlare. Il linguista che vive in un luogo dove non esiste una lingua. La viaggiatrice estrema che stordisce il povero Herzog raccontandogli a raffica situazioni di viaggio impossibili. Il vulcanologo inglese che si veste solo di tweed in onore dei primi esploratori antartici.

C'e' Henry Kaiser, che in Antartide ha trascorso lunghi periodi come esploratore subacqueo, e che ha composto le musiche originali del film, assolutamente strepitose, insieme a David Lindley.

Ci sono tutte le altre musiche scelte da Herzog con il solito gusto impeccabile: canti gregoriani e cori bulgari per sonorizzare alcune tra le piu' spettacolari manifestazioni naturali che abbiate mai visto.

E c'e' una storia che anche a voi, vedrete, restera' nel cuore per sempre. Quella di un pinguino innamorato di una montagna lontana, che lascia la colonia dei suoi simili per inseguire il suo sogno. Morira' senza raggiungerla mai la montagna. Ma quel giorno sentira' di non aver sprecato la sua vita.

Commenti

Andre ha detto…
Qualche tempo fa, come tributo a Ian Curtis, mi sono guardato "La ballata di Stroszek". Realista e crudo come pochi...

Ma dimmi un po', come faccio a mettermi in contatto col "maestro delle paludi" (ovvero tu!? ;-)
Marco Reina ha detto…
Davvero un film imperdibile, dove il documentario sulla natura diventa pretesto per parlare di uomini e donne che - come dice uno dei personaggi che Herzog intervista - si sono avvicinati al bordo della mappa (del mondo, dell'umanita') e sono caduti oltre.
Fabio ha detto…
Andre -

Pensa che lo vidi almeno 20 anni fa su Rai 3, dopo mezzanotte. Oltre a realista e crudo direi uno dei film piu' cupi e senza ombra di speranza che siano mai stati girati.

Chissa' cosa pensa oggi Herzog dei suoi primi film. Herzog che di Encounters at the end of the world e' la voce narrante, con il suo accento tedesco fortissimo, e una vena costante di humour. Vorrei rivedere La ballata di Stroszek per cercare di capire se quel sottile humor e' in qualche modo presente nei personaggi.

Il maestro delle paludi risponde alla mail prospettivemusicali@gmail.com.

Marco -

Sai anche ripensandoci cosa ho trovato perfetto nel film? Il ritmo. E quel suo affiancare costantemente immagini mozzafiato e parole ispirate, senza mai perdere di vista ne' l'aspetto umano ne' quello naturale. E' un film che esprime un miracoloso equilibrio, proprio raccontando cadute oltre.
Anonimo ha detto…
e io mi appunto diligentemente questo fra gli altri mille film che (per fortuna) debbo ancora vedere!

grazie per le parole!

buon fine settimana
alessandro ha detto…
SƬ, il film ĆØ stato distribuito anche in Italia (non so se solo in dvd o anche sugli schermi), con il titolo invariato. Ha anche avuto una nomination all'oscar, che curiosamente citava Kaiser come coautore (forse perchĆ© ha fatto lui le riprese subacquee).
Kaiser e Herzog hanno lavorato insieme anche per Grizzly Man (dove Kaiser ĆØ chitarrista e produttore della musica di Richard Thompson: esiste anche un film sulle sedute di registrazione, cui parteciparono pure Jim o'Rourke e altri) e per "L'ignoto spazio profondo" (The Wild Blue Yonder, dove le musiche sono di Ernst Reijseger ma Kaiser ĆØ autore dei filmati girati in Antartide, sull'isola di Ross: quelli che hanno fatto venire a Herzog l'idea di Encounters at the End of the World). In
http://www.kff.org/about/henrykaiser.cfm
trovate i diari di Kaiser all'Antartide e le relative foto.
Ma soprattutto vorrei consigliare a chi non lo conoscesse il libro "Sentieri nel ghiaccio", in cui Herzog racconta -- attraverso gli appunti scritti su un quadernetto -- un viaggio a piedi da Monaco a Parigi (23 novembre - 14 dicembre 1974): "Alla fine di novembre del 1974 mi telefonĆ² un amico da Parigi e mi disse che Lotte Eisner era gravemente malata ed era probabile che morisse. Io dissi no, non puĆ² essere, non in questo momento, il cinema tedesco proprio ora non puĆ² fare a meno di di lei, non dobbiamo permettere che muoia. Presi una giacca, una bussola, una sacca con dentro lo stretto necessario. I miei stivali erano cosƬ nuovi e cosƬ solidi che si poteva contare su di loro. Presi la strada piĆ¹ diretta per Parigi, nell'assoluta fiducia che lei sarebbe rimasta in vita, se io fossi arrivato a piedi. A parte questo, volevo essere solo con me stesso".

Ciao

a
Fabio ha detto…
Borguez -

Penso anche io sempre con molto piacere a tutte le cose che devo ancora scoprire: dischi, film, libri.

E a proposito della musica, provo una certa invidia nei confronti di chi il viaggio che noi stiamo compiendo lo deve ancora iniziare, e avra' il piacere di scoprire dischi che tu e io purtroppo gia' conosciamo molto bene. Ma ce ne sono sempre di nuovi che chiedono di essere conosciuti. Per fortuna.

Alessandro -

Grazie per il tuo dettagliato commento. Sai come potrei trovare il film delle sedute di registrazione delle musiche per Grizzly man?

Peraltro ti devo confessare che The wild blue yonder non mi era piaciuto particolarmente. L'avevo trovato un po' pretenzioso. Encounters mi sembra molto piu' semplice e al contempo piu' ricco di momenti memorabili.
alessandro ha detto…
Il film sulle sedute di registrazione delle musiche per Grizzly Man, "In the Edges: The 'Grizzly Man' Session", dovrebbe essere uno degli extra del dvd di Grizzly Man (o quanto meno della versione italiana). Un piccolo assaggio ĆØ in
http://mx.truveo.com/IN-THE-EDGES-THE-GRIZZLY-MAN-SESSION-Clip/id/629276596
E, giĆ  che ci siamo, segnalo un'intervista a Herzog su Encounters:
http://thewernerhrzogarchive.blogspot.com/search/label/Encounters%20at%20the%20End%20of%20the%20World
Ciao
a
raffaella ligi ha detto…
confermo che Il film sulle sedute di registrazione delle musiche per Grizzly Man, ĆØ uno degli extra del dvd(o quanto meno della versione italiana). ho chiesto ieri ad un amico (per il quale Richard Thompson ĆØ uno dei suoi mostri sacri) e che me lo presterĆ  presto.
riporto un suo commento:
"ƈ bellissimo, sia per i musicisti partecipanti e la musica, sia per la supervisione di Herzog che con le idee chiarissime di quel che vuole ottenere non guarda, gentilmente e fermamente, in faccia a nessuno"

grazie mille per tutte queste interessantissime informazioni
Fabio ha detto…
Alessandro -

Mille grazie per il clip. Concordo con Herzog aul fatto che Richard Thompson e' uno dei pochi musicisti in grado di estrarre dalla sua chitarra quel raw soul che e' l'unica musica possibile per accompagnare Grizzly man. L'intervista l'avevo letta su Time Out, ma secondo me solo alcuni estratti, perche' alter parti mi suonano nuove.

Raffaella -

Ti devo scrivere: infatti ho iniziato oggi, poi sono stato interrotto troppe volte, ma domani riprendo. Un po' a proposito di Herzog, un po' di altro. L'impressione, anche dal clip che ci ha mandato Alessandro, e' proprio che a Herzog non manchi la chiarezza di idee sulla musica che vuole per i suoi film. Del resto, e' sempre stato cosi', fin dai suoi primi film.