We are all one, in the sun: a tribute to Robbie Basho (Important 2010)
Sono tornato con l'ultimo volo per Gatwick, l'ultimo treno per Londra, l'ultima metropolitana per il Barbican, la strada verso casa gia' deserta. La valigia leggera, il cuore pieno di ricordi di quelli che portano armonia e serenita' in tutto quello che vedi, incontri, fai.
Nella cassetta della posta, sepolta tra junk mail, bollette e comunicazioni della banca accumulatesi negli ultimi venti giorni, ho trovato questa deliziosa raccolta dedicata al maestro Robbie Basho e al suo discepolo Jack Rose.
Ci hanno messo tre anni a realizzare questo sentito omaggio, preferendo la qualita' alla quantita', e soprattutto un approccio disteso alla musica: quasi mantrico, proprio come i raga occidentali di Basho.
Non tutte le letture sono letterali. Lo sono quelle di Steffen Basho-Junghans, che apre e chiude la raccolta con il suo sereno fingerpicking. Molto meno l'interpretazione, assai personale, della violoncellista svedese Helena Espvall (non vedo l'ora di mettere le mani su un suo album). E quella del suonatore di oud Rahim Al Haj, che arricchisce il fingerpicking di Basho con i sapori della sua Baghdad.
Magnifiche le versioni eseguite da Meg Baird, dei troppo sottovalutati Espers di Greg Weeks, che riprende il classicissimo Moving up a way, quella di Glenn Jones, e quella del duo Arborea, esponenti di un'America rurale diretta conseguenza della filosofia naturalista di Emily Dickinson e Henry David Thoreau (e che mi ricordano tanto i compianti Clay Allison e Sonora Pine).
Esiste un altro modo di vedere il mondo, rilassato e profondo. Senza fretta. Ed e' un approccio alla vita davvero rivoluzionario. Questa musica ne e' l'ideale colonna sonora. Buon ascolto.
Nella cassetta della posta, sepolta tra junk mail, bollette e comunicazioni della banca accumulatesi negli ultimi venti giorni, ho trovato questa deliziosa raccolta dedicata al maestro Robbie Basho e al suo discepolo Jack Rose.
Ci hanno messo tre anni a realizzare questo sentito omaggio, preferendo la qualita' alla quantita', e soprattutto un approccio disteso alla musica: quasi mantrico, proprio come i raga occidentali di Basho.
Non tutte le letture sono letterali. Lo sono quelle di Steffen Basho-Junghans, che apre e chiude la raccolta con il suo sereno fingerpicking. Molto meno l'interpretazione, assai personale, della violoncellista svedese Helena Espvall (non vedo l'ora di mettere le mani su un suo album). E quella del suonatore di oud Rahim Al Haj, che arricchisce il fingerpicking di Basho con i sapori della sua Baghdad.
Magnifiche le versioni eseguite da Meg Baird, dei troppo sottovalutati Espers di Greg Weeks, che riprende il classicissimo Moving up a way, quella di Glenn Jones, e quella del duo Arborea, esponenti di un'America rurale diretta conseguenza della filosofia naturalista di Emily Dickinson e Henry David Thoreau (e che mi ricordano tanto i compianti Clay Allison e Sonora Pine).
Esiste un altro modo di vedere il mondo, rilassato e profondo. Senza fretta. Ed e' un approccio alla vita davvero rivoluzionario. Questa musica ne e' l'ideale colonna sonora. Buon ascolto.
Commenti
contraccambio la preziosa segnalazione con questa: simile ma diversa ma simile...
http://www.sentireascoltare.com/recensione/7410/aa.vv.-beyond-berkeley-guitar.html
JC
Punto d'arrivo che e' anche luogo dal quale ripartire per scoprire uno sferzare di corde aereo (cit.) che e' quanto di piu' naturale si possa ascoltare la' fuori.
Ascoltare, vedere, respirare, sinesteticamente.
Bentornato! (Scritto ascoltando musica rinascimentale per liuto: ne leggerete e ascolterete delle belle nella stagione 2010 - 2011 qui in Engadina).
JC
Incidentalmente, sono in una di quelle fasi nelle quali esplorare territori da me mai visitati (musicalmente ma non solo) e' particolarmente importante per me.
Capita, nell'esperienza di ogni ascoltatore e, piu' in generale, di ogni persona.
Ma non ne sto facendo una questione temporale. La musica rinascimentale e', per me, decisamente piu' nuova dell'ultima annata del catalogo Warp, per dire.
Voglio "andare in luoghi mai visti" (da me), e' un'esigenza in questo momento molto forte.
E, per dire, se a New York sono gia' stato 10 volte, mentre a San Gimignano mai, allora San Gimignano e' per me molto piu' nuovo di New York...
Si capisce un po' cosa voglio dire?
JC "I Love Umbria"
Straordinaria Meg Baird (noi la vedemmo di supporto a Jack Rose) e, con lei, gli Arborea.
Se gia' non lo hai fatto (chiediamo perdono per l'ignoranza ma siamo pessimi ascoltatori della radio) ti invitiamo a suonare a Prospettive Musicali qualche traccia da questo CD il prossimo autunno. Ci sembra ideale per quella stagione.
Il fingerpicking sta all'autunno come il reggae all'estate, in effetti, sono molto d'accordo con te.
Non ti sara' certamente sfuggita la dedica all'immenso e sfortunato Jack Rose.