Clerkenwell, gennaio 2014.
Ad alcuni, del resto, piace proprio vivere da soli, trovano compagnia nelle tazze di caffe', nella televisione, in un libro, nel silenzio e non hanno bisogno d'altro, ma per Benedikt non e' esattamente cosi'.
Non sappiamo spiegarlo, non lo comprendiamo nemmeno, ma a volte e' felice, anzi felicissimo, di isolarsi dal mondo con il cane, eppure e' cosi' solo che non riusciamo a esprimerlo a parole, ci sono solo le sue mani sul tavolo in cucina e il tempo passa, o come dice una poesia: "Ci sono ferite cosi' profonde e vicine al cuore/ che fin la pioggia contro i vetri puo' essere fatale".
Con alcune delle persone alle quali voglio piu' bene, si e' generato una specie di accordo non scritto: ci regaliamo pressoche' solo libri. E cosi' gennaio tutti gli anni diventa un mese di scoperte letterarie pazzesche.
Per questa devo ringraziare la Gio'. Uno dei libri che mi ha regalato infatti mi sta piacendo moltissimo e vorrei segnalarlo anche a voi. E' stato scritto da un poeta e romanziere islandese che si chiama Jon Kalman Stefansson, piuttosto noto tra gli appassionati di letteratura nordica essendo stato plurinominato a vari premi letterari locali.
Il libro si intitola LUCE D'ESTATE, l'ha tradotto in italiano Iperborea, e appartiene alla categoria dei libri per sognare (la Gio' e io dividiamo i libri che leggiamo in due generi letterari: libri per pensare e libri per sognare). Racconta la vita in un piccolo paese in Islanda dove, cito le note di copertina, la luce infinita dell'estate fa venir voglia di scoperchiare le case e la notte eterna dell'inverno accende la magia delle stelle.
A dispetto del titolo, o forse proprio per quello, una buona lettura per queste lunghe notti invernali bagnate di pioggia (speriamo solo che il finale non deluda. Nel caso, ve lo faccio sapere).
Ad alcuni, del resto, piace proprio vivere da soli, trovano compagnia nelle tazze di caffe', nella televisione, in un libro, nel silenzio e non hanno bisogno d'altro, ma per Benedikt non e' esattamente cosi'.
Non sappiamo spiegarlo, non lo comprendiamo nemmeno, ma a volte e' felice, anzi felicissimo, di isolarsi dal mondo con il cane, eppure e' cosi' solo che non riusciamo a esprimerlo a parole, ci sono solo le sue mani sul tavolo in cucina e il tempo passa, o come dice una poesia: "Ci sono ferite cosi' profonde e vicine al cuore/ che fin la pioggia contro i vetri puo' essere fatale".
Con alcune delle persone alle quali voglio piu' bene, si e' generato una specie di accordo non scritto: ci regaliamo pressoche' solo libri. E cosi' gennaio tutti gli anni diventa un mese di scoperte letterarie pazzesche.
Per questa devo ringraziare la Gio'. Uno dei libri che mi ha regalato infatti mi sta piacendo moltissimo e vorrei segnalarlo anche a voi. E' stato scritto da un poeta e romanziere islandese che si chiama Jon Kalman Stefansson, piuttosto noto tra gli appassionati di letteratura nordica essendo stato plurinominato a vari premi letterari locali.
Il libro si intitola LUCE D'ESTATE, l'ha tradotto in italiano Iperborea, e appartiene alla categoria dei libri per sognare (la Gio' e io dividiamo i libri che leggiamo in due generi letterari: libri per pensare e libri per sognare). Racconta la vita in un piccolo paese in Islanda dove, cito le note di copertina, la luce infinita dell'estate fa venir voglia di scoperchiare le case e la notte eterna dell'inverno accende la magia delle stelle.
A dispetto del titolo, o forse proprio per quello, una buona lettura per queste lunghe notti invernali bagnate di pioggia (speriamo solo che il finale non deluda. Nel caso, ve lo faccio sapere).
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