Il difficile primo capitolo.



Ieri sera ho guardato il primo capitolo del romanzo che sto scrivendo. L'ho proprio guardato negli occhi, non solo riletto varie volte limando ogni parola. Ho visto tutti quei caratteri sulle pagine bianche, quei personaggi che dopo mesi di ripensamenti e schemi e indecisioni stanno prendendo vita.

Ho letto il capitolo alla Gio', che ha detto "Te lo rileggo domani con calma, ma mi piace da pazzi. Non c'e' nulla che toglierei". Togliere, come Eicher che toglie ogni nota di troppo in modo che quelle che rimangono esprimano un'idea di spazio. Bisogna fare lo stesso con le parole, dicevamo la Gio' e io mentre provavamo la storia prima di iniziare a scriverla.

Mi sono sentito dopo tanti anni come quella volta che trasportai il pesante amplificatore del basso giu' per le scale della cantina della casa dove abitava un mio compagno di liceo. Nello scantinato c'era gia' la batteria. Attaccammo i jack della chitarra e del basso e inziammo a suonare "Message in a bottle" che conoscevamo tutti e tre. Andammo avanti per un bel po' improvvisando su quel ritmo e quel giro di basso, direi un bel 10 minuti.

Quando dopo l'ultima nota dal frastuono che era rimbalzato sulle pareti emerse uno strano silenzio ovattato, quello di quando i timpani sono stati messi a dura prova e vedi la persona di fianco a te che muove le labbra ma senti solo un fischio insistente, ero cosi' contento che quasi mi veniva da piangere.

Stanotte mi sono sentito ancora cosi'.

***

Nei prossimi giorni saro' impegnato a scrivere cercando di non distrarmi. Qui voglio pero' postare i riferimenti che mi stanno aiutando e mi stanno dando ispirazione, se trovo un momento.

Tutto e' partito di qui, in fondo. Magari anche tutto finira' qui a un certo punto se non trovero' un editore. Andrebbe bene anche cosi'.

Scrivere e' un'esercizio che pulisce la mente e se scriviamo con sincerita' entriamo in contatto con l'anima. Il senso e' quello, l'obiettivo e' quello.

Commenti

Andrea ha detto…
due copie grazie, fabietto :-)
Anonimo ha detto…
Bello, allora attendiamo!
Hrundi V. Bakshi
Fabio ha detto…
Gia' due lettori, e ho solo scritto il primo capitolo. Che abbiano inizio le prevendite! :)
albertocchio ha detto…
io pensavo fossero tre…
Fabio ha detto…
E certo! Ancora un paio e iniziamo a vendere i diritti televisivi :)

Peraltro stamattina mi e' venuta un'idea molto migliore e sto riscrivendo tutto (nel senso che la storia resta quella, ma una parte che era in flashback nella prima stesura ho deciso che la faccio svolgere nel presente).

E' un lavoro complesso quello di scrivere un romanzo. Non basta avere una bella storia e dei personaggi. Marco Mancassola, che qui a Londra ha una scuola di scrittura creativa, quando ne parlammo mi disse che e' necessario trovare "la propria voce".

Concordo con lui che e' la cosa piu' importante. Ed e' difficilissimo, fino a quando non inizi a scrivere non te ne rendi conto.
albertocchio ha detto…
ah, io quel poco che scrivo lo faccio di getto, a pelle proprio, manco lo rileggo a volte.
se proprio si parla di trovare una propria voce io sono fregato perchĆ© mi sembra di averne piĆ¹ di una.
a me mancano proprio le pause… a volte cerco di scrivere piĆ¹ veloce di come penso ma ĆØ una guerra che non vincerĆ² mai.
avevo una domanda: scrivi in italiano pensando in italiano? o usi anche l'inglese?
poi ti spiegherĆ² il perchĆ© di questa domanda…
ciao_alb
Fabio ha detto…
Scrivo in italiano, e' comunque la lingua che padroneggio meglio. E' gia' difficile cosi'.

Pensa che io invece non scrivo di getto nemmeno quando scrivo per me. La scrittura la trovo un esercizio di disciplina del pensiero, un modo per soppesare e rallentare.
L. ha detto…
questa ĆØ una bella notizia. Aspettiamo dunque di scoprire la tua voce, che comunque forse un po'conosciamo giĆ .
Fabio ha detto…
Grazie! E si', alla fine tornano temi affrontati qui, anche se in forma diversa.

Le descrizioni sono facili, ma non so se hai mai provato a scrivere un dialogo. E' un'impresa parecchio complessa. Devi stare dentro due personaggi contemporaneamente, Non immaginavo fosse cosi' difficile.

Del primo capitolo ho finito sabato la seconda stesura, parecchio diversa dalla prima.

Ora ho in testa il secondo capitolo, l'ho raccontato alla Gio', ma trovare ore per scriverlo e' un'altra impresa.

Ma ce la faro', lo devo a me stesso e un po' a chi ha avuto per anni la pazienza di seguirmi qui.