267/ Il 2023.



Proviamo a mantenere la promessa che ci eravamo fatti?

Facciamo che il giorno nel quale pubblicherò il post settimanale sarà il venerdì, alle 7 del mattino. La domenica alle 23.30 invece continuerò a pubblicare la lista dei dischi che abbiamo ascoltato e dei libri che ho letto all'interno di Prospettive Musicali.

Poi vediamo dai, magari ci spostiamo da Blogspot a Substack.

Il tempo e le parole.

Iniziamo con la lista dei cinque libri che ho preferito nel 2023.

UMBERTO GALIMBERTI
L'etica del viandante

EUGENIO BORGNA
Mitezza

MARCO BALZANO
Cafè Royal

PAOLO COGNETTI
Giù nella valle

VITTORIO LINGIARDI
L'ombelico del sogno.

Tre saggi e due libri di narrativa, che è pressappoco la proporzione delle tipologie di libri letti quest'anno. Più trattati che storie.

Ho voluto inaugurare la lista con l'ultimo saggio (in senso assoluto, pare, dato che ha dichiarato che non ne scriverà più) del professor Galimberti. Del quale vi consiglio anche questa intervista illuminante sul nostro presente.

L'etica del viandante ci invita a vivere nel momento. Come viandanti che osservano il mondo passo dopo passo anzichè come corridori che desiderano solo raggiungere una meta. Meravigliose in particolare le considerazioni del professore sulla tecnica e la nostra dipendenza da essa.

E' un'idea esplorata anche dal professor Borgna nel suo breve trattato sul vivere mite, comprensivo, tollerante, non aggressivo. Manifesto di anticonformismo in questo presente di egoismo e opportunismo.

Molto rivelatore ho trovato anche il saggio sul sogno del professor Lingiardi, che partendo dal mito arriva fino alle neuroscienze attraversando Freud e Jung.

E se il professor Lingiardi era fino a poco fa vicino di casa, il trasferimento in un'altra zona di Milano ha richiesto un libro che segnasse questo momento di passaggio e mi desse il benvenuto in una parte della città che prima di venirci a vivere conoscevo abbastanza poco.

Ci ha pensato Marco Balzano, che ha ambientato una serie di racconti in una via a cinque minuti dalla casa nuova, via dove adesso passo tutti i giorni e dove mi sembra sempre di incontrare i suoi personaggi.

Il Cafè Royal del libro, mi diceva Marco, è Moriondo, elegante pasticceria, bottega storica e punto d'incontro degli abitanti della mia nuova zona - che sono proprio come li descrive.

E infine, non poteva mancare nella lista dei libri dell'anno il romanzo breve (con come bonus track un breve saggio su Nebraska) pubblicato sul finire del 2023 da Paolo Cognetti con stile secco e drammatico evocativo del miglior Raymond Carver.


Il tempo e i colori.

Veniamo alle mostre preferite tra quelle viste qui a Milano.

SEBASTIAO SALGADO
Fabbrica del Vapore

GABRIELE BASILICO
Triennale e Palazzo Reale

GUY BOURDIN
Armani Silos

SIAMO FORESTA
Triennale

VINCENT PETERS
Palazzo Reale.

Quindi: quattro mostre fotografiche e una sul nostro rapporto con la foresta, ecosistema nel quale l'uomo è solo uno degli abitanti e forse il più fragile.

Quella che ho preferito, anche grazie a un allestimento formidabile e al grande formato delle stampe è stata quella dedicata a Salgado, ospitata nei grandi spazi della Fabbrica del Vapore perfetti per una mostra come quella.

Ho amato anche la retrospettiva dedicata dalla città di Milano a Gabriele Basilico a dieci anni dalla scomparsa. Specialmente le fotografie in mostra alla Triennale, che mostrano le trasformazioni della nostra città nel corso dei decenni. Da città operaia a qualcos'altro difficile da definire.

Ho molto apprezzato anche due mostre dedicate a fotografi più glam, Guy Bourdin nella perfezione rarefatta degli spazi dell'Armani Silos e Vincent Peters nel sontuoso appartamento dei principi di Palazzo Reale (sempre a proposito di spazi meravigliosi).


E il tempo e i suoni? E il tempo e le storie?

Mancano quest'anno le liste dei film e dei dischi che ho preferito. Perchè non sono andato troppo spesso al cinema e perchè non sto molto seguendo l'attualità musicale. La musica trascende il tempo nel quale viene composta e registrata. Come fanno le emozioni, perchè la musica è emozione.

Posso scrivere però che il disco uscito nel 2023 che mi ha maggiormente emozionato è stato Javelin di Sufjan Stevens, almeno a giudicare dalle volte che ascoltando Will anybody ever love me ho versato qualche lacrima di commozione purissima.

E a proposito di film usciti nel 2023, mi sono piaciuti tanto The old oak, Cento domeniche, Palazzina Laf e Coup de chance.

E voi, quali forme dell'arte, del pensiero, dell'emozione avete apprezzato o addirittura amato nell'anno appena concluso?

Grazie per l'ascolto, ci sentiamo venerdì prossimo.

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