279/ Tempo mistero e tempo problema.



Come ho già scritto altre volte, tanto quanto detesto i social amo le newsletter.

Ne ricevo parecchie, e non inizio mai la giornata senza sfogliarne qualcuna.

Stamattina, leggendo una di queste (scritta da una persona che conosco personalmente e stimo), mi sono imbattuto in una frase che vi riporto testualmente:

... stiamo andando verso un futuro digitale sempre più entropico e caotico. Avremo una quantità di file e una complessità maggiore, utilizzeremo più programmi, spesso contemporaneamente, riceveremo sempre più messaggi, passeremo da un device a un altro, e vedremo e leggeremo molti più video e testi di quelli che leggiamo o vediamo oggi.

Di fronte a questa vertiginosa prospettiva, mi sono fermato un momento.

Chi ha stabilito che dovremo vivere in questo modo?

Certo, per molte persone sarà così, ma guardate che è così già adesso.

Poi però c'è chi conosce un po' meglio il funzionamento della mente ed è consapevole del danno che questo futuro digitale sempre più entropico e caotico genera.

Di quanto è improduttiva, stancante, frustrante questa entropia.

Al contrario dell'estensore di quella newsletter, sono piuttosto fiducioso che stiamo attraversando una fase bulimica che avrà abbastanza presto una fine.

Che l'indigestione collettiva sia più vicina di quanto pensiamo.

Non seguirà un ritorno al passato, questo è piuttosto certo, ma credo si svilupperà una cultura d'uso della tecnologia molto più evoluta.

Che poi è il passaggio, che alcuni di noi hanno già fatto, da FOMO a JOMO.

Dalla paura di perdersi qualcosa, alla gioia di perdersi qualcosa perchè in quella perdita è intrinseca una conquista superiore.

Rileggendo quello che ho scritto per assicurarmi che abbia un senso, pensavo che se c'è un tema trasversale a tutti i post di questo blog è il valore del tempo.

Il tempo scoperta, come dicevamo domenica scorsa alla radio leggendo le riflessioni di Jacob Needleman su tempo mistero e tempo problema, ricordate?

Il mistero del tempo ha il potere di richiamarci silenziosamente a noi stessi e alla nostra libertà e umanità essenziali. Il problema del tempo, invece, ci agita e disperde le nostre forze.

Ecco, io credo che l'antidoto al futuro digitale sempre più entropico e caotico sia la consapevolezza del valore di quella dimensione misteriosa nella quale tutti siamo immersi senza via d'uscita.

Cosa voglio fare del mio tempo?

Lo voglio consegnare a un futuro digitale sempre più entropico e caotico?

Oppure accetto di rimanere un po' fuori da quel mondo, ma ne coltivo uno interiore ricco di senso, che sostituisce all'entropia e al caos una piacevole pulizia, un giardino con piante e fiori scelti e coltivati con grande cura?

Ci risentiamo come sempre venerdì prossimo alle 7, per chi trova utile condividere queste riflessioni. 

Buon fine settimana e buon mese nuovo, un abbraccio forte,
Fabio

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