Mercoledi' 22 Dicembre 2004: Cure

THREE IMAGINARY BOYS (Fiction)

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Robert Smith ha fatto ordine nella sua cameretta, ritrovando un po’ di registrazioni perdute, periodo 1977-79: nastri consumati dal tempo, incisioni casalinghe, demo di classici come “10:15 Saturday night” e “Grinding halt”. Ne e’ venuto fuori un disco di oltre un’ora, che ha deciso di allegare alla ristampa del primo album. Album sempre disconosciuto, dal suono, alla scelta delle tracce, alla copertina: tutto –pare- imposto all’epoca dalla Polydor. Ma anche disco che ha resisitito bene all’usura del tempo e che documenta il tentativo di evolvere oltre il punk, insieme a formazioni come Magazine, Gang Of Four, Swell Maps. I Cure sarebbero cambiati, gia’ a partire da “Seventeen seconds”, lasciandosi alle spalle la freschezza di questo esordio, preferendo il suono cupo e piovoso che conosciamo (qui gia’ ipotizzato, in “Another day” e “Three imaginary boys”). Imprescindibile manifesto di un’epoca.

http://www.thecure.com/

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