2 visioni

2 visioni che mi sono rimaste impresse recentemente, di quelle che non riesci a dimenticare.

Un cortometraggio polacco amatoriale del 1985, "Przez lustro" ("Attraverso lo specchio"). L'ho visto alla Whitechapel Gallery. Di questa galleria ho parlato gia' parecchie volte nella versione radiofonica di questo blog, quindi non mi dilungo, ma davvero se capitate a Londra andateci a fare un giretto (poi quando uscite girate a sinistra e siete in Brick Lane, e li' andate a rifocillarvi al mio amato Sweet & Spicy, il migliore cibo pakistano della citta' a prezzi ridicoli).

"Przez lustro" faceva parte di un'installazione strepitosa, realizzata da Neil Cummings e Marysia Lewandowska, intitolata Enthusiasm: la galleria trasformata in un club sociale operaio, con tre sale cinematografiche, ognuna dedicata a un tema - desiderio, lavoro, amore.

Nei 15 minuti di "Przez lustro", un uomo e una donna si ri-incontrano e rivivono la loro storia d'amore. Tra ricordo e presente. Gli ultimi minuti, di pura passione, sono ripresi con una dolcezza indescrivibile. Sono baci tenerissimi, ritratti da distanza ravvicinata, mentre la cinepresa scivola sui corpi dei due protagonisti. Con un'intimita' e un'innocenza che lasciano senza parole. Poesia di corpi e sentimenti che si incontrano. Immagini che rimangono dentro di noi, nelle quali perdersi.

La seconda sequenza che mi e' rimasta impressa recentemente, appartiene a Five di Abbas Kiarostami. Di lui abbiamo parlato meno di un mese fa (il 27 Aprile) in occasione dell'inaugurazione della sua mostra alla Zelda Cheatle Gallery. Five (in questi giorni al National Film Theatre, e' un'esperienza contemplativa straordinaria.

5 lunghe sequenze dedicate all'acqua: la risacca che gioca con un frammento di legno, un lungo mare sul quale passeggiano poche assorte persone, un gruppo di cani su una spiaggia, un gruppo di anatre sulla spiaggia e infine la Luna che si specchia sul mare. Immagini statiche, di grande poesia. Il riflesso della Luna, con lo scoppio improvviso di un temporale, mi ha fatto perdere coscienza di dov'ero.

"I just let things happen in front of the camera" ha dichiarato il regista iraniano. Cinema come la musica di Cage, meditativo e davvero, finalmente, altro.

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