Dark experience # 3
Lunedi' pomeriggio. Sono stanco, il lavoro e' tanto ma decido di uscire presto, troppo presto per andare in piscina. Alle 6 ci sono troppe persone, basta aspettare un paio d'ore e hai almeno una corsia, se non tutta la piscina per te.
Ho fame e vado a mangiare una zuppa di barbabietole e un succulento scone al formaggio da Food for Thought. Guardo che film ci sono in zona. All'Odeon di Panton Street danno "Mean Creek" di questo giovane regista americano, Jacob Aaron Estes.
E' la storia di una vendetta. E delle sue conseguenza imprevedibili. Gli attori sono tutti teenagers, bravissimi. La fotografia e' straordinaria, la musica anche (si ascoltano alcune volte gli Eels). Il film e' stato un successo di critica all'ultimo Sundance Festival, ed e' la cosa migliore uscita nel panorama cinematografico indipendente americano da qualche anno.
E' oscuro dall'inizio alla fine, con un senso di minaccia e tensione che non ti lasciano mai, dalla prima scena all'ultima, con gli ultimi 30 secondi da antologia.
Ho fame e vado a mangiare una zuppa di barbabietole e un succulento scone al formaggio da Food for Thought. Guardo che film ci sono in zona. All'Odeon di Panton Street danno "Mean Creek" di questo giovane regista americano, Jacob Aaron Estes.
E' la storia di una vendetta. E delle sue conseguenza imprevedibili. Gli attori sono tutti teenagers, bravissimi. La fotografia e' straordinaria, la musica anche (si ascoltano alcune volte gli Eels). Il film e' stato un successo di critica all'ultimo Sundance Festival, ed e' la cosa migliore uscita nel panorama cinematografico indipendente americano da qualche anno.
E' oscuro dall'inizio alla fine, con un senso di minaccia e tensione che non ti lasciano mai, dalla prima scena all'ultima, con gli ultimi 30 secondi da antologia.
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