I'll never get out of this world alive
MIRANDA JULY Me and you and everyone we know, 2005
Da un po' sto cercando di scrivere questo post. Ce l'ho in testa dalla prima volta che sono entrato nella casa dove andro' a vivere a fine mese, poi mi e' venuto in mente il titolo (e se ricordate chi ha scritto un brano intitolato proprio cosi' - ironia della sorte appena prima di andarsene - siete proprio bravi), ma il post non sono mai riuscito ad articolarlo in maniera comprensibile.
Gli attuali proprietari della casa dove mi trasferiro' a fine mese (una coppia di avvocati, simpatici, sulla trentina), hanno messo in un angolo del soggiorno un'enorme riproduzione di un personaggio di Guerre Stellari, che domina la sala. Essendo loro appassionati di fantascienza, fanno parte di una categoria di persone che invidio molto. Come invidio chi ama l'opera lirica, le tragedie di Shakespeare, i film sull'antica Roma, l'Eneide.
Tutte queste persone hanno in comune la capacita' di vivere in mondi altri. Sanno scappare da qui, hanno delle loro porte segrete su un'altra realta', ogni tanto, alla fine di una giornata, dicono "beh e' stato bello" e via! se ne venno nel loro mondo di battaglie galattiche, desdemone rapite, eroi che volano nel cielo sotto forma di palle di fuoco.
Li invidio perche' io, per quanto abbia provato, non riesco a scappare. Quello che mi piace ha sempre un collegamento molto forte con questa realta'. Nei film di Rohmer e di Altman, nei testi di Will Oldham e dei Sonic Youth, nei libri di Carver e di Coe (per fare esempi di cose che amo), la realta' e' terribilmente presente. Trasformata, resa un po' piu' poetica, approfondita. Ma il mondo del quale parlano e' questo, i sentimenti sono quelli che proviamo tutti i giorni, i protagonisti siamo noi, le situazioni quelle del nostro quotidiano.
E allora mi domando: perche' non riesco a scappare di qui, anche quando e' tutto cio' che vorrei?
Da un po' sto cercando di scrivere questo post. Ce l'ho in testa dalla prima volta che sono entrato nella casa dove andro' a vivere a fine mese, poi mi e' venuto in mente il titolo (e se ricordate chi ha scritto un brano intitolato proprio cosi' - ironia della sorte appena prima di andarsene - siete proprio bravi), ma il post non sono mai riuscito ad articolarlo in maniera comprensibile.
Gli attuali proprietari della casa dove mi trasferiro' a fine mese (una coppia di avvocati, simpatici, sulla trentina), hanno messo in un angolo del soggiorno un'enorme riproduzione di un personaggio di Guerre Stellari, che domina la sala. Essendo loro appassionati di fantascienza, fanno parte di una categoria di persone che invidio molto. Come invidio chi ama l'opera lirica, le tragedie di Shakespeare, i film sull'antica Roma, l'Eneide.
Tutte queste persone hanno in comune la capacita' di vivere in mondi altri. Sanno scappare da qui, hanno delle loro porte segrete su un'altra realta', ogni tanto, alla fine di una giornata, dicono "beh e' stato bello" e via! se ne venno nel loro mondo di battaglie galattiche, desdemone rapite, eroi che volano nel cielo sotto forma di palle di fuoco.
Li invidio perche' io, per quanto abbia provato, non riesco a scappare. Quello che mi piace ha sempre un collegamento molto forte con questa realta'. Nei film di Rohmer e di Altman, nei testi di Will Oldham e dei Sonic Youth, nei libri di Carver e di Coe (per fare esempi di cose che amo), la realta' e' terribilmente presente. Trasformata, resa un po' piu' poetica, approfondita. Ma il mondo del quale parlano e' questo, i sentimenti sono quelli che proviamo tutti i giorni, i protagonisti siamo noi, le situazioni quelle del nostro quotidiano.
E allora mi domando: perche' non riesco a scappare di qui, anche quando e' tutto cio' che vorrei?
Commenti
mi sorprende molto sapere che esistono avvocati simpatici, inglesi perdipiĆ¹!
finalmente compri casa, cosƬ puoi affittarla e trasferirti a S. NiccolĆ²!
in realtĆ evadere dalla realtĆ ti riesce benissimo con la musica, forse meno con i libri ed i film
puoi cominciare con The Hobbit (versione originale) da leggersi di notte invece, e non dopo, concerti, conferenze, mostre ecc.
senza musica, please
lascia perdere la fantascienza piĆ¹ classica, che non ĆØ minimamente credibile, perĆ² potresti leggere Jurassic Park (solo se NON hai visto il film, che ĆØ una cagata)o rivedere Blade Runner, o leggere un qualsiasi libro di P.K. Dick
Auro
Ho provato in passato un po' tutte le cure che suggerisci, ma su di me non funzionano, sono un paziente troppo difficile! Meglio San Niccolo' a questo punto, non vedo l'ora di tornarci.
Forse dovresti chiederti : "perchĆØ" vuoi scappare?
Rifugiarsi nelle note di una canzone, nelle parole di un libro o nelle immagini di un film ĆØ sempre piacevole e sa essere molto emozionante .. ma alla fine gli occhi si devono aprire ...
L'importante, ĆØ che quando si riaprono sappiamo apprezzare quello che vediamo .. senza il desiderio di volerli richiudere ..
Non piĆ¹ tardi di stamattina mi dicevi: "Abbiamo tutto" ... "un universo di cose che abbiamo e che a volte non vediamo neanche piu'".
Un inchino,
Simo
non ĆØ facile parlare di queste cose, anche perchĆØ ognuno ha in testa i propri significati e i propri contesti.
ad ogni modo.
secondo me ci sono molti modi per scappare; e non tutti sono salutari. per dire, io credo di essere una vera specialista in materia, ma le mie "fughe" spesso mi hanno fatto del male..
piĆ¹ generale, direi che sono molto d'accordo con quello che ha scritto momo.
E comunque il mio post si riferiva a situazioni come quelle che ho elencato, oppure emotivamente poco piacevoli, non al desiderio di cambiare vita radicalmente.
Non scappare, non serve, i propri demoni sono sempre lƬ che ci aspettano, l'unica ĆØ affrontarli, magari con un sorrisetto di sfida.
Melian
credo che non si scappi mai dalla realta', credo che alla fine ognuno ritrovi la realta' che lo tormenta ovunque guardi, anche in una battaglia galattica; a me succede cosi' e col tempo mi sono convinto che in fondo e' la mia sensibilita' che mi impedisce fino in fondo di scappare.
Ma se e' cosi' allora perche' scappare quando invece "il naufragar m'e' dolce in questo mare"?
Ho scoperto Coe da poco: ed e' stato amore a prima lettura!
Melian -
Sulle persone appassionate di fantasy hai ragione... Ma non e' che saranno cosi' presenti proprio perche' hanno la capacita' di allontanarsi ogni tanto? Tipo che quando faccio una bella vacanza poi ho piu' energia per affrontare la quotidianita'?
Io credo che si metta in scena la realta' in qualche modo anche in Harry Potter e Guerre Stellari, spesso i metodi con i quali si affrontano e risolvono i problemi (pozioni magiche, alabarde spaziali, ecc.) li trovo un po' escapistici, un po' semplicistici se vuoi, non ne trovo poi traccia nel mio quotidiano (anche prendendo le dovute distanze dalle metafore). Adesso ho fatto un esempio un po' estremo (la fantascienza di Philip K. Dick e' ben piu' complessa), ma era per spiegarmi.
Sul fatto di affrontare i miei demoni con un sorrisetto di sfida, beh di strada devo proprio farne ancora tanta, ma tanta tanta :-)
Henry -
Non intendevo scappare per sempre, ma evadere temporaneamente. Io credo di si', credo che chi si immerge in 3 ore di "Il signore degli anelli" in quelle 3 ore non ha affrontato i suoi problemi di tutti i giorni (di relazioni personali, di lavoro, ecc.). Credo che sia entrato in un mondo altro e che se ne sia fatto coinvolgere. Un po' come molti inglesi, tipo, che il Venerdi' sera vanno al pub, si ubriacano e, per un po', dimenticano la settimana lavorativa e i suoi problemi. I problemi sono ancora li', certo, ma per un po' li hanno rimossi, ne hanno perso la consapevolezza.
Condivido quello che dici, in fondo perdersi nei feedback dei Sonic Youth puo' essere un po' naufragare dolcemente :-)
La mia spacciatrice di Coe e' la Simo (commento # 3 di questo post), che mi ha regalato il suo ultimo libro dicendomi che uno dei personaggi le ricorda troppo me (libro che non ho ancora letto quindi non so dirti altro). Ho pero' letto tutti gli altri suoi romanzi e devo dire che il mio preferito resta "La famiglia Winshaw", strepitoso.
Ho visto la tua mail, grazie!, ti rispondo prima di uscire.
Auro
A proposito, "La famiglia Winshaw" me lo regalasti proprio tu, ricordi?