La superficie del fine settimana a volte sembra fatta di carta stagnola e come la carta stagnola si strappa facilmente
Allora, ho corso tutto il giorno oggi, pero' adesso metto nelle mie cuffiette i Lambchop (Nixon, per chi fosse curioso) e trovo un po' di tempo per noi.
Di cosa parliamo? Dato che e' Lunedi' e non mi e' rimasta molta energia per fantasticare (e Sarah mi sta aspettando per andare da Tas Pide, anzi stara' gia' percorrendo il lungofiume con il suo passo da thriatleta) perche' non parlare del fine settimana?
Nel quale ho scoperto un po' di cose:
1) che alla White Cube ci sono due installazioni di Candice Breitz, artista sudafricana della quale pare tutti abbiano parlato bene alla recente Biennale. Diverse, entrambe a loro modo interessanti [lo so che Sabato sera ho detto che non mi sono tanto piaciute, ma poi le ho ruminate ieri pomeriggio e ho cambiato idea]. "Mother + father" mostra tensioni famigliari che quelli come me conoscono bene, ma in un certo senso, universalizzandole e trasformandole in fiction le allontana. "Queen" la sentite prima di vederla, entrando nella galleria e poi salendo le scale dove il coro di canzoni di Madonna (interpretate da componenti italiani del fan club – facciamoci sempre riconoscere) si mischia ai risolini del pubblico. Pero', ecco, a me l'insieme e' piaciuto e i cantanti (molti di loro) sono cosi' simpatici nella loro ingenuita' e nel loro amore per il loro idolo. E poi pensiamoci: qual e' stata la colonna sonora dei nostri anni '80? Morrissey che ascoltavamo nelle nostre camerette o Madonna che non potevamo non sentire appena ci decidevamo a uscire dal nostro guscio protettivo? E quindi?
2) che Riflemaker resta la mia galleria preferita di Soho e che la mostra dedicata ai disegni a pennarello di William Burroughs e' troppo divertente. Mostra vista con Marco che e' l'unica persona che conosco che ama questa citta' al punto di fare un'andata e ritorno in giornata da Milano. Sono soprattutto i famosi "Shot sheriffs", ritratti di sceriffi poi impallinati con la carabina
3) che a Londra c'e' un bel caffe' letterario (che solo Francesca poteva scoprire) non lontano dalla piazza di Covent Garden dove il Sabato sera ci sono dei readings interessanti. Presto se mi ricordo inserisco una foto
4) che il Pimms migliore di Londra si beve al Freud ed e’ bello vedere come li fanno i cocktails in quel posto nascostissimo che solo Noah poteva scoprire
5) che la Tate Britain ha comprato "The upper room" di Chris Ofili, evento che merita un post a parte che provero' a scrivere domani
6) che scendendo dal ponte di Southwark e percorrendo il lungofiume verso la Tate Modern si incontra un cocktail bar con vista sul fiume dove suonano cose come "I am the black hole of the Sun" e "Everybody loves the sunshine". E il loro cocktail di mango e mandarino e' speciale davvero, ed enorme, si chiama Solero per chi lo vuole provare.
Ecco, questa e' la superficie, domani vi racconto una cosa un po' piu' personale.
Di cosa parliamo? Dato che e' Lunedi' e non mi e' rimasta molta energia per fantasticare (e Sarah mi sta aspettando per andare da Tas Pide, anzi stara' gia' percorrendo il lungofiume con il suo passo da thriatleta) perche' non parlare del fine settimana?
Nel quale ho scoperto un po' di cose:
1) che alla White Cube ci sono due installazioni di Candice Breitz, artista sudafricana della quale pare tutti abbiano parlato bene alla recente Biennale. Diverse, entrambe a loro modo interessanti [lo so che Sabato sera ho detto che non mi sono tanto piaciute, ma poi le ho ruminate ieri pomeriggio e ho cambiato idea]. "Mother + father" mostra tensioni famigliari che quelli come me conoscono bene, ma in un certo senso, universalizzandole e trasformandole in fiction le allontana. "Queen" la sentite prima di vederla, entrando nella galleria e poi salendo le scale dove il coro di canzoni di Madonna (interpretate da componenti italiani del fan club – facciamoci sempre riconoscere) si mischia ai risolini del pubblico. Pero', ecco, a me l'insieme e' piaciuto e i cantanti (molti di loro) sono cosi' simpatici nella loro ingenuita' e nel loro amore per il loro idolo. E poi pensiamoci: qual e' stata la colonna sonora dei nostri anni '80? Morrissey che ascoltavamo nelle nostre camerette o Madonna che non potevamo non sentire appena ci decidevamo a uscire dal nostro guscio protettivo? E quindi?
2) che Riflemaker resta la mia galleria preferita di Soho e che la mostra dedicata ai disegni a pennarello di William Burroughs e' troppo divertente. Mostra vista con Marco che e' l'unica persona che conosco che ama questa citta' al punto di fare un'andata e ritorno in giornata da Milano. Sono soprattutto i famosi "Shot sheriffs", ritratti di sceriffi poi impallinati con la carabina
3) che a Londra c'e' un bel caffe' letterario (che solo Francesca poteva scoprire) non lontano dalla piazza di Covent Garden dove il Sabato sera ci sono dei readings interessanti. Presto se mi ricordo inserisco una foto
4) che il Pimms migliore di Londra si beve al Freud ed e’ bello vedere come li fanno i cocktails in quel posto nascostissimo che solo Noah poteva scoprire
5) che la Tate Britain ha comprato "The upper room" di Chris Ofili, evento che merita un post a parte che provero' a scrivere domani
6) che scendendo dal ponte di Southwark e percorrendo il lungofiume verso la Tate Modern si incontra un cocktail bar con vista sul fiume dove suonano cose come "I am the black hole of the Sun" e "Everybody loves the sunshine". E il loro cocktail di mango e mandarino e' speciale davvero, ed enorme, si chiama Solero per chi lo vuole provare.
Ecco, questa e' la superficie, domani vi racconto una cosa un po' piu' personale.
Commenti
Che bello!
I tuoi racconti su londra e su quello che fai "catturano sempre l'attenzione" !!
a questo punto perĆ².. aspetto (o forse aspettiamo.. ) la parte personale.. che secondo me sarĆ piĆ¹ collegata al titolo di questo post .. mah!
davvero un bel titolo, tra l'altro.
ora non puoi lasciarci cosƬ....
raf