A Natale siamo quasi tutti piu' buoni
Come potete immaginare, sto raccogliendo e spulciando pacchi di riviste per preparare lo speciale in network sui dischi preferiti dalla stampa britannica nel 2005. Loro non sono messi male, piu' o meno tutte le pubblicazioni (a parte questa, ovvio) includono Employment tra i primi 50.
Carina l'intervista rilasciata da Ricky Wilson a Time Out, quasi tutta sul Natale, dove dice tra l'altro:
I love Christmas. I'm especially looking forward to Christmas parties this year. 'Cos usually, if you are in a band, family friends and distant relatives will go, "So you're ina band are you? When are you gonna be on 'Top of the pops'?" and this year I can say, "Christmas day, one o'clock, now fuck off".
Carina l'intervista rilasciata da Ricky Wilson a Time Out, quasi tutta sul Natale, dove dice tra l'altro:
I love Christmas. I'm especially looking forward to Christmas parties this year. 'Cos usually, if you are in a band, family friends and distant relatives will go, "So you're ina band are you? When are you gonna be on 'Top of the pops'?" and this year I can say, "Christmas day, one o'clock, now fuck off".
Commenti
I feel it in my fingers,
I feel it in my toes,
Christmas is all around me,
and so the feeling grows
(e mi piacerebbe sentire l'imitazione di Irene del cantante lƬ che mastica le vocali :-)
Non ho visto il film purtroppo, quindi non so a cosa facciate riferimento, mi spiegate? Un gruppo come i Kaiser Chiefs (potremmo dire la stessa cosa degli Streets o se fossimo negli anni '90 degli Oasis e dei Blur) rappresenta in modo iper-realista quell'inglesita' che detesto ma con la quale, vivendo qui, devo fare i conti: il binge drinking, la caciara del Sabato sera, il laddism, il tifo calcistico. Pero', i Kaiser Chiefs (e gli Streets, ecc. ecc.) ce l'hanno fatta, sono riusciti a diventare un simbolo nel quale i propri coetanei si riconoscono. Il loro successo parte (relativamente) dal basso, e per questo alla fine non riesco a detestarli. La scena di Ricky Wilson che improvvisamente, tutto nel corso di 12 mesi, diventa famoso (piu' ancora rispetto alle proprie aspettative secondo me) e rinfaccia la cosa al parentato che l'ha sempre trattato da loser la trovo fantastica.
Kit -
Grazie per la segnalazione e ottimo il sito nel quale hai trovato l'intervista.
Ecco adesso mi stampo il post e poi lo passo all'Irene, perche' anche a me e' venuta in mente la sua imitazione di "quell'accento" inglese. So gia' che ridero' per ore. E si', certo, l'ho detto e lo ripeto, i Kaiser Chiefs sono i Lunapop di Glasgow, cosi' come i Franz Ferdinand lo sono di Glasgow, gli Streets di South London, ecc. ecc. Musica nella quale gli adolescenti comuni si riconoscono naturalmente. In un certo senso, lo spirito del punk e' abbastanza presente on tutto questo. L'artista e' qualcuno come noi che sa interpretare in musica quello che noi viviamo. Non c'e' aspirazione (al cambiamento? Che cambiamento quando il Sabato sera mi diverto cosi' tanto con i miei mates?) in questa musica, c'e' soltanto pura rappresentazione dell'esistente. A me fa capire tante cose.
"ĆØvvri dĆ©i ai loviu lesshandlessh, its gud tu si det iuv bicom obshesshed, mo perchĆØ tsc'ĆØ qualcĆ²sa di grande tra di noi, che non potrai cambiare mai-ahi, e se ci provi I predict a raiot, mica pugnĆ©tte!"
(Abbiamo in repertorio anche i Franz Ferdinand Romanacci, visto quanto son tamarri dal vivo:
"Io nun ce lo so/te nun ce lo sai/te sto addƬ, daje 'nnamo")
Posso dire una cosa seria invece? M'ha fatto specie come i Kaiser Chiefs fotografino la realtĆ dei ragazzi disoccupati come dediti al bere e fare casino al pub.
Voglio dire io penso ai Deacon Blue che a metĆ anni 80 parlavano di disoccupazione e Glasgow e degrado sociale e tasse, ma c'era sempre una mezza speranza di cambiamento. E l'amore (seppur tra poveracci, come in "Love of the Common People" di Paul Young) a tenere caldi e non disperare.
Questi qua mi sembrano post punk e nichilisti. Tipo "E' cosƬ e basta ragazzi, beviamoci sopra fino a stare male (e intanto noi ci facciamo quattro soldi e ce ne bulliamo con le nostre famiglie)"
Detto questo "Oh My God" e le altre son belle canzoni, molto Madness.
PS: "Love of the common people" era degli Stiff Little Fingers pero'.
Grazie per la spiegazione. Il film ebbe un certo successo qui a Londra uno o due anni fa, ora che ricordo.
Invece sui Kaiser Chiefs, devo dire che sono d'accordo sia con te che con la Kit: molto ascoltabili e anche la somiglianza con gli XTC mi piace. Poi secondo me non sono interamente senza ironia.
Il problema ĆØ che, per esempio, con il loro punto di vista *nichilista* o passive-aggressive, una canzone come I Predict A Riot diventa una presa per i fondelli politica: i riots che loro predicono non avverranno mai in UK. Ci sono giĆ stati 1977-83, e ora la gente mi sembra molto piĆ¹ intontita dai comfort moderni (e dall'alcool) sebbene incazzata.
CioĆØ, ĆØ un po' un post-modern punk questo qui dei Kaiser Chiefs, mi sa di nostalgia piĆ¹ che di una vera rabbia che porti o sia portavoce di cambiamenti sociali, a differenza per esempio dei Clash e dei Jam (che ahĆ², senza sti due gruppi non solo addio a KC, Franz Ferdinand, vari gruppi che iniziano con "The", ma anche niente Blur, Oasis, Suede, Pulp - che pure in politica ci stavano eccome, e abbiamo visto come si va a finire...)
D'altronde con tutta sta musica prefabbricata ĆØ dura crederci veramente, specie se si finisce come Chris Martin ; )
(Mi correggo, Repetto probabilmente sarebbe stato comunque l'essere inutile che ballava in secondo piano).
Tanti auguri a tutti.
("E' dura crederci veramente, specie se si finisce come Chris Martin", hehehe )
Penso addirittura che nemmeno quella degli Stiff Little Fingers fosse la versione originale. Credo che la primissima versione fosse di Nicky Thomas, un artista reggae che incideva per l'etichetta di Joe Gibbs. Quando passi di qui andiamo a "Sounds of the Universe" e chiediamo a loro.
Irene -
Si' beh se avessimo avuto la Thatcher, Pezzali e Rapetto sarebbero stati i nostri Crass. Avrebbero occupato una cascina nella Lomellina e nei loro dischi/ proclami avrebbero attribuito la responsabilita' per la chiusura delle sale giochi alla poll tax. Per la 883 records sarebbero usciti capolavori come "Capitalism is bullshit" di Gianni Bella e "Eject refuse, reject abuse" uno split single tra Santino Rocchetti e il Giardino dei Semplici. Meno male che non abbiamo avuto la Thatcher.
Marco -
Che vergogna, avevo aperto questo blog parlando dei Giant Sand e siamo agli 883.
Kit -
Si puo' scendere ancora piu' in basso e l'Irene e io te lo dimostreremo.
Myriam -
Si', siamo messi malissimo. Ieri sera mi e' arrivato "Rip it up and start again" di Simon Reynolds e ho passato la notte a leggerlo e a sognare cosa doveva essere vivere a Londra negli anni dei quali parla il libro, 1978 - 84. Niente a che vedere con la citta' che conosciamo, e non solo dal punto di vista musicale.
Grazie per la precisazione (non vuoi farmi andare da "Sounds of the Universe"?).
Kit -
Con il nazional popolare non si sbaglia mai.