Dynamos were more beautiful to me than pearls.
- Margaret Bourke-White


Per molti anni, per usare la traduzione di un'espressione tipicamente inglese, il cibo sulla tavola della mia famiglia e' stato portato da questi oggetti, i cuscinetti a sfera SKF, che mio padre ha venduto per una vita.

I cuscinetti a sfera SKF sono tra gli oggetti piu' infinitamente belli che mi sia capitato di tenere tra le mani. In pochi centimetri di diametro e poche decine di grammi di peso, riassumono l'estetica modernista industriale come nessun altro oggetto sapra' mai fare. Sono piccole sculture funzionaliste di infinita geometrica purezza. Non a caso, Leger ha dedicato una delle sue composizioni a questi capolavori del design del secolo scorso. I quali hanno anche avuto l'onore di venire esposti al MOMA.

Sara' che sono legati alla mia storia personale, a quando da bambino prima di andare a scuola passavo un po' di tempo con papa' nel magazzino dove lavorava, ma io quelle piccole forme di metallo fatte di magica geometria perfetta le adoro.

Una piccola storia dei meravigliosi cuscinetti a sfera SKF al trovate nel sito del V&A. Una rassegna di articoli sul Modernismo la trovate nel sito del Guardian.

***

Tra gli altri highlights della mostra del V&A ci sono i frammenti di film d'epoca: classici come "Tempi moderni", "L'uomo con la macchina da presa", "Metropolis", ma anche spezzoni di lezioni di urbanistica tenute da Le Corbusier, e un video della casa sulla cascata di Lloyd-Wright ripresa sotto una nevicata che non ho potuto che vedere per tre volte di fila. E poi video d'epoca di balletto costruttivista russo.

Lo sapete chi ha detto di essersi ispirato al balletto costruttivista russo per le proprie performance?


Angry hippy factory workers charged the stage trying to stop us. Often we'd get paid just to quit. Sometimes the police would be called.
- Mark Mothersbaugh

Driving down to Cincinnati with just enough cash to get two thousand copies pressed at Queen City Records. Mark and me sitting up endless nights gluing together the covers that we'd printed.
- Gerald Casale

And then we played this very precise music like James Brown turned into a robot. And it pissed everybody off.
- Gerald Casale


Proprio cosi', gli idoli della mia adolescenza, i Devo.

Commenti

Tulip ha detto…
ti chiedo scusa in anticipo per la superficialità del commento che ti sto lasciando...

sai cosa mi è venuto in mente appena ho visto la foto dei cuscinetti?

Sembravano quegli anelli che ultimamnete sono molto pubblicizzati dalla ditta orafa "Damiani" perchè disegnati dall'attore Brad Pitt...

e infatti sono molto belli esteticamente, per non parlare della loro funzionalità!!

Bene lasciato il commento frivolo, ti saluto e tornerò a leggere i tuoi post!
Anonimo ha detto…
ahahahahah
ho pensato la stessa cosa di Tulip... sono frivola anch'io!!

belli, belli davvero. sembrano dei gioielli, delle piccol opere d'arte..

a presto Barbara
PiB ha detto…
Fabio ti dico un segreto: da bambino ogni volta che mio padre doveva andare al negozio di ferramenta io ero in macchina ansioso di scoprire quel mondo fatto di oggetti magici di precisione e ingegno.....a volte mi dovevano venire a cercare tra quegli immensi scaffali...mi ci perdevo come in biblioteca.

I Devo....

When a problem comes along
You must whip it
Before the cream sits out too long
You must whip it
When something's going wrong
You must whip it


stiamo parlando di loro? Adesso per colpa tua nel lab risuona questa canzone ...mi odieranno!
Fabio ha detto…
Tulip e Baebs -

Mi state dicendo che ho qualcosa in comune con Brad Pitt quindi? Preferirei, che so, gli occhi, ma in mancanza di meglio anche una comune passione per i cuscinetti a sfera e' gia' qualcosa. Comunque non c'e' bisogno di scusarsi, il blog non mi rende giustizia, io sono molto piu' frivolo di persona di come appaio qui dentro, fidatevi. Per altro sono corso nel sito della ditta orafa che dite, ma mica li ho visti gli anelli fatti come cuscinetti a sfera. Cerchero' meglio.

Pib -

Ma davvero state ascoltando "Whip it" in laboratorio? Ma quel pezzo credo che sia stato scritto apposta per essere ascoltato in quel contesto. Per altro dei Devo consiglio senz'altro il loro primo fondamentale album: "Q: are we not men? A: we are Devo". Io conservo come una reliquia la prima versione americana (in vinile naturalmente), con una copertina diversa dalla versione che sarebbe uscita poco dopo in Europa. Ascolta "Gut feeling", se la trovi. Fu la sigla del mio primo programma alla radio, anno di grazia 1984. La prima nota di chitarra e' un big bang, sentirai, "Gut feeling" genera un mondo. Non potrai piu' farne a meno. Quella nota e' tatuata da qualche parte nel mio cuore.
Anonimo ha detto…
Ciao fabio e buona giornata: ho trovato un link
http://www.ez-entertainment.net/news/DamianiPitt.htm
Gli anelli sono in fondo alla pagina a destra... un pò gli somigliano!
lophelia ha detto…
"Girl U want" risuona invece adesso nella mia testa...e non mi dispiace!
Fabio onorata del link, vado a ricambiare!
Tra le altre cose leggendo tuoi vecchi post ho scoperto che anche tu ami Nan Goldin...quello è il tipo di fotografia che per me ha più senso. Come tu dici "E' la realtà, bellezza..."
Anonimo ha detto…
sembrerebbe che nessuno di voi abbia mai visto un cuscinetto a sfera com'è davvero, quando lavora e non quando viene esposto in un museo.
Sporco di grasso, con morchia nera derivante da particelle di ferro e magari anche un pò rigato.
Sarà forse che io non vedo la TV (=pubblicità) e che non mi interessa il gossip, ma per me i cuscinetti a sfera sono legati a bici, moto ed auto scassate che si rifiutano di andare, a meccanici con lo straccio che esce dalla tasca della tuta blu (sporca), a riparazioni artigianali fatte da chi si arrangia da sè.
Dei gioielli sì, ma di tecnologia: un'idea geniale che trasforma l'attrito da radente a volvente.
Insomma roba che serve davvero a qualcosa.
Mi manca un pò di poesia?

Auro
Anonimo ha detto…
tutt'altro Auro! quello che dici a me sembra a suo modo molto poetico..
raf
artemisia ha detto…
No, io per queste cose proprio passo...
Unknown ha detto…
ovvia i cucinetti a sfera sporchi..sono un casino da pulire..pero' se ci si pensa un po su sono importanti nella nostra realta'..molte volte ci dimentichiamo di tutti gli ingranaggi che servono per far funzionare le nostre macchine, come ci si dimentica della base lavorativa umana. :)
Henry ha detto…
a me i cuscinettti a sfera ricordano due cose: i miei pattini arotelle e tuttte le volte che si rompevano a causa della maledetta pallina che usciva dalla guida e il mio esame di disegno tecnico all'universita' quando i cuscinetti non solo ho dovuto studiarli (ci sono di una marea di modelli diversi) ma anche disegnarli in tutte le salse possibili....li ho odiati in tutte e due le situazioni...


artemisia: credo che Auro non sia auro! :D
Anonimo ha detto…
Ad Henry, Artemisia ed in generale a TUTTI I LETTORI DEL BLOG

non ho mai usato il cognome perchè (fino ad ora) di Auro c'ero solo io
probabilmente anche l'altro Auro ha fatto lo stesso (correggimi se sbaglio)
da poco ci siamo accorti che, in effetti siamo in due con lo stesso nome di battesimo, per quanto raro!
vorrà dire che d'ora in avanti aggiungerò le iniziali
ciao
AuroRT
artemisia ha detto…
Meno male che non è lo stesso Auro: già mi vedevo sabato a conversare di cuscinetti a sfera...:))
Anonimo ha detto…
si ma a questo punto non capisco più che Auro è chi....
io conoscevo un Auro...chi dei due è il primo Auro????????????

raf
Fabio ha detto…
Baebs -

Ma e' vero! Quel Brad Pitt... Magari andava anche lui con suo papa' in magazzino prima di andare a scuola. Ogni altra somiglianza tra Brad Pitt e me si ferma qui pero', accipicchia!

Lophelia -

Grazie di cuore per il link nel tuo blog, e si', Nan Goldin mi piace da pazzi. Il rapporto tra fotografia e musica poi in lei raggiunge livelli di assoluta eccellenza. Il video del quale ho parlato qui nel blog (quello visto a New York un paio di mesi fa) aveva come colonna sonora Johnny Cash (l'ultimo, quello prodotto da Rick Rubin), Nick Cave e Leonard Cohen. Da brivido. E qualche anno fa qui a Londra, alla Whitechapel Gallery, vidi una proiezione di sue diapositive (per lo piu' di junkies) con in sottofondo Bjork che interpretava una meditazione religiosa di John Taverner. "Girl u want" era da "Freedom of choice" che mi piaceva molto, ma ti consiglio di scoprire il loro primo album (quello dove ci sono Mongoloid e una versione di Satisfaction degli Stones suonata con un ritmo 8/ 11 che e' una delle cose piu' fuori controllo che abbia mai sentito). E i frammenti di intervista che ho riportato per me sono dei veri film (ma te l'immagini un gruppo di operai di Akron che esce il Venerdi' sera per bersi una birra in santa pace dopo una settimana di lavoro in fabbrica, e nell'untuoso bar locale invece di trovare una cover band dei Lynyrd Skynyrd o degli ZZ Top si becca i Devo?).

Auro e Raffaella -

C'e' molta poesia nel lavoro manuale infatti. Pensate alle foto scattate da Margaret Bourke-White alle tessitrici americane negli anni '30, o anche a quelle fatte da Uliano Lucas all'Alfa di Arese negli anni '70. Quando ero obiettore di coscienza mi capitava spesso di mangiare a una mensa operaia, ed ero diventato amico di un giovane meccanico. Ricordo ancora le sue mani con le nocche spellate e le unghie nere, cosi' piene di esperienza rispetto alle mie che fino ad allora non avevano toccato nient'altro che libri. Mi parlava col suo accento della Valcamonica di carburatori e spinterogeni, e io non capivo molto (secondo me anche Brad Pitt avrebbe fatto fatica a seguire, per dire), ma quel mondo mi affascinava.

Artemisia -

Si' beh, in effetti, un Sabato sera passato a confrontarsi sulle differenze tra filiera produttiva SKF e RIV non e' per tutti i palati. Prometto che il prossimo post sara' meno industriale (per dire, se parlo di musica, prometto di evitare Kraftwerk, Einsturzende Neubauten, "Psychotic reaction and carburetor dung", ecc.).

Myriam -

E' importante che questi oggetti siano anche belli da vedere no? La qualita' dell'esperienza e' fatta di tanti piccoli particolari.

Henry -

Beh la tua e' una prospettiva ancora diversa (ortogonale mi verrebbe da dire!), ma riconoscerai che si tratta di oggetti di grande semplicita' e purezza, molto belli insomma.

AuroRT -

Ma sei quello di prima? Ora, io conosco un Auro il cui cognome inizia per T, ma non so se anche l'altro Auro ha il cognome che inizia per T, il che potrebbe benissimo essere. Del resto c'e' una R che complica tutto. Non so se l'Auro T che conosco io ha anche un middle name che inizia con R. Pero' ricordo che uno di voi due si firma con un link al suo blog, quindi tu dovresti essere l'Auro T che conosco da quando ci trovavamo in piazzetta a 15 anni. Ma la R, se sei tu, per cosa sta?
lophelia ha detto…
Mongoloid e Satisfaction...me le hai fatte ricordare improvvisamente...ascolto Controradio dal '79, sognavo di dimostrare un giorno che a qualcosa mi è servito!!
artemisia ha detto…
Tanto per chiarire, una nota autobiografica: vengo da una famiglia di fanatici della meccanica da generazioni, mio nonno, il babbo, i miei fratelli. Moto, motorini, spinterogeni, carburatori lucidati in bella vista in salotto...trascinata da bambina da officina a officina, quell'odore di morchia...

In fondo mi hai fatto tornare in mente cose belle, dunque grazie.

La faccenda dei due Auri è a dir poco inquietante a va chiarita.
Anonimo ha detto…
Fabio
sì, sono l'(ex)ascoltatore di Rockville. R sta per Roberto, il mio secondo nome (mai usato, visto che il primo era così comodo ed inequivoco, fino ad ora).
PS: ma come fai a ricordarti lo spelling dei Neubauten?

Arte
semplice, io non sono un blogger ed accedo come anonimo (con firma), vivo in Italia; il Meotto ha un suo blog linkato e sta in Francia, per quanto ne so.
Raf
che ne so chi è quello che hai conosciuto prima? mi ricordo che il nostro primo amichevole battibecco telematico è avvenuto su Anthony&tJ.. Abbiamo mancato un incontro dal vivo ad Urbino a luglio scorso.

ciao
Auro
Anonimo ha detto…
ma come sarebbe a dire che non sai chi è stato il primo Auro???? ovviamente tu Auro Roberto T!!!!
L'insostituibile, dai modi sbrigativi che ci fanno tornare coi piedi sulla terra e riportano un po' di equlibrio tra tanti eterei sognatori che bazzicano da queste parti
baci
raf
Fabio ha detto…
Lophelia -

Sai che questo blog nasce da una rubrica che andava in onda anche su Controradio? Si chiamava anche quella "London Calling" ed eravamo in 3: Marina Petrillo dagli studi di Milano, Elisa Graci da Radio Citta' del Capo di Bologna e io al telefono da Londra. Andava in onda all'interno di Patchanka su tutte le radio del network, quindi anche sulla mitica Controradio di Firenze. Quando quel programma fini' aprii il blog per continuare quell'esperienza. Da un anno il tutto e' ripreso ma va in onda solo su Radio Popolare di Milano, sorry.

Artemisia -

E' bellissimo che si riesca ad associare ricordi dolci ad oggetti meccanici, apparentemente freddi ma che si trasformano nell'esperienza e nel ricordo. Diventano emozioni, sensazioni, persone, momenti.

Auro -

Pensa che ieri sera prima di coricarmi sono uscito a guardare la Luna e a mangiare una pera e in quell'atmosfera di quiete ho risolto il mistero, ricordandomi improvvisamente che mentre firmavo i documenti come testimone del tuo matrimonio avevo letto che ti chiami Auro Roberto. Lo speling dei Neubauten *spero* sia giusto, ce lo dira' Baebs eventualmente se passa ancora di qui.

Raffaella -

Auro ha sempre avuto la fama che dici (ma vi conoscete per caso?) mentre piu' lo conosci e piu' capisci la persona sensibile e l'amico sincero che e'.
artemisia ha detto…
Ma come, il pero ha già fatto le pere?
Andrea ha detto…
questo post (e tutti i suoi interessanti commenti) mi fa venire in mente che siamo proprio gente imprevedibile: se avessi titolato "quanto odio i cuscinetti a sfera perche' mi ricordano la fabbrica e il consumismo" non mi sarei per niente stupito.

Pero' non mi stupisco neanche se dici che un oggetto meccanico ti evoca ricordi e sensazioni... in quanto geek e tecno-silly, mi sento meglio a pensare che il meccano o il lego che usavo da piccolo abbiano contribuito non poco al mio attuale stato (detta cosi' non e' un granche' ma l'avevo pensata meglio!!)
lophelia ha detto…
allora devo averti sicuramente sentito...magari ora proverò con lo streaming anche se a casa ho la connessione a 56k
Fabio ha detto…
Artemisia -

Non ancora, credo le fara' a Settembre se le mie cure e parole gentili faranno effetto. Per il momento mi accontento di fargli vedere quelle organiche di Sainsbury's e di dirgli che mi piacerebbero proprio cosi'.


Andrea -

Si tratta comunque di oggetti che per il fatto di essere entrati in gallerie d'arte sono stati decontestualizzati. A differenza di provocazioni come la ruota di Duchamp, che adesso sarebbe la ripetizione della ripetizione di qualcosa di gia' visto, i cuscinetti a sfera sono pero' secondo me bellissimi. Potresti quasi dire che la loro sede naturale e' la galleria d'arte e che vengono usati *anche* in ambito meccanico. Essere imprevedibili e contradditori e' parte della natura umana, dell'accettarci cosi' come siamo. E last but not least, affatto, come dici tu ilpost ha attratto molti pareri interessanti che non mi sarei mai aspettato quando l'ho scritto. Per questo ringrazio tutti di cuore. London Calling ha lettori fantastici.

Lophelia -

Fammi poi sapere se riesci. Io a volte ho problemi da qui, pure con una connessione veloce.
Andrea ha detto…
io mi riferivo al commento "se lo guardi da vicino, nessuno e' normale" ;-)
Anonimo ha detto…
Ciao Fabio e tutti,
molto pragmaticamente mi sapresti per caso indicare dove trovare degli SKF di precisione da 3mm di diametro interno in italia?

Grazie per l'aiuto, altrimenti, grazie lo stesso :)

Stefano
Fabio ha detto…
Stefano, in questa pagina trovi tutti i concessionari. Ho viosto che attorno a Milano ce ne sono a Pero, Cusano Milanino, Legnano, ecc. Buona fortuna! http://www.skf.com/portal/skf_it/home/dealers?lang=it.
Anonimo ha detto…
Grazie mille,
ciao a tutti.

Stefano