Per prepare la versione radiofonica di questo blog, una corrispondenza settimanale di quindici minuti che come dovreste gia' sapere va in onda su Radio Popolare all'interno di Zoe tutti i martedi' alle 12.15, ci metto spesso anche due o tre ore. Ed e' tempo bellissimo. Martedi' per esempio parleremo della mostra che il V&A sta dedicando al modernismo, e oggi pomeriggio e' stato un piacere passare qualche ora in terrazzo tra cataloghi, libri, articoli, blocchi di appunti accatastati sul mio tavolo. Tempo che e' volato piacevolmente. Come fermacarte ho usato un'azalea che comprai al mercato di Columbia Road nel 2001 e che mi ha seguito in giro per Londra in tutti i miei cambiamenti di casa di questi anni. Azalea che, per la prima volta dal 2002, quest'anno e' coperta di rossi boccioli pronti a fiorire nel corso di questa settimana, una cosa che mi sta molto emozionando (ve l'ho detto che sono una persona semplice).

La colonna sonora delle prime ore del pomeriggio si e' scelta da sola. Sto riascoltando tutti i dischi di Miles Davis della mia collezione in questi giorni. Oggi e' stata la volta di "In a silent way", uscito nel 1969. "In a silent way" e' il disco che ha inventato la fusion. Genere, lo so, che molti di voi non sopportano. Magari anche molti che ascolta(va)no il cosiddetto post rock, che alla fusion deve almeno la meta' delle proprie idee.

E' un album che consiglio molto se ancora non lo possedete, uno dei dischi di Davis che preferisco, secondo forse solo all'irripetibile magia di "Kind of blue". Due lunghe improvvisazioni, con la tromba di Davis e il sax tenore di Wayne Shorter che galleggiano su un mare di tre tastiere elettriche (qualcosa di davvero inaudito nel jazz) suonate da Herbie Hancock, Chick Corea e Joe Zawinul, increspato dalla chitarra elettrica di un giovane John McLaughlin.

Il titolo non tragga in inganno: "In a silent way" e' un album in gran parte ritmicamente vivace, adatto a una Domenica pomeriggio di primavera (al contrario di altri dischi di Miles che personalmente riesco ad ascoltare solo a notte fonda).

E' incredibile come, se non avessi avuto un appuntamento che a meta' pomeriggio mi ha fatto uscire, avrei potuto passare tutta la mia Domenica in quell'atmosfera tranquilla, contemplando progetti di Le Corbusier, Gropius, Mies Van Der Rohe, foto di Bourke-White, oggetti di design firmati da Breuer, accarezzato da quella musica bellissima, buttando giu' appunti per la mia corrispondenza settimanale, senza accorgermi del trascorrere del tempo.

Commenti

artemisia ha detto…
Su Miles Davis invece mi trovi completamente d'accordo.
Anche se da tanto tempo non lo ascolto, è ancora tutto da qualche parte dentro di me.
Fabio ha detto…
Pero' che ti assicuro che, come capita con Johnny Cash, Bob Dylan e pochi altri, ogni volta che riascolti i dischi di Miles cogli qualcosa di nuovo. E come Cash e Dylan (e Picasso per dire) ha attraversato tanti periodi, detto tante cose che ci vuole una vita per capirle tutte. E' come viaggiare ascoltare Miles.
PiB ha detto…
A volte gli appuntamenti ti rubano il tempo migliore...Miles Davis, un azalea e un balcone where the sky is the limit ..la prossima volta datti malato
artemisia ha detto…
L'unico problema è che a me le azalee muoiono tutte, sempre.

Quindi ti capisco benissimo quando dici che ti emoziona vederla fiorire. Non sarà che anche lei ama Miles Davis?
PiB ha detto…
Fabio ho una domanda: ma c'è un modo per me negli States di sentirti alla radio?
Fabio ha detto…
Pib -

In effetti andavo a incontrare amici simpatici per vedere un film molto bello del quale parlero' nei prossimi giorni, ma se non fosse stato per un valido motivo hai ragione tu: raramente le persone sono una compagnia migliore delle piante e dei fiori. So che mi puoi capire.

Artemisia -

La mia azalea ha seguito letteralmente gli alti e bassi finanziari della mia vita. La comprai fiorita nel 2001, poi nel 2002 vivevo in una casa grande con un enorme terrazzo e l'azalea fiori' di nuovo. Nel 2003 al mio posto di lavoro fecero parecchi licenziamenti. Dato che mi scadeva il contratto d'affitto, decisi prudenzialmente di trasferirmi in una casa molto piu' piccola, per far fronte ad eventuali imprevisti. Come me, la mia azalea dovette sacrificarsi un pochino. Niente piu' outside space. Divenne un po' triste, si vedeva che soffriva per non poter stare all'aria aperta. Non fece piu' fiori per 3 anni. Una volta passato il rischio di traversie finanziarie, ci siamo trasferiti nella casa nuova, quella che ho comprato. Come per incanto, messa sul nuovo terrazzo, la mia azalea ha deciso di dimostrarmi la sua contentezza: e' letteralmente coperta di boccioli, sembra che sorrida di nuovo, e' diventata bellissima! Quindi, insomma, da analfabeta botanico quale sono, consiglio di farla star fuori il piu' possibile (magari non nell'inverno di Trondheim pero').
Fabio ha detto…
Pib -

Certo! Magari non il martedi', perche' trasmetto alle 12.15 ora italiana, le 5.15 in Illinois, ma la domenica sera si'. Il sito di Radio Pop, da dove puoi collegarti in streaming, e' questo: http://www.radiopopolare.it/poplive/diretta/. La prossima puntata domenicale andra' in onda Domenica 21, alle 22.35 italiane che sono le 15.35 in Illinois.
PiB ha detto…
grazie ..vado e sento. Aspetto il post sul film
artemisia ha detto…
Ok allora ti ascolto anch'io.

Dovresti avere posta:)
Anonimo ha detto…
nel '58 malle diresse la propria musa, jeanne moreau, in un capolavoro del film noir - ascenseur pour l'echafaud - ancor oggi un mito per ogni cineasta che si rispetti. miles, portato in sala registrazione, osservava in silenzio le varie sequenze e poi, fermata la pellicola, registrava. una, due, tre, anche quattro tentativi a volte, tutti simili e diversi, ognuno eccezionale. un'ora ed un quarto di musica, alla fine, la maestria ed il genio.

imperdibile.
e' la cosa che, di lui, amo di piu'.
artemisia ha detto…
Auro, ma queste registrazioni esistono?
Fabio ha detto…
Grandissimo film. La colonna sonora usci su Fontana e credo ora sia reperibile su CD Polygram per letteralmente 2 lire. Posso consigliare anche due dischi che uscirono l'anno dopo, con un'atmosfera, se possibile ancora piu' da film noir? Uno e' Milestones e l'altro la versione che Miles e l'orchestra di Gil Evans fecero di "Porgy and Bess" di Gerschwin, che si trasforma in qualcosa di completamente diverso. Anzi sapete cosa? A quest'ultima prometto di dedicare un post entro la fine della settimana.