Non mi interessa sapere quali pianeti sono in quadratura con la vostra luna.

Voglio sapere se siete arrivati al nucleo della vostra sofferenza, fino a toccarla, se i tradimenti della vita vi hanno fatto sbocciare o se vi siete inariditi e chiusi in voi stessi per paura di altro dolore.

Voglio sapere se riuscite a restare in compagnia del dolore, il mio o il vostro, senza cercare di nasconderlo, cancellarlo o di farlo tacere.

Voglio sapere se sapete essere con la gioia, la mia o la vostra, se siete capaci di danzare con frenesia e farvi colmare dall'estasi, da cima a fondo, senza esortare all'attenzione, a stare coi piedi per terra, senza ricordare i limiti dell'essere umani.

Commenti

Anonimo ha detto…
come diceva eddie vedder?the sorrow grows bigger when the sorrow is denied?

se vogliamo metterla sull'ironico io sono della scuola 'affronta sofferenza e felicità a braccia aperte, senza nasconderti niente'.l'ho fatto e lo sto facendo con la mia sofferenza in questo periodo e nel farlo ho realizzato che è tremendamente difficile vivere in questo modo, che la maggior parte delle volte ti garantisce uno schianto assicurato, ma se non altro ti fa sentire viva, nel bene e nel male.
la constatazione triste è invece che purtroppo sono state poche le persone che conosco in grado di starmi vicine..non siamo più in grado di affrontare le sofferenze altrui (lo siamo mai stati?),ci spaventano e ci fanno scappare lontani..e guardando il tutto con uno sguardo lucido mi auguro solo, nel momento del bisogno, di essere in grado di affrontare il dolore (o la gioia) altrui con la stessa avventatezza con cui vivo il mio dolore o la mia felicità.

rachele
Fabio ha detto…
Non siamo spesso in grado di affrontare le nostre di sofferenze, figuriamoci quelle degli altri. La corsa prevale sulla capacita' di guardarsi dentro. E pero' a me ha fatto un effetto dirompente questo scritto perche' mi sto accorgendo di non sapere piu' vivere la gioia fino in fondo. Se volessi anch'io giocare sul terreno dell'ironia, citerei la nostra comune amica (mi pare) Kit che sostiene che hanno fatto piu' danni gli Smiths dell'eroina. Mi capita di vivere le gioie, grandi e piccole, come parentesi che so non dureranno. E invece no, dobbiamo aggrapparci alle gioie, tenerle strette, abbracciarle e farle nostre, costruire gioia sulla gioia. Non e' facile, ma e' possibile. Ma bisogna rinnovarsi dentro per riuscire, un processo che genera necessariamente disagio e forse sofferenza. Sofferenza e gioia come facce delal stessa medaglia. Tutto il resto, forse, e' solo tempo sprecato.
Anonimo ha detto…
[uhm, era parte di un discorso più lungo e articolato, ma in effetti va bene anche come one liner ad effetto. ora voglio i diritti d'autore però :-) ]
lophelia ha detto…
C'è un'alternativa tra sbocciare e inaridirsi chiudendosi in se stessi per i tradimenti della vita?
Non mi riconosco in nessuna delle due. Sbocciare sarebbe eccessivo, qualche ammaccatura c'è. Ma chiudermi no, quello non mi riesce proprio.
Direi uno sbocciare verso l'interno, andando in profondità ma restando aperti.
Fabio ha detto…
Kit -

Chiunque ha passato anni ad ascoltare gli Smiths (e ancora oggi ricorda a memoria tuttii loro testi) penso che comprenda senza bisogno di altro, non credi?

Lophelia -

A me capita di oscillare in continuazione invece. Mi chiudo ermeticamente, poi per reazione mi apro completamente e badabam arriva la mazzata e allora mi chiudo di nuovo, cosi' in un moto perpetuo never ending a ciclo continuo.
sonia ha detto…
Complimenti Fabio, stai veramente diventando bravissimo! WoW...
Belle, belle davvero!
Fabio ha detto…
Piu' che altro e' stato bello per me il momento in cui le ho scattate queste foto. Dovevo vedere degli amici al National Film Theatre ed ero stranamente in anticipo. Sul terrazzo della Royal Festival Hall ho visto delle luci e mi sono avvicinato. Era un'installazione con tanti cubi gialli. Prima li ho fotografati normalmente e non mi hanno detto molto. Allora ho iniziato a ruotare su me stesso, a fare salti, a oscillare senza guardare cosa stavo fotografando e sono uscite queste foto. Grazie per il tuo incoraggiamento Sonia!
lophelia ha detto…
...ma allora oscilli non solo senso figurato:)!
scherzi a parte sono veramente belle e soprattutto "diverse".
Fabio ha detto…
Se le guardi in sequenza per un po' fanno venire in mente onde di suono, almeno a me capita cosi' e non era un effetto voluto.