Senza You Tube non mi sarei mai ricordato che cosa feci la sera del 17 Maggio 2001.

Ero arrivato a Londra da pochi mesi, ed era tutto un rollercoaster emozionale fatto di nostalgia, entusiasmo, illuminazioni improvvise, buio prolungato, letture solitarie. E tantissima musica a riempire giorni e notti.

Ieri parlavo con un'amica proprio di quanto, in fondo, quel rollercoaster un po' mi manca. Mi manca e, a ripensarci, mi fa davvero paura. Perche' se non fosse cosi' lo ricercherei, lo ricreerei, mi rimetterei in gioco un'altra volta. Maledetta paura pero'. Un giorno ti vincero' lo prometto. Un giorno. Non oggi. Oggi sto qui a ricordare quei giorni e a guardare ancora una volta questo video.

[E a pensarci e' strano provare nostalgia per quei giorni. Non sono cosi' lontani e io non sono cambiato tanto da allora. E tutto era cosi' poco accomplished. Ma forse, proprio per questo, c'era la percezione di un maggiore spettro di possibilita'. E c'erano piu' sogni, piu' colori proiettati nel cielo. Chissa' perche' presto o tardi, si finisce per provare nostalgia per tutto, anche i periodi nei quali si gira completamente a vuoto. O forse soprattutto per quelli].

Commenti

Anonimo ha detto…
ora è rimasto solo il buio prolungato?
Fabio ha detto…
Non hai capito il post. Pazienza. Ci sono molti blog nei quali gli anonimi sono piu' benvenuti che a London Calling.
Anonimo ha detto…
Credo di non aver capito bene di cosa hai paura, sei sempre in un moto perpetuo di emozioni e ricerche, rivalutazioni e condivisioni, vivi nel pieno di tutto in una città che, anche se non è la "tua", mi sembra ti si adatti benissimo (almeno così a me pare), immerso in ciò che più ti piace...cos'è che dovresti rimettere in gioco?
CC
Fabio ha detto…
Il moto perpetuo del quale scrivo in London Calling non e' sempre un moto gioioso. A volte prende le sembianze di una fuga, altre di una ricerca random, altre di un bisogno di conferme. Altre volte e' entusiasmante, certo, ma spesso rileggendo vecchi post mi domando se forse una dimensione piu' tranquilla non mi si adatterebbe di piu'. Ricordo, non ridere, che un paio di estati fa stavo camminando su un sentiero che mi piace molto, quello che porta da Camogli a Stella Maris, quando lessi che alla chiesa di San Niccolo', sperduta tra le colline e il mare e collegata al piu' vicino paese solo da un sentiero percorribile in mezz'ora, cercavano un custode. Fui sul punto di lasciare tutto e propormi per quel lavoro. Ore e ore di meditazione e lettura a contatto con la natura. Non lo feci e vivo ancora a Londra. Ma continuo a domandarmi se la mia strada non fosse davvero quella. Quel silenzio invece di questa cacofonia di voci, motori, asfalto, impegni, appuntamenti, tempi compressi. Senza provare si finisce per non sapere. Ma poi le domande ritornano. Non so se sono riuscito a farmi capire.
Anonimo ha detto…
Non entro stavolta con "profondità" nella discussione relativa al post di Fabio.
Dico solo che PJ in abito scollato e tacco alto è strepitosamente sexy.
Nicola
Fabio ha detto…
Nicola, in You Tube ti puoi sbizzarrire come ho fatto io a guardare le sue trasformazioni, partendo dalla ragazza in doc Martens appena arrivata dal Dorset e arrivando fino alla versione contemporanea di Maria Schneider dell'ultimo disco, passando per la femme fatale di "To bring you my love". Ti ho dato pure un'idea per il vostro lungo fine settimana, del quale sono parecchio invidioso :-)
Anonimo ha detto…
Adesso mi è più chiaro ciò che intendevi.
In effetti si respira una sorta di vertigine nella quantità di cose che riesci a fare, che è inimmaginabile per i miei ritmi e credo che andrei in tilt. Mi ricordo quando in visita a New York avvertivo questa forza contagiosa del fare a tutti i costi e del correre ora qui ora là per non rischiare di perdersi nessuna occasione.
E capisco che assuefatto a tanta energia sia difficile pensare di riuscire a farne a meno.

Non ho affatto riso alla tua tentazione di "farti custode": se capitasse a me in questo momento penso che accetterei al volo di vivere in un posto tranquillo e isolato, passando il tempo a passeggiare, leggere e "custodire" qualcosa di prezioso.
Sto leggendo "Walden" di Thoreau e, credimi, la tentazione di mollare tutto è veramente fortissima.

Ho vissuto anche alle Hawaii e lì sì che non c'è niente altro da fare che godersi ozio e Oceano Pacifico. Sono stata così stupida da venirmene via solo perché non sopportavo quell'aria che comunque si respirava e che sapeva di MADE IN USA.
Non so se adesso lo rifarei.

Quando le domande ritornano, prima o poi bisogna rispondere?

CC
Fabio ha detto…
Si', prima o poi bisogna rispondere. Prima o poi raramente vuol dire adesso, hai notato?

"Farsi custode", mi viene da pensare, ha a che fare con l'essere focalizzati su un punto. Ma per essere concentrati: o non ci vogliono distrazioni attorno a te, oppure devi sapere resistere. Nessuna delle due cose per me in questo momento.

Dopodiche' sono convinto che per me le vie di mezzo non funzionano, la terza via non mi interessa molto. Mi vedo a Londra o a San Niccolo'. Prima o poi a San Niccolo'. Ora ho paura del vuoto pero'.
Anonimo ha detto…
No No,io ti rispondo proprio adesso!

Non per essere invadente ma sto facendo una ricerca e mi si riapre in continuazione questa pagina, leggo e mi viene in mente quello che ho letto oggi dal libro che ti ho detto:

"Seguite abbastanza da presso le vostre inclinazioni, che non mancheranno di mostrarvi d'ora in ora nuove prospettive."

A questo punto secondo me un po' di distacco e concentrazione sono d'obbligo.

Passo e chiudo.
CC
Unknown ha detto…
Ciao Fabio, so benissimo di che parli..70% della mia energia veniva dalla musica, che ahime' a parte alcune perle rare (10%)non mi dice piu' un granche'..per cui mi ritrovo con uno scarso 40% di energia.
Fabio ha detto…
Carta Straccia -

Ti risponderei pero' con una citazione da "Il lupo della steppa" se l'avessi qui con me. Perche' in questo periodo mi sento un po' cosi'. Parte Londra e parte San Niccolo'. Senza sapere quale strada scegliere. E quindi non scelgo davvero. Ma non sono neanche sicuro sia un fatto di concentrazione. Perche' non tutte le distrazioni sono davvero tali, solo alcune. Altre sono strade che vale la pena percorrere.

Intanto magari registro il dominio lachiamatadisanniccolo.blogspot.com prima che qualcuno se ne appropri.
Fabio ha detto…
Myriamba -

No per me la musica e' molto importante. Un mondo intero da scoprire. Sarebbe come dire che la lettura non mi coinvolge piu'. Tasterei il mio polso con preoccupazione.
Andrea ha detto…
ti devo passare il dvd di polly (ma lo trovi anche da solo, da fopp, a 5£)
Fabio ha detto…
E l'anno scorso a Natale qualcuno mi regalo' pure un bel libro su di lei! :-)
Anonimo ha detto…
come un'onda che va e viene mi capita spesso di sentire un senso di inquietudine...e in questi momenti di incertezza che sono sempre più precari,la musica riesce a farmi compagnia, sempre.
Anonimo ha detto…
su consiglio di un amico arrivo qua.. Tornerò
Fabio ha detto…
Glicine -

E' una buona compagna di strada la musica, sempre. Proprio mentre scrivevo queste parole pensa un po' che lo shuffle di iTunes mi ha sparato in cuffia l'incipit di "Hand in glove", come a voler confermare le mie parole. Mi fa venire in mente che a volte la musica puo' fare anche molto male, scavare in profondita' anche in profondita' dove non vorremmo arrivare. La musica ci tiene compagnia, ma la musica migliore ci mette di fronte a noi stessi, anche quando non vorremmo. Careful with that axe, intendo lo shuffle di iTunes.

Zoe -

Uno scrive, fotografa, poi trova un blog come il tuo e capisce che la strada da percorrere e' ancora terribilmente lunga. Pensa che qualcuno mi ha scritto che in questo blog sarei senza pelle. Leggendo il tuo mi viene in mente che oltre alla pelle e alla camicia, in questo blog tengo addosso anche il cappotto, e la sciarpa, e il berretto calato fino sugli occhi. Benvenuta, grazie per la visita.
Anonimo ha detto…
Oh .. io vengo qua e trovo delle parole bellissime per me... davvero, le ho prese, copiate su word e dopo le trascriverò sulla mia moleskine o sul mio diario...
Ringrazio quell'amico che ieri notte mi ha portato qui... mi ha portata qui quando ho difficoltà ultimamnete a trovar blog da leggere, non per affetto nei confronti del blogger [termine che non piace, preferisco: persona o altro] ma per me.
Leggi me e scopri che la strada è ancora lunga? no, credimi, sono io che devo farne ancora tanta, troppa...
e le mie parole lo dimostrano.. parole fatte di me, ma quella me, nosnostante non sia un'adolescente è molto molto lontana e indietro.
Grazie, davvero
Anonimo ha detto…
Mi stavo chiedendo quanto di ciò che cercavi a Londra hai poi effettivamente trovato.
Quanta differeza ci può essere tra i sogni sognati e i sogni realizzati?
lophelia ha detto…
A parte la devozione illimitata per P.J...
i temi sono veramente "troppo" per lasciare due righe di commento e andarsene. Che dire. Una scelta di isolamento la vedrei giusta se non fosse una rinuncia, se veramente ti "appartenesse". Ma forse sono io che non riesco a concepire l'isolamento, per quanto sia sempre sul confine tra il cercare gli altri e allontanarli.
E comunque il tuo blog è davvero uno dei più spontanei e sinceri, ed è una delle sue principali attrattive. L'artificio e le maschere (di cui la rete è piena) possono attrarre all'inizio ma poi stancano, un po' come nella vita.
Anonimo ha detto…
io non sono convinta che il disagio che a volte si avverte nel stare in un luogo dipenda dal luogo...personalmente ho cambiato più città, più posti di lavoro, più case ma mi accorgo che non appena svanisce l'effetto novità (il tempo è proporzionale all'interesse del luogo e della gente che si conosce), non appena le distrazioni e le "luci" che mi circondano diventano piano piano familiari e abituali, ricomincia a farsi sentire la voce interiore che mi ricorda che non sto sfuggendo da un luogo ma da me stessa...lo so! Almeno per me è così!...è in questo contesto che un certo tipo di musica mi sveste e fa vibrare le mie corde più profonde... anche meglio di uno psicanalista esperto!
Fabio ha detto…
Zoe -

Bello che un amico di notte ti abbia preso per mano e portata fino qui. Ringrazialo da parte mia. Mi emoziona sapere che sono nella tua moleskine. Tornero' spesso a trovarti e quando ho finito di rispondere a questo post ti linko qui ti fianco.

Carta Straccia -

Tutto qui si muove a velocita' frenetiche, compresi i sogni. Cambiano sempre, anche se non ne realizzi nessuno in fondo. Quando un sogno inizi a realizzarlo, cambia e si fa irraggiungibile. Sono un sogno, sembra dire, esisto per darti una direzione, non per essere realizzato.

Lophelia -

Tutto in fondo e' una rinuncia pero'. Vivere in una citta', Londra o Firenze e' la rinuncia a una dimensione piu' intima. La linea di confine della quale parli e' la stessa che percorro come un equilibrista che oscilla preoccupantemente in bilanciamento precario. Mi sto riprendendo dal tuo post su adoratori e adorati, ma a fatica. Meglio non ci pensi. Bello che tu e io ci scambiamo complimenti, perche' so che, da entrambe le parti, sono completamente sinceri e profondi.

Glicine -

E' una fuga, ma anche un'aspirazione, una ricerca, un voler andare oltre, guardare al di la' della siepe. Io sono in qualche modo contento di fuggire. Forse si fugge da qualcosa che si e' incrostato su di noi, ma non ci appartiene. Ogni volta che sono fuggito ho imparato qualcosa, mi sono graffiato la pelle ma sono cresciuto. Non smetteri di fuggire, anzi, non smettiamo di fuggire, perche' e' una fuga che porta piu' vicini al centro di quanto si possa pensare.
lophelia ha detto…
Non tutto è rinuncia, qualcosa è scelta.
Mi fai sentire in colpa per quel post...soprattutto perché gli argomenti via blog non si possono mai esaurire del tutto, e magari vanno persi aspetti più "confortanti". C'è il rischio che rimanga la spina nel fianco, e non è questo che vorrei.
Fabio ha detto…
No, certo che no! Intendevo solo dire che hai colpito nel segno. Era in un certo senso un complimento. Non avrei mai voluto sentire che la mia analista prova sensi di colpa pero'!
lophelia ha detto…
E' la prova a mio discarico che non sarei tagliata per il mestiere;)
Anonimo ha detto…
Complimenti per il blog.
mi piace leggere di Londra e il racconto di bloomsbury.
chi è Antony?
Fabio ha detto…
Lophelia -

No, affatto, con me funziona. Del resto ormai sono mesi che la Lophelianalisi fa un buon effetto su di me.

Anonimo -

Notizie su Antony le trovi in questa recensione che pubblicai sul Manifesto un paio di anni fa, ma la prossima volta ti firmi, vero?

http://fabiocalling.blogspot.com/2004/12/giovedi-23-dicembre-2004-antony-and.html.
Anonimo ha detto…
si, devo ricordarmi di ringraziarlo.
E sono io a esser stata emozionata dal tuo commento che mi hai lasciato qui...

un sorriso, un po' dolente, stanotte