In questi giorni sui piatti di London Calling stanno girando:
Extradition Hush (Sweet Peach 1971).
C'e' una traccia in questo disco che mi piace infinitamente. Dura quasi sei minuti, e prima di registrarla i componenti di questa formazione folk australiana uscirono dallo studio e si misero a raccogliere rami, foglie, pietre. Una volta rientrati, si sedettero in cerchio sul pavimento, a gambe incrociate. Attivarono il registratore, senza alcun piano prestabilito, e iniziarono ad improvvisare con quegli "strumenti", accompagnandosi anche con gong cinesi e percussioni gamelan. Era il 1971. Di loro ci e' rimasto solo un album e alcuni brani registrati durante la loro prima apparizione in un festival folk, Sydney 1970.
Non e' un disco per tutti i gusti, ma se volete cogliere un momento essenziale della trasformazione del folk in qualcos'altro di indefinito - qualcosa che si sarebbe chiamato anni dopo world music - fate il possibile per procurarvelo.
Il punto di partenza era il folk di Pentangle, Fairport Convention, Incredible String Band. Ma su quelle radici, giocavano a inserire influenze soprattutto orientali: raga, gamelan, musiche devozionali. Avevano un guru, Meher Baba, e le loro liriche erano ispirate alle religioni orientali e alla natura. Si sciolsero subito dopo avere registrato questo disco, e alcuni di loro confluirono nei Tully, il principale gruppo prog rock australiano.
Specchio di un'epoca, delle sue contraddizioni magari, ma anche della sua infinita poesia.
Matt Valentine & Erika Elder with the Bummer Road Green blues (Ecstatic Peace 2007).
Sono semplicemente immensi. Cercate l'articolo che Wire di Gennaio ha dedicato loro: guardate dove e come vivono. Immersi nella natura del Vermont, con i loro cani, le loro vecchie motociclette, indossando vestiti che sembrano cuciti in casa - e probabilmente li sono. La loro musica e' la migliore psichedelia moderna che sia stata prodotta negli ultimi dieci anni. Escono per l'etichetta di Thurston Moore, collaborano con loro J Mascis dei Dinosaur Jr. - al mellotron! - e Samara Lubelski dei divini Sonora Pine. Tolgono le ragnatele dai dischi dei Canned Heat, e li risuonano con lo spirito dei Sonic Youth di "Bad moon rising". Brani lunghissimi senza una struttura predefinita, come chiazze di colore che si spandono tutt'attorno. Assolutamente spettacolari, musica mai sentita prima, all'interno della quale si agitano i fantasmi dei Velvet e degli Stooges. Copertina superlativa, tutto assolutamente cosi' perfetto che e' difficile credere che questo disco esista davvero. Pero' cercatelo, accertatevene di persona. Preparatevi a sentirlo fino alla nausea se siete ascoltatori di Prospettive Musicali.
Shins Wincing the night away (Sub Pop 2007).
E adesso, per rilassarci, un dischetto pop di quelli che preannunciano l'estate. Lo so, e' ancora lontana, ma con un disco come questo ci si sente su una spiaggia californiana anche stando a Londra. Li ascoltai per la prima volta anni fa, di supporto a un concerto all'aperto di Belle & Sebastian. Il concerto si teneva nel cortile della Somerset House. Quando salirono sul palco il cielo era ancora azzurro, il clima meraviglioso, i gabbiani volavano in cielo rincorrendosi. Mi piacquero dalla prima nota. Il loro ultimo disco e' la consueta rassegna di canzoni irresistibili, una sorta di versione power pop degli Smiths. Non sono mai sciocchi gli Shins, sono sempre misurati, portano avanti lo spirito nobile di Beach Boys e Byrds. "Sea legs" trasforma l'umore di una giornata partita male in meno di un minuto, mette in pace con il mondo, con i suoi flauti che anticipano un cantato Morrissey che piu' Morrissey non si puo'. Meravigliosa. Cosi' com'e' meraviglioso il singolo "Phantom limb" - lo ascolti una volta e ti rimane in testa per tutta la vita. E "Australia", altro pezzo che non vedo l'ora di essere seduto sulla poltroncina azzurra dello studio 2 per potervi trasmettere.
Sara', con gli Shins, un ottimo fine settimana per voi e per me, lo sento.
Commenti
e soprattutto...
non posso resistere a una versione power pop degli Smiths.
ti ringrazio, o Fabio, per il "cibo" quotidiano
A proposito di musica di quel periodo, è tanto che volevo chiederti: che ne pensi degli Earth Opera?
Spero ti abbia tenuto compagnia durante la domenica in casa. Sabato qui era una giornata senza una nuvola, ho pranzato in terrazzo sotto il sole, e gli Shins ci stavano proprio alla perfezione.
Lophelia -
So solo che sono il gruppo di David Grisman, caro amico di Jerry Garcia, ma non ho mai ascoltato nulla di loro. Consigli?
Molte delle cose che consiglio qui le trovi solo per corrispondenza. Extradition per esempio lo puoi trovare contattando questo sito australiano:
http://www.vicioussloth.com.au.
Oppure questo sito americano:
http://www.othermusic.com.
Ragionavo qualche giorno fa con un mio amico, ex giornalista di Rockerilla dei tempi d'oro e ora mio vicino di casa, di quanto ormai anche Londra e' diventata troppo piccola per i nostri gusti musicali. Le cose che ascoltiamo in questo periodo qui a Londra non arrivano se non per corrispondenza: quando le chiediamo nei negozi ci guardano come marziani.
in effetti una buona recensione agisce su due piani, all'inizio, e a scatola chiusa, ti deve incuriosire evocando scenari e atmosfere (primo godimento); poi una volta ascoltato il disco, vuoi tornare sulla recensione e scoprire se tu e il re-censore avete avuto le stesse impressioni (doppio godimento)
Verissimo quello che dici sulle recensioni. Il doppio godimento a volte pero' viene a mancare e ti rebni conto che l'unico che ha goduto e' il recensore che ha ricevuto il disco gratis, mentre tu che l'hai pagato 12 sterline godi molto meno.