Perche' in fondo i gruppi interessanti uno li scopre in giro per caso mica leggendo l'NME nella propria cameretta


I Low li ascoltai per la prima volta a Chicago, suonati da una cameriera simpatica nel mio caffe' preferito in quella citta', il Bourgeois Pig. Doveva essere piu' o meno dieci anni fa. Ero arrivato da Milano il giorno prima e sarei dovuto ripartire quasi subito per Seattle, ma invece il mio bagaglio non si trovava piu'. Comprati una maglietta e un paio di slip per potermi cambiare, avevo deciso quindi di posticipare la partenza e rimanere un giorno in piu' di quella torrida estate nella sempre interessante capitale dell'Illinois.

La sera stessa, mentre mangiucchiavo una fetta di torta godendomi l'aria condizionata a 1000 del Bourgeois Pig davanti a un libro appena comprato, la cameriera simpatica decise di suonare un CD di quello che sarebbe diventato uno dei miei gruppi preferiti degli anni successivi. Gli arpeggi dilatati di quella band, che poi, volendoli presentare a Tropici & Meridiani, avevo scoperto che venivano definiti slo-core, mi entrarono sotto pelle a poco a poco. Fino al punto che mi alzai, calpestai quel bellissimo pavimento di legno scricchiolante fino al banco e chiesi alla cameriera simpatica di chi si trattasse. Lei mi scrisse il nome del gruppo sul retro di un bigliettino del Bourgeois Pig, che pensate mi e' ricapitato tra le mani l'ultima volta che sono stato nella casa di Milano, e anche il titolo del disco: "Could live in hope"? "Long division"? "The curtain hits the cast"? Non riesco a ricordare.

Poi, tutta contenta per la mia domanda, mi disse che la sera stessa sarebbe andato a trovarla un amico comune suo e della band. E infatti poco dopo arrivo' al mio tavolino questo ragazzo altrettanto simpatico quanto la cameriera. Si presento' e mi racconto chi erano questi Low e mi sembrava anche lui davvero contento che un viaggiatore che arrivava dalla vecchia Europa apprezzasse quel gruppo di suoi amici.

Il giorno dopo entrai da Reckless records e comprai il disco indicatomi, prima di tornare all'ostello e trovare ad attendermi il mio bagaglio finalmente recuperato, pronto a partire per Seattle con me.


In tutti questi anni, ogni nuova uscita dei Low l'ho ascoltata, e presentata, con passione. Li ho visti dal vivo innumerevoli volte senza mai avere avuto occasione di conoscerli purtroppo.

Del nuovo disco dei Low, l'ottavo della loro discografia, non posso parlare come di un'uscita qualsiasi. Non e' il loro album migliore, certo. I suoni sono meno distesi di un tempo, spesso le tracce si interrompono prima di avere davvero sviluppato l'idea fino in fondo, i ritmi sintetici sono a volte un po' fuori luogo.

E pero' alcune cose continuano a funzionare: il cantato di Mimi per esempio, sempre cosi' riminiscente delle folk-singer di protesta degli anni '60. E le liriche, spesso una lugubre riflessione sulla violenza esplicita o implicita del nostro vivere - ascoltate per esempio "Breaker" e "Sandinista". Alcune tracce poi sono al livello delle cose migliori registrate dai Low in passato: gli archi svolazzanti di "Belarus" ricordano addirittura gli arrangiamenti curati da Jim O'Rourke nei dischi degli Stereolab, e "Dust on the window" e' una traccia da tazza di te' del post di Lunedi' - uno dei pochi brani che eccedono i 4 minuti finalmente.

Se mi promettete che Lunedi' prossimo, quando esce, lo comprate, vi dico nel frattempo dove andarlo a scaricare (grazie Matteo).


[Un po' di calendario di quando potete ascoltare questo blog alla radio:

Giovedi' 29 Marzo sono a Zoe, alle 12.15, a parlare della mostra sul British Underground 1978 - 1988 che si sta svolgendo all'Institute of Contemporary Arts.

Domenica I Aprile sono nello studio di Milano a presentare Prospettive Musicali, e cosi' Domenica 8, Pasqua].

Commenti

Bloggo ha detto…
sai per quanti gruppi ti devo ringraziare io ;-)
Anonimo ha detto…
Complimenti per il blog, Fabio. Mi sintonizzero' sulla tua trasmissione. Siccome sono fermamente contrario al downloading illegale, aspetto che tu lo trasmetta in radio prima di decidere se acquistarlo o meno a mia volta (faccio download a pagamento).
Immagino tuttavia dovro' attendere sino alla trasmissione di Pasqua, visto che esce lunedi' 2 e tu lo comprerai allora (a meno che tu non possegga gia' una copia promozionale). Aspettero' paziente e fiducioso...
Fabio ha detto…
Bloggo -

What goes around comes around come dicono qui, e com'e' giusto che sia sempre. Ancora grazie.

Andrea -

Sollevi un bel problema al quale ho pensato parecchio senza trovare peraltro una soluzione meno che flessibile e ondivaga :) Mi sa che comunque siamo rimasti solo tu e io a pensarci, tutti gli altri non mi pare se lo pongano piu'.

Io ho risolto la cosa cosi'. Scarico musica anche illegalmente, quando sono in dubbio se comprare o no, oppure quando proprio muoio dalla voglia di ascoltare un disco che tutti si stanno scambiando in rete e che non e' ancora uscito. Poi, con onesta', mi guardo allo specchio e dico: Fabio, ti e' piaciuto il disco x? Si'? E allora, da bravo, ora che e' uscito vai da Rough Trade e lo compri.

Insomma il disco nuovo dei Low, dato che Sub Pop non mi manda promo, l'ho scaricato illegalmente e settimana prossima quando qui esce ne compro una copia. In ogni caso immagino che ai Low non dispiaccia venire trasmessi a Radio Popolare poche ore prima dell'uscita del disco, quindi non dovrebbero avercela troppo con me, spero.

E quindi non dovrai aspettare fino all'8. Penso di trasmettere un paio di tracce il I. Se qualcuno sa pero' se per questa cosa potrei passare problemi legali, beh per favore me lo scriva qui sotto.
Bloggo ha detto…
fabio scrivi a chiare lettere che Sub Pop ti ha mandato una copia promo per i giornalisti cosƬ ti pari il culo ;-).
a parte gli scherzi credo anch'io che ai low non dispiaccia poi molto.
Unknown ha detto…
ohhhhhhh....sai quanti gruppi mi hai fatto scoprire...tutto il post rock! Grazie Fabio, sei meglio di NME!
Fabio ha detto…
Bloggo -

Eh infatti, e' arrivato giusto giusto stamattina...

Myriamba -

E non ho nemmeno una pubblicita' di O2/ Virgin mobile/ Vodafone ogni 2 pagine!
lophelia ha detto…
Questo post ha dato gusto alla mia prima tazza di the stamani alle 8, bevuta davanti al pc dell'ufficio.
Prospettive Musicali di domenica sera sarĆ  l'ultima tazza di the del weekend, e si preannuncia saporita...
Fabio ha detto…
Spero le prossime tazze siano ancora piu' gustose. Lo chef consiglia una tazza a scelta tra: 1) te' genmaicha - verde, giapponese, con chicchi di riso 2) te' nero all'albicocca - porta aria d'estate anche nella piu' grigia delle giornate 3) te' al marzapane e mandorle - lo chef non sente il bisogno di commentare quest'ultimo.