Il popolo della liberta'

In questi giorni sto riascoltando spesso il primo, fondamentale, album della Liberation Music Orchestra di Charlie Haden (Impulse!, 1969), jazz spirituale con forti sapori latini e un'attitudine politica fortemente radicale come si usava allora, emozionante dalla prima all'ultima nota.

Il loro concerto al Meltdown di Ornette Coleman e' stato assolutamente superlativo, secondo soltanto quest'anno, a mio parere, al memorabile gig di Patti Smith insieme alla Silver Mt. Zion Memorial Orchestra.

Sul palco insieme alla Liberation Music Orchestra, per la prima volta dopo molti anni, Robert Wyatt a eseguire due brani cubani (uno dei quali, Rabo de nube del cantore rivoluzionario Silvio Rodriguez, lo potete ascoltare qui). Wyatt che dopo il concerto raccontava a due terzi di Prospettive Musicali (Alessandro e me) di quanto fosse letteralmente terrorizzato, avendo provato col gruppo di Charlie Haden solo un paio di volte. Wyatt che ha una voce ancora davvero unica.

Commenti

Anonimo ha detto…
quello ĆØ un disco eccezionale. Quando la musica spaventava e aveva qualcosa d adire. Un pĆ² come il disco di Mulatu Astatke + Heliocentrics di quest'anno, ma senza politica...

JC
CICCILLO ha detto…
beh, questa volta sinceramente ti invidio.
lo credo che Wyatt fosse terrorizzato, a quanto mi risulta non canta in pubblico da trent'anni almeno!
Unknown ha detto…
mi sa che vidi cantare Wyatt qualche anno fa in qualche happening..ma non ricordo dove..mannaggia la vecchiaia
Fabio ha detto…
JC -

Bentornato! Mi sono mancate le nostre discussioni musicali qui. Musica che spaventava e intratteneva in uguale misura. Anni irripetibili (anzi no, speriamo si ripetano). (Scrito ascoltando un'antologia di Jacques Dutronc, per il quale i nostri commenti andrebbero benissimo).

Francesco e Myriam -

Era un concerto di David Gilmour alla Royal Festival Hall, e c'ero anch'io. Ma Robert canto' da dietro le quinte (o da un angolino del palco, dato che da dov'ero io lo vedevo). Alfie me l'ha ricordato, parlando dopo il concerto di Sabato scorso.
Marco Reina ha detto…
Concerto dell'anno (fino ad ora) per il sottoscritto: Rodriguez, sabato 6 giugno scorso, Barbican, Londra.
A detta del suo manager: la miglior performance della sua vita.
In attesa di Crosby, Stills & Nash mercoledi' sera alla RAH...
Fabio ha detto…
Il mio credo Antony, 27 Maggio, H'smith Apollo. Da lacrime.
Marco Reina ha detto…
Lo scorso anno (visto che non ho ancora distribuito la mia classifica 2008!) fu quello di Robert Plant & Alison Krauss al Grand Rex di Parigi. Semza dubbio uno degli spettacoli piu' belli a cui ho mai assistito.

Come vedi, apprezzo i musicisti giovani...
Fabio ha detto…
Solo perche' non ha suonato Chris Hillman!
Unknown ha detto…
mah..l'avro' sognato..figurati se vado a vedere Gilmoure!!!!!!!
Unknown ha detto…
Marco...e l'eta..l'eta'..i nuovi talenti ci sono, basta aprire lo spirito.
alessandro ha detto…
Dunque: Wyatt non appariva "ufficialmente" su un palcoscenico dal 19 dicembre 1981, quando cantĆ² "Born Again Cretin" all'Albany Theatre con le Raincoats, che quella sera comprendevano (come doviziosamente riporta Mike King in "Falsi movimenti - una storia di Robert Wyatt", Arcana 1994) Vicky Aspinall, violino; Ana da Silva, chitarra; Gina Birch, basso; Charles Hayward (This Heat), batteria. Fino a sabato scorso, quella era l'ultima volta in cui Wyatt aveva cantato su un palco dopo i tre concerti del 1975 con gli Henry Cow.
Come giustamente precisa Fabio e come si vede nel dvd "David Gilmour in Concert" (girato al concerto del giugno 2001 al Meltdown), Wyatt aveva infatti cantato anche "Comfortably Numb" con Gilmour senza salire sul palco, nƩ so se ci sia salito per suonare la cornetta (senza cantare), di nuovo con Gilmour, alla Royal Albert Hall nel 2006 (anche di questo pare resti testimonianza su un dvd); sembra invece che l'abbia fatto, ma assolutamente a sorpresa, il 22 settembre 2007 per cantare "'Round Midnight" con il Dylan Howe Trio (il trio jazz del figlio di Steve Howe degli Yes!) alla Lincoln's Drill Hall.
Dopo di che, Wyatt ha dichiarato a nme.com: "It's the first time I'd sung live in 25 years! I just felt it. If I don't have time to think about it, then I can just sneak up on myself and do it, I suppose! It was great fun, I was even thinking of sitting in on the last number too."
Quanto ai brani cantati da Wyatt sabato scorso (stranamente su youtube ĆØ doppiamente documentato il primo -- da due video ripresi da angolazioni opposte -- ma non c'ĆØ traccia del secondo), sono "Rabo de nube" di Silvio Rodriguez, da "Dream Keeper" (Blue Note 1990) e "Song for Che", appunto da "Liberation Music Orchestra" (Impulse 1969), dove giĆ  comprendeva una citazione di "Hasta siempre" di Carlos Puebla nell'assolo di Haden e poi un frammento della stessa canzone, da un nastro che si sentiva a un certo punto (nel concerto londinese ĆØ stato invece suonato dall'orchestra ed espanso fino a incorporare l'intera "Hasta siempre" all'interno di "Song for Che").
La scaletta completa del concerto ĆØ questa:
1. Not in our Name
2. This Is not America
3. Blue Anthem
4. Amazing Grace
5. Rabo de nube
6. Song for Che (including Hasta siempre)
7. Goin' Home (from the Largo of the New World Symphony)
8. We Shall Overcome
9. Skies of America
Tutti tratti da "Not in our Name" (Verve 2004) della Lmo, tranne l'ultimo (da "Skies of America" di Ornette Coleman, Columbia 1972) e i due brani con Wyatt di cui dicevo sopra:
Per finire, la formazione a maggioranza "inglese" schierata per l'occasione dalla Liberation Music Orchestra:
da sinistra a destra, in prima fila Carla Bley (pianoforte, arrangiamenti, direzione d'orchestra), Robert Wyatt (voce, cornetta), Tony Malaby e Shabaka Hutchings (sax tenori), Jason Yarde (sax contralto), Tom Rees-Roberts e Mike Rodriguez (trombe), Jim Rattigan (corno), Fayez Virjii (trombone), Andy Grappy (tuba); in seconda fila, Charlie Haden (contrabbasso), John Parricelli (chitarre), Matt Wilson (batteria).

Ciao
Fabio ha detto…
Sembra di esserci stati ;)
CICCILLO ha detto…
beh i due video, anche con la stessa canzone, sono davvero una consolazione, quasi un risarcimento.
ma non del fatto di non esserci stati.
piuttosto per tutte le mostruositĆ  che ci tocca subire nel nostro squallido presente, soprattutto italiano.
ogni tanto ci vuole una cosƬ profonda e commovente bellezza, libera qualche lacrima e ci fa pensare che esistono ancora molte cose per le quali vale la pena vivere e per le quali vale la pena di aver vissuto in passato.
Fabio ha detto…
A proposito di situazione in Italia, riflettevo proprio oggi sull'uso e significato di certe parole.

Per esempio, non capisco come si possa usare il termine "festa", che fa pensare a un gioioso ritrovo tra amici, per definire le malinconiche recite di Villa Certosa, con figuranti pagate e aviotrasportate, costrette a vedere filmati di Bush e a chiamare l'utilizzatore finale Papi, sperando in una particina per la televisione o in una concessione edilizia.

Men che meno capisco gli scroscianti applausi al suo passaggio, dalla Confindustria alle casalinghe ai muratori dell'Abruzzo, ai quali (credo proprio oggi se non si trattava di un filmato di qualche giorno fa) si e' rivolto con fare burlesco e cialtrone. E loro ad applaudire. Mah.
CICCILLO ha detto…
per me ĆØ tutto un enorme set cinematografico.
con il film ufficiale, i trailer e i making of.
per me ĆØ evidente e non comprendo come non sia evidente anche agli altri che lo vedono.
anzi lo comprendo molto bene e siccome Paolini e anche Jannacci avevano giĆ  detto tutto - su tv, rimbambimento e omologazione culturale - piĆ¹ di 30 anni fa, credo che la battaglia vera sia da fare su quel piano.
ma, rimanendo nella legalitĆ , sinceramente non saprei come.
Fabio ha detto…
Penso spesso, per consolarmi, che anche gli Stati Uniti sono dovuti passare dalla notte di Bush prima di vedere la luce.

Se non altro sai cosa? L'utlizzatore finale ha detto addio per sempre alla corsa al Quirinale. Dubito che a questo punto, con tutta la stampa e le televisioni internazionali che ridono di lui riesca a raggiungere le maggioranze qualificate necessarie.

Peraltro ci sono risvolti tragicomici non indifferenti: attaccato dal Financial Times, dall'Economist, dal Times, dal New York Times, da El Pais, da Le Monde, da BBC World, da Sky News, ecc. ha affidato la sua difesa a... Chi!
Unknown ha detto…
ma me lo saro' sognato allora...uh.. o forse lo vidi con i Soft Machine ..uh.. schezo, ovvimaente, non sono cosi vecchia!