95/ Come finira'.



Ormai abbiamo credo tutti capito che questi sacrifici dureranno mesi.

E quindi quest'anno non vivremo la tanto attesa primavera. Forse anche l'estate sara' una stagione diversa da quelle degli anni scorsi. E' l'interruzione della circolarita', come sostiene Stefano Massini in un suo bel monologo.

Quello che mi domando e' pero' come finira' tutto questo.

Come cambieranno le regole del gioco dopo che una parte del mondo avra' fermato il contagio e un'altra no, come e' assai probabile che avverra'?

Servirebbe la sfera di cristallo per rispondere, lo so.

Se pero' dovessimo fare una previsione in base alla pura logica, mi verrebbe da dire che prima della commercializzazione di un farmaco efficace o di un vaccino sara' impossibile ritornare alla nostra liberta' come l'abbiamo sempre conosciuta. Alla circolarita' delle nostre vite, come la chiama Massini.

E serviranno, dicono gli epidemiologi, tra i dodici e i diciotto mesi.

E fino a allora? Possiamo solo augurarci di imparare sempre meglio a sentirci vicini da lontano. Sara' la sfida dei prossimi mesi. Auguriamoci di reggere psicologicamente settimana dopo settimana. Servira' molto spirito di adattamento.

Proviamo a considerarla un'opportunita'. Quella di esplorare cosa succede quando quel cerchio si rompe e siamo costretti a immaginarci una figura geometrica nuova, che non c'e' ancora, e poi provare a tracciarla. Insieme.

Io sto pensando gia' a dopo, e lo sto dicendo a tutti quelli ai quali voglio bene. Fa bene, pensare a dopo. Facciamolo tutti. Pensate a che abbracci quando sara' tutto finito. Alle lacrime di commozione impossibili da trattenere. Diamoci forza, tanta, pensando a quel momento.

Commenti

albertocchio ha detto…
come finirà… nessuno lo sa e solo ipotizzare è una perdita di tempo.
io penso che come al solito si perderà una buona occasione: ripensare ad una vita diversa, meno "globale" ma più "comunitaria" [le odio queste parole]. si pensava di aver visto un po' di tutto ma questa ci mancava.
a mia zia di 95 anni tutto questo sembra un ritorno ai vecchi tempi della guerra… ma a noi?
cosa ci resterà [sempre che finisca] di questa emergenza?
io però non sono per niente spaventato ma non so il perché.
da una settimana non lavoro, leggo tutto il giorno, dormo, vedo qualche film…
praticamente una pensione anticipata.
auguri a tutti
Fabio ha detto…
Il tuo e' un atteggiamento invidiabile.

Io non riesco a leggere una riga. In compenso ho riscoperto le buone vecchie telefonate. Molte si concludono con la frase ti voglio bene. Poi dopo avere appeso cerco di cacciare indietro le lacrime.

E' forse il segno che questo virus ha la capacita' di renderci un pochino migliori? Non lo so, ma non possiamo perdere l'occasione. Di ripensarci come individui, come piccoli gruppi, come genere umano.

E' un reset molto doloroso. Sta a noi guardarci dentro e capire cosa significa per noi.
albertocchio ha detto…
no, non è invidiabile, è da sconsiderati.
sorrido alle precauzioni di mia moglie, mi diverte sentire mio figlio Tom che assiste/partecipa alle sessioni liceali via web e inorridisco al panico dei miei vicini. la loro figlia maggiore è scappata [letteralmente] da Londra per tornare a casa via Slovenia [è qui a due passi] ed è abbattuta perché non sa se ci tornerà mai a lavorare [lì ha un lavoro a dir poco invidiabile] ma alla fine mi accorgo che molti non si rendono conto di quanto potrà andare avanti questa cosa… ad una mia amica infermiera oncologa la direzione ospedaliera ha detto che finché c'è un positivo in giro non finirà…
ma vedi come sono gli italiani: gli dai due vincoli e non vedono l'ora di violarli.
niente panico, è tempo di essere lucidi e cinici. non vedo altro modo.

PS tu sei in Italia o ancora a Londra?

un caro saluto a te e alla Giovanna.
_alb
Fabio ha detto…
Avrei avuto un volo oggi alle 19 per tornare a Milano ma e' stato cancellato qualche giorno fa. E' rimasto vivo un solo volo da UK, un Alitalia che vola su Roma. Poi per tornare a Milano prendero' un Freccia Rossa. E infine mi mettero' in quarantena per 14 giorni. Non vedo alternative in questo momento.

Gli italiani a me sembra che si stiano comportando con disciplina, pur con qualche eccezione.

Vorrei che gli inglesi fossero altrettanto disciplinati. Invece in questo momento i siti per la spesa online sono saltati tutti. I supermercati sono vuoti e le persone fanno la spesa e le code alle casse appiccicati uno all'altro.

Stamattina ho provato ad andare a fare la spesa appena sceso dal letto. Arrivato davanti al supermercato ho fatto marcia indietro. Troppe persone ammassate, mi ha preso una gran paura. Ora sto un po' centellinando il cibo.

Stamattina mi sono pesato e mi sono leggermente spaventato. 63 chili. Di solito peso 70.
Marco Reina ha detto…
Buon viaggio.

Per tua informazione ed affinche' tu non incorra nei rigori della legge, copio qui sotto una nota della Polizia di Stato che concerne gli Italiani in arrivo dall'estero nei prossimi giorni.

Il dipartimento della protezione civile ha diramato il seguente comunicato stampa che spiega nel dettaglio la procedura che sarà attuata per favorire il rientro dei nostri connazionali dall’estero.

“I connazionali che rientrano in Italia da altri Paesi verranno sottoposti ai controlli aeroportuali previsti e attivati, fin dall’inizio dell’emergenza, grazie al supporto e alla disponibilità del volontariato di protezione civile e del personale sanitario.

La Polizia di Stato effettuerà i consueti controlli di frontiera agevolando la compilazione della prevista autocertificazione per il rientro presso il proprio domicilio, residenza o abitazione.

In ottemperanza alle misure vigenti per la mobilità delle persone all’interno del territorio nazionale, sarà consentito ad una sola persona raggiungere lo scalo aereo, ferroviario o marittimo, per agevolare il rientro verso la residenza o il domicilio del connazionale.

Lo spostamento in questione rientrerà tra le fattispecie di “stato di necessità” che dovrà essere autocertificato con il modulo messo a disposizione del Viminale, compilato in tutte le sue parti indicando, in particolare, il tragitto percorso. Inoltre, come previsto dal Decreto 120/2020 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero della Salute, i connazionali che rientrano dall’estero, anche in assenza di sintomi riconducibili al Covid-19, dovranno obbligatoriamente comunicare il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria locale.

Saranno inoltre sottoposti alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni”.
Andrea ha detto…
And people stayed home
and read books and listened
and rested and exercised
and made art and played
and learned new ways of being
and stopped
and listened deeper
someone meditated
someone prayed
someone danced
someone met their shadow
and people began to think differently
and people healed
and in the absence of people who lived in ignorant ways,
dangerous, meaningless and heartless,
even the earth began to heal
and when the danger ended
and people found each other
grieved for the dead people
and they made new choices
and dreamed of new visions
and created new ways of life
and healed the earth completely
just as they were healed themselves.

Grace Ramsay (1839–1888), Iza's story
Fabio ha detto…
Grazie Marco.

In Italia io credo si possa contare anche su un certo livello di umanita' e di comprensione delle circostanze individuali. Conoscendomi so che atterrato in Italia appena non mi vedra' nessuno scoppiero' in un gran pianto.

Qui e' tutto diverso. Ieri ho chiamato il customer service di Waitrose implorandoli di far indossare al proprio staff a contatto con la clientela mascherine e guanti monouso e di contingentare le entrate. Ho provato a farli ragionare, spiegando cosa sta succedendo da noi. Risposta: we do what we are asked to do by our government, sir.

Se non altro quando gli impiegati inglesi verranno tutti sostituiti da macchine ad intelligenza artificiale con voci preregistrate nessuno notera' la differenza.

Quella che e' finita per molti mesi se non anni e' la liberta' di spostarci da un Paese all'altro ogni mese, come personalmente ho fatto per 19 anni. A meno che uno voglia trascorrere l'esistenza tra una quarantena e l'altra. Non proprio una buona idea, diciamo.

E comunque la sofferenza di questi giorni ci sta insegnando molto. Ma sta anche mettendoci a dura prova e temo che un periodo prolungato come questo ci costringa a tirar fuori risorse difficili da trovare dentro di noi, in termini di capacita' di resistenza.

Stare vicini nella distanza aiuta e per fortuna con i mezzi di comunicazione moderni e' possibile.

Immagino che l'ultima cosa che ti saresti aspettato da me e' una difesa della modernita' :)
Fabio ha detto…
Grazie Andrea.

Bellissima, e non la conoscevo. L'ho letta e riletta e mi ha scaldato il cuore.

Io spero che la guerra della nostra generazione abbia la capacita' di cambiarci collettivamente.

Non voglio suonare melenso, ma credo che a me lascera' in dono la capacita' di assaporare ogni momento della vita.

Giovanna e io stiamo dando forza ai miei genitori ricordando loro le belle serate dell'estate, quando andiamo a cena nella loro casa di campagna. E' per quei momenti condivisi che dobbiamo resistere.

E' per stare insieme che dobbiamo resistere. E' per volerci bene che dobbiamo resistere. E' per stringerci l'un l'altro che dobbiamo resistere. E' per la vita, sad and beautiful, che dobbiamo resistere.

Lo dobbiamo a noi e a tutti quelli ai quali vogliamo bene. Ah, e non te l'ho mai detto e ho sbagliato. Ma a te e a Ila voglio un mondo di bene.
Marco Reina ha detto…
Importante e' che tu, una volta che andrai in Italia, rispetti l'obbligo (non piu' una facolta' o decisione volontaria in questi giorni) di quarantena assoluta (cio', in pratica, significa 'arresti domiciliari') per 14 giorni, che ora grava su tutti i cittadini che arrivano da uno stato estero nella penisola e, in aggiunta, l'obbligo di comunicazione del tuo arrivo all'ASL di competenza.
Sara' dura, ma a Milano puoi farti tranquillamente portare spesa e cibo a casa senza violare la legge.
Monito: se invece,"in Italia io credo si possa contare anche su un certo livello di umanita' e di comprensione delle circostanze individuali", significa che, in violazione dell'obbligo, ti auguri che le forze dell'ordine chiudano un occhio in caso tu venga fermato all'esterno, sappi che polizia, carabinieri, polizia locale ecc. hanno ricevuto disposizioni da Roma per procedere all'arresto immediato e non piu' alla semplice denuncia, come e' stato fino ai giorni scorsi.
E, come ben puoi immaginare, le lacrime a S.Vittore sono molto piu' amare di quelle che si possono versare in aereoporto perche' chi ti puo' attendere non puo' venire!
Rinnovo l'augurio di buon viaggio a cui aggiungo quello di buona 'clausura' in Italia.
Marco Reina ha detto…
Aggiungo: se dopo 14 giorni di 'clausura' in Italia, decidessi di tornare subito a Londra, ti aspettano altri 14 giorni di 'clausura' obbligataria anche nel Regno Unito!
Se andrai in Italia, ti suggerisco di stare la' oltre il giorno ultimo della quarantena, in modo da tirare un po' il fiato e non sottoporti (dovessi rientrare in Inghilterra a 'stretto giro di posta') a ben 28 giorni di confino/isolamento assoluto.
Fabio ha detto…
La comprensione di circostanze individuali alla quale ho fatto riferimento nel mio commento riguarda unicamente il fatto che in nessuno dei miei documenti d'identita' e' piu' indicato il mio indirizzo di Milano. Mi aspetto non sia un impedimento al mio spostamento trattandosi della mia ultima residenza italiana, Paese del quale mantengo la cittadinanza, ed essendo il mio appartamento a me intestato presso gli uffici del catasto.

Per sicurezza comunque chiedero' al consolato, che per fortuna e' a due passi in caso mi servisse farmi rilasciare un documento speciale che certifica il mio ultimo indirizzo a Milano.

Per il resto sono norme note, ribadite negli ultimi giorni dai media italiani, e che mi trovano molto d'accordo. Se e' per il bene della collettivita', ben vengano le restrizioni alle liberta' individuali.

Come scrivevo prima, non ho intenzione ovviamente di passare da una quarantena all'altra. Le liberta' di movimento del passato ce le dovremo scordare per un po'. Ma e' un minuscolo sacrificio che sono sicuro facciamo tutti molto volentieri per aiutare i componenti piu' fragili e esposti della societa'.
Marco Reina ha detto…
Ti scoccera' non poterti recare a Radio Popolare a trasmettere ma, come scrivi, il tuo sacrificio aiutera' altri.
Buona quarantena tra le mura di casa.
Fabio ha detto…
Sai che stanno trasmettendo quasi tutti da casa loro?

Prospettive Musicali che avrei dovuto condurre io questa domenica, lo realizzera' invece Alessandro da casa.

Infatti voglio chiedergli di insegnarmi. Poi se decidessi di restare o non riuscissi piu' a partire lo potrei fare dal mio soggiorno. London calling proprio :)
albertocchio ha detto…
e certo… nel 2020 e con la tecnologia disponibile?
almeno il 70/80% di quelli che conosco lavorano da casa.
uno dei miei fratelli dice che a volte è pure meglio così.
un PC, un cell. e una fibra. skype, zoom, etc.
avevano il timore che che ci fosse un sovraccarico delle linee ma paradossalmente la mia fibra 200 non è mai stata meglio.

buon rientro.
Fabio ha detto…
Si', non diciamolo troppo presto. Ogni mattina quando mi rendo conto che funziona ancora tutto tiro un sospiro di sollievo.

Io lavoro da casa da anni se non ho qualcosa di particolare da fare in ufficio e a me questa sembra l'unica cosa rimasta come prima :)

Buon fine settimana!
gio ha detto…
@MarcoReina pensi davvero che la maggior scocciatura per Fabio quando (e se) riuscirà a rientrare a Milano sarà non poter andare a Radio Popolare durante le due settimane di quarantena? Forse dimentichi che io non risiedo nella casa in cui sto con Fabio quando lui è in Italia e non risiedo neppure a Milano e sono dunque bloccata a casa mia, come è giusto che sia. La vera scocciatura sarà essere a pochi chilometri dopo i 14 giorni e non poterci ancora abbracciare. Quella sì che sarà una vera scocciatura.

@albertocchio ricambio i saluti
Marco Reina ha detto…
Mai pensato (giuro) cio' che scrivi, Giovanna.
Sapendo invece quanto piace a Fabio trasmettere da Radio Popolare, penso (ne sono certo) che gli scocci non poterlo fare.
Per un motivo giustissimo peraltro che - come scrive lui - vale il sacrificio.
Pace e bene.
Anonimo ha detto…
Ci siamo persi di vista di nuovo caro Fabio, ma somo contento di leggere che stai bene e in procinto di tornare.
Prudenza e un abbraccio, mangiare una pizza o trovarsi per una tazza di tè dopo tutto questo dolore sembrerà un regalo degli dei.
Nicola
Fabio ha detto…
Ciao Nicola! Siamo tutti travolti dal dolore. Pero' io credo che proprio la concretezza della morte renda altrettanto concreta la vita. Abbiamo una voglia di riprendere a vivere che senza questa discontinuita' non avremmo.

Vivere con pienezza. Amare, progettare, realizzare. Non lasciarci vivere, non piu', nemmeno per un'ora.

E quindi anche vederci, riflettere insieme, gustare una cosa buona insieme.

Saranno momenti bellissimi. E dobbiamo farli accadere, vivendo questi giorni con prudenza e cercando un po' di bellezza e gratitudine in ogni giornata.

A presto allora!
Anonimo ha detto…
Sottoscrivo tutto quello che hai espresso, come spesso mi accade.
Proponiamoci dunque di vederci presto, come in Piazza Gae Aulenti o da Feltrinelli, sono sicuro che ci sembrerà naturale come se ci vedessimo sempre. Nicola
Fabio ha detto…
Certo, appena sarà possibile. La Giò mi ha detto che ti ha rimandato il mio numero di telefono. Bello che in qualche modo riusciamo a restare in contatto nonostante questa distanza.