102/ Senza titolo.
Vi chiedo scusa per il lungo silenzio, dovuto a un po' di motivi anche diversi tra di loro.
Il primo è il desiderio di non ripetermi. E a volte non è facile, soprattutto se le comunicazioni sono dominate da un unico tema dal quale e' impossibile fuggire.
Il secondo è che sono stato preso dalla preparazione di due puntate di Prospettive Musicali che andranno in onda questa domenica e la prossima. Ho dovuto ingegnarmi per realizzarle da casa.
Ringrazio per l'aiuto e i consigli Alessandro Achilli, Gigi Longo e Monica Paes di Radio Popolare, il mio amico Fabio Lugaro, e per l'incoraggiamento la Giò che ha scaricato il programma di audio editing e ogni volta che non capivo come fare qualcosa mi ha soccorso.
A volte quello che succede dietro le quinte è l'essenza dell'esperienza. Quando si prepara un programma alla radio è spesso così.
Il terzo è che ho iniziato un corso di psicologia positiva dell'Università di Yale che dura 10 settimane e ci sono un po' cascato dentro. Mi vado a leggere tutti gli articoli e a sentire tutti i TED talk di approfondimento e non mi accorgo che il tempo passa.
Il quarto è che ho la mente piena di domande. Scriverei interi post di domande. Sto rileggendo Kierkegaard, Aut-aut, e sospetto che la responsabilità sia un po' sua.
E non è che l'isolamento aiuti a scrivere. Per questo sto iniziando anch'io a evadere un pochino per cercare ispirazione. Stamattina appena sveglio sono andato a fare un giretto fino al Barbican passando da una via un po' insolita.
Quando arrivate al Banksy dedicato a Basquiat, se guardate dietro di voi vedete una rampa. Se la prendete vi trovate in un punto molto tranquillo tra l'exhibition centre che è chiuso da anni e la serra, dove non si incontra mai nessuno.
Se da lì percorrete il perimetro esterno, continuerete a essere solo voi. Ci sono tante belle fioriere con fiori un po' coltivati e un po' spontanei.
Lì è rimasto tutto come prima. La mente si distende e ci si può immergere nel flusso, volendo per l'appunto citare uno dei concetti cardine della psicologia positiva. Perchè invece per strada sei sempre un po' guardingo e la passeggiata non te la godi.
E' un post venuto un po' così. Pensieri sparsi e come capitano. E' sabato sera, giorno numero 74 lontano dalla Giò e sto aspettando di parlarci e raccontarci questa strana realtà sospesa. Per cui so che mi perdonerete se non cerco un senso compiuto.
Domani sera però sintonizzatevi su Radio Popolare alle 22, così mi fate sapere come vi sembra la prima puntata realizzata con lo stesso Macbook sul quale sto digitando queste parole e senza il quale questo isolamento sarebbe un po' meno sopportabile.
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