105/ Bellezza, silenzio, natura, pochi oggetti.
Capita piuttosto spesso che l'ispirazione arrivi un po' all'improvviso. A me succede a volte leggendo una frase e poi isolandola dal contesto, riflettendo, visualizzando.
Vi faccio un paio di esempi, da un'intervista che ho letto oggi pomeriggio.
Adoro il suono di un treno quando cambia binario, la gente pensa che sia strano ma lo trovo così bello.
E' tanta la poesia dei suoni quotidiani. Suoni naturali, come il vento e la pioggia. E suoni meccanici. A Milano quando sono su un vecchio tram a volte chiudo gli occhi e mi immergo nei suoi suoni. C'e' una poesia coperta dalla polvere del tempo in quei cigolii, in quelle riprese lente e faticose. Si scoprono tante cose restando presenti, prestando attenzione, vivendo nel momento.
Ho notato che andando a fare una passeggiata dopo una sessione di meditazione di 20 minuti, il mondo, gli alberi apparivano e suonavano diversi.
La mia attenzione e' stata attratta da quei due verbi, apparivano e suonavano. Com'e' bello soffermarci a guardare e intanto sentire suoni. I suoni degli alberi, dei fiori, delle nuvole. Magari dopo una meditazione. O per chi come me non sa meditare, dopo avere affinato i nostri sensi con un po' di scrittura creativa.
Perche' queste esperienze possano rivelarsi in tutto il loro fascino, e' importante imparare l'arte dell'astrazione dal presente come ci viene suggerito. Dobbiamo elaborare un punto di vista soggettivo cercando la poesia dentro di noi. Guardare con il cuore aperto, oltre che con gli occhi.
Per fare questo ci vogliono molto tempo e molto ozio creativo. E' necessario coltivare l'arte della lentezza e la presa di distanza dalle convenzioni. Circondarsi di bellezza, di silenzio, di natura, di pochi oggetti.
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