Martedi’ 14 Dicembre 2004: The Incredibles
Sono a casa e sto ascoltando il promo di uno dei due dischi dei Bright Eyes che usciranno in Gennaio. Mi sono fatto una bella pasta (fusilli De Cecco) con le olive, ho mangiato qualche prugna, ho bevuto un te’ alla menta con Hob Nobs, i miei biscotti preferiti.
Guardo le decorazioni che ho sparso in casa e mi vengono in mente i periodi natalizi dell’infanzia. Allora non c’erano videoregistratori e DVD, i film si vedevano al cinema o, pochi, alla televisione. I cartoni animati, che adesso vengono somministrati a ciclo continuo, allora c’erano solo il Martedi’ quando si tornava da scuola, sul primo, e il Sabato alle otto di sera, sulla Svizzera. Era una festa, a Natale, quando i miei genitori mi portavano a vedere un film della Disney. Me li ricordo ancora tutti: “Bambi”, “Dumbo”, “La carica dei 101”, “Gli Aristogatti”, “Lilli e il vagabondo”, “Il libro della giungla”, “Peter Pan”, “Robin Hood”... Mi emozionavano quelle favole bellissime, con tutti quegli animali che parlavano, gioivano, soffrivano ingiustizie, riuscivano a liberarsi. Il finale era sempre lieto, i cattivi venivano sconfitti e il bene trionfava. E ricordo anche i cartoni animati con Topolino, Paperino, Pippo (in particolare un lungometraggio che si intitolava “Pippo olimpionico”, con i personaggi della banda Disney che gareggiavano combinandone di ogni).
C’era dolcezza, leggerezza, sorriso in quei film. Poi e’ cambiato tutto. Oggi la schifosa America di Bush, fondamentalista, capitalista, guerrafondaia, non sa piu’ sorridere, non sa guardare al futuro con ottimismo. Oggi la Disney (che e’ diventata la voce del padrone, avendo tra l’altro finanziato la campagna dell’assassino texano) non produce che porcherie come lo stra-incensato “The Incredibles”, un film videogioco pieno di supereroi, violenza, distruzioni. Le lacrime di Dumbo, gli Aristogatti che suonavano il pianoforte, Robin Hood che sfidava il potere non fanno piu’ parte dell’immaginario collettivo che questa societa’ vuole trasmettere. Ai bambini l’America insegna subito a combattere, a prevalere, a vincere. E’ un mondo triste e sconfitto quello che ha bisogno di eroi balordi come gli Incredibles.
http://www.imdb.com/title/tt0317705/
Guardo le decorazioni che ho sparso in casa e mi vengono in mente i periodi natalizi dell’infanzia. Allora non c’erano videoregistratori e DVD, i film si vedevano al cinema o, pochi, alla televisione. I cartoni animati, che adesso vengono somministrati a ciclo continuo, allora c’erano solo il Martedi’ quando si tornava da scuola, sul primo, e il Sabato alle otto di sera, sulla Svizzera. Era una festa, a Natale, quando i miei genitori mi portavano a vedere un film della Disney. Me li ricordo ancora tutti: “Bambi”, “Dumbo”, “La carica dei 101”, “Gli Aristogatti”, “Lilli e il vagabondo”, “Il libro della giungla”, “Peter Pan”, “Robin Hood”... Mi emozionavano quelle favole bellissime, con tutti quegli animali che parlavano, gioivano, soffrivano ingiustizie, riuscivano a liberarsi. Il finale era sempre lieto, i cattivi venivano sconfitti e il bene trionfava. E ricordo anche i cartoni animati con Topolino, Paperino, Pippo (in particolare un lungometraggio che si intitolava “Pippo olimpionico”, con i personaggi della banda Disney che gareggiavano combinandone di ogni).
C’era dolcezza, leggerezza, sorriso in quei film. Poi e’ cambiato tutto. Oggi la schifosa America di Bush, fondamentalista, capitalista, guerrafondaia, non sa piu’ sorridere, non sa guardare al futuro con ottimismo. Oggi la Disney (che e’ diventata la voce del padrone, avendo tra l’altro finanziato la campagna dell’assassino texano) non produce che porcherie come lo stra-incensato “The Incredibles”, un film videogioco pieno di supereroi, violenza, distruzioni. Le lacrime di Dumbo, gli Aristogatti che suonavano il pianoforte, Robin Hood che sfidava il potere non fanno piu’ parte dell’immaginario collettivo che questa societa’ vuole trasmettere. Ai bambini l’America insegna subito a combattere, a prevalere, a vincere. E’ un mondo triste e sconfitto quello che ha bisogno di eroi balordi come gli Incredibles.
http://www.imdb.com/title/tt0317705/
Commenti
shhhhhhhhhhhh..non ditelo a quelli della pirateria..intanto sono copie personali per me ...ok?
Per quel che riguarda l'avvento dei DVD, trovo eccezionale il sistema che alcuni siti internet offrono. Come www.screenselect.co.uk: si paga mensilmente, e tutte le settimane si possono ricevere da 3 a piu' DVD gratis a casa. Non ci sono tempi restrittivi di consegna, e quando si e' finito di vedere il DVD lo si rispedisce in posta senza spesa aggiuntiva. Ora conosco il valore insostituibile del cinema, ma non sempre si ha la fortuna di vivere in grosse citta' dove c'e' una cultura cinefila. Anche Londra, detto tra noi, se paragonata a Parigi e 10 gradini sotto. La cosa interessante di Screen Select e' l'enorme scelta di film che hanno: film stranieri, film dagli anni 30 in poi ecc..Ovviamente non hanno tuttissimo..ma ho visto molti film stranieri e classici che avevo perso nel corso del tempo e anche dei film sui quali non vale la pena spendere 10 GBP per il biglietto del cinema.
Viva i Fusilli De Cecco!!!
Sui fusilli De Cecco pero' siamo d'accordo: full marks!
A presto
Auro
Eccolo: "Sono anch'io come Fabio, il videoregistratore VHS è stato il mio primo acquisto "da adulto" (ovvero con il primo stipendio veo e proprio) ma non l'ho mai usato.
L'ha usato invece Tommaso, che si vede i classici Hanna & Barbera + qualche Disney, ma prevalentemente quelli vecchi. Ultima la cassetta delle canzoni dello Zecchino D'Oro (proprio quelle vecchie, 44 gatti-il lungo il corto il pacioccone-il valzer del moscerino ecc) in veersione cartoon.
Mi manca invece il cinema, in particolare i cineforum sfigati con pellicole che non attirano il grande pubblico.
Evviva Willy Coyote.
Auro".
Le canzoni dello Zecchino d'Oro di quando eravamo bambini sono grandi classici vedo. Giovanna mi diceva qualche giorno fa che sua figlia suona anche per venti volte di fila "Il caffe' della Peppina".
Mattina grigissima di pioggia qui a Londra. Quando sono arrivato al lavoro ho trovato Asha, la mia compagna di banco, in piena crisi, continuava a dire "Io non voglio diventare come loro" riferendosi ai nostri colleghi. Siamo una piccola oasi di umanita' tra questi automi. Non diventeremo come loro Asha, non ti preoccupare!