Prospettive Musicali
Ecco cosa abbiamo ascoltato insieme:
1) JACKIE DESHANNON Needles and pins (da "The Jack Nitzsche story hearing is believing", Ace 2005)
2) NEIL YOUNG Out on the weekend (da "Harvest", Reprise 1972)
3) NEIL YOUNG WITH CRAZY HORSE Cinnamon girl (da "Everybody knows this is nowhere", Reprise 1969)
4) BOBBY DARIN Not for me (da "The Jack Nitzsche story hearing is believing", Ace 2005)
5) RYAN ADAMS & THE CARDINALS Magnolia mountain (da "Cold roses", Lost Highway 2005)
6) RYAN ADAMS & THE CARDINALS Easy plateau (da "Cold roses", Lost Highway 2005)
7) BRUCE SPRINGSTEEN Spirit in the night (da "Greetings from Asbury Park, NJ" (Columbia 1973)
8) NERINA PALLOT Halfway home (da "Fires", Idaho 2005).
Un paio di cose che mi hanno colpito durante la trasmissione. Non do mai il numero di telefono, ma il telefono suona spesso. Ho notato che telefonano due tipi di persone: donne, per fare complimenti, e uomini, per muovere appunti. E' abbastanza matematico, c'e' una correlazione quasi assoluta tra genere di chi telefona e segno dei commenti. Non so perche', non me lo spiego, ma e' cosi'.
La seconda e' il tipo dei commenti negativi che ricevo. A detta degli ascoltatori le mie ultime puntate di Prospettive Musicali sarebbero "poco prospettiche" e troppo retrospettive. Forse e' quindi il caso di spiegare il titolo, che fa riferimento a una radio che appartiene alla mia fantasia. Quando si e' trattato di dare un titolo al programma, ho pensato di essere piu' generico possibile. L'idea e' piaciuta anche a Alessandro e a Gigi, e con quel titolo siamo partiti. La radio dei miei sogni e' una radio che un tempo e' esistita, ai tempi delle prime radio libere. Mi viene in mente Radio Alice. In quella radio, appassionati di musica arrivavano e trasmettevano quello che quel giorno probabilmente avrebbero ascoltato a casa propria. Solo che invece di starsene nel proprio soggiorno in solitudine, condividevano le proprie scelte e la propria passione con altre persone, quelle che entravano in una sorta di sintonia, emotiva prima ancora che radiofonica, con loro. A Prospettive Musicali ho trasmesso Arvo Part e Bruce Springsteen, John Cage e gli U2, Lee Perry e Brian Eno, oltre a un'infinita' di gruppi emergenti. Non essendoci un genere musicale a fare da guida, il criterio e' sempre stato uno solo: gli ascolti che avrei voluto condividere con altre persone. Ci sono molte influenze extra-musicali che entrano nelle scalette di Prospettive Musicali: il mio stato emotivo prima di tutto, ma anche il tempo metereologico, le energie che percepisco attorno, il mio rapporto con persone e luoghi. Prospettive Musicali e' un programma di musica, ma non e' solo quello. Per cui criticare la musica che trasmetto va bene, ma se la critica fa riferimento al fatto che a Prospettive bisognerebbe guardare sempre e soltando avanti, non la condivido molto. Ci sono momenti per ricordare, riscoprire, abbandonarsi alla memoria, e anche quelli fanno parte della vita e hanno diritto ad entrare nel programma.
Una lunga spiegazione, forse troppo lunga, come accade quando si ha soprattutto bisogno di chiarire le idee a se stessi.
1) JACKIE DESHANNON Needles and pins (da "The Jack Nitzsche story hearing is believing", Ace 2005)
2) NEIL YOUNG Out on the weekend (da "Harvest", Reprise 1972)
3) NEIL YOUNG WITH CRAZY HORSE Cinnamon girl (da "Everybody knows this is nowhere", Reprise 1969)
4) BOBBY DARIN Not for me (da "The Jack Nitzsche story hearing is believing", Ace 2005)
5) RYAN ADAMS & THE CARDINALS Magnolia mountain (da "Cold roses", Lost Highway 2005)
6) RYAN ADAMS & THE CARDINALS Easy plateau (da "Cold roses", Lost Highway 2005)
7) BRUCE SPRINGSTEEN Spirit in the night (da "Greetings from Asbury Park, NJ" (Columbia 1973)
8) NERINA PALLOT Halfway home (da "Fires", Idaho 2005).
Un paio di cose che mi hanno colpito durante la trasmissione. Non do mai il numero di telefono, ma il telefono suona spesso. Ho notato che telefonano due tipi di persone: donne, per fare complimenti, e uomini, per muovere appunti. E' abbastanza matematico, c'e' una correlazione quasi assoluta tra genere di chi telefona e segno dei commenti. Non so perche', non me lo spiego, ma e' cosi'.
La seconda e' il tipo dei commenti negativi che ricevo. A detta degli ascoltatori le mie ultime puntate di Prospettive Musicali sarebbero "poco prospettiche" e troppo retrospettive. Forse e' quindi il caso di spiegare il titolo, che fa riferimento a una radio che appartiene alla mia fantasia. Quando si e' trattato di dare un titolo al programma, ho pensato di essere piu' generico possibile. L'idea e' piaciuta anche a Alessandro e a Gigi, e con quel titolo siamo partiti. La radio dei miei sogni e' una radio che un tempo e' esistita, ai tempi delle prime radio libere. Mi viene in mente Radio Alice. In quella radio, appassionati di musica arrivavano e trasmettevano quello che quel giorno probabilmente avrebbero ascoltato a casa propria. Solo che invece di starsene nel proprio soggiorno in solitudine, condividevano le proprie scelte e la propria passione con altre persone, quelle che entravano in una sorta di sintonia, emotiva prima ancora che radiofonica, con loro. A Prospettive Musicali ho trasmesso Arvo Part e Bruce Springsteen, John Cage e gli U2, Lee Perry e Brian Eno, oltre a un'infinita' di gruppi emergenti. Non essendoci un genere musicale a fare da guida, il criterio e' sempre stato uno solo: gli ascolti che avrei voluto condividere con altre persone. Ci sono molte influenze extra-musicali che entrano nelle scalette di Prospettive Musicali: il mio stato emotivo prima di tutto, ma anche il tempo metereologico, le energie che percepisco attorno, il mio rapporto con persone e luoghi. Prospettive Musicali e' un programma di musica, ma non e' solo quello. Per cui criticare la musica che trasmetto va bene, ma se la critica fa riferimento al fatto che a Prospettive bisognerebbe guardare sempre e soltando avanti, non la condivido molto. Ci sono momenti per ricordare, riscoprire, abbandonarsi alla memoria, e anche quelli fanno parte della vita e hanno diritto ad entrare nel programma.
Una lunga spiegazione, forse troppo lunga, come accade quando si ha soprattutto bisogno di chiarire le idee a se stessi.
Commenti
Un carissimo saluto,
Giuseppe
ottima la scaletta, tenendoti lontano dalle canzoni piĆ¹ note dimostri che si puĆ² riproporre musica degli anni passati senza fare revival nostalgici ma con un'ottima analisi delle sonoritĆ precedenti (non passate) e delle ereditĆ sonore. Vedi il passaggio da uno Springsteen del 72 ad un Adams del 2005.
interessante il coccodrillo su Nietzsche, genio musicale che ha collaborato con i grandi nomi ma non ha mai raggiunto la notorietĆ in un mondo che vive di propagada.
Riguardo le critiche a PM: ĆØ diversa da Tropici, ci sono meno riferimenti letterari e non la fai da solo, non esiste una sigla (o gli altri la usano?) nĆØ un settore musicale in particolare. Forse tempo fa trasmettevi piĆ¹ autori sconosciuti, magari anche troppo sperimentali per piacere al primo ascolto ma che qualcuno ha considerato come avanguardie, equivocando sul titolo del programma. A me ĆØ piaciuta.
ciao
Auro
Ciao Maurizio