Sono stato alla Galleria Carla Sozzani di Corso Como, mentre ero a Milano, a visitare la mostra della World Press Photo Foundation. Quello che vedete è uno scatto che si è stampato da qualche parte nel mio cuore e non vuole più lasciarmi.
La mano appoggiata sulle labbra della madre è quella di un bambino di un anno. Un bimbo denutrito, la cui manina sembra quella di un anziano segnato da tutta una vita. Un bambino che forse non saprà mai cos'è la serenità, che non imparerà forse mai a giocare.
Sono ancora molto turbato, lo ammetto. In futuro, quando qualcuno mi chiederà perchè dobbiamo sostenere con tutto l'impegno del quale siamo capaci il commercio equo e il consumo critico, non risponderò più: mi limiterò a mostrare questa foto.
La mano appoggiata sulle labbra della madre è quella di un bambino di un anno. Un bimbo denutrito, la cui manina sembra quella di un anziano segnato da tutta una vita. Un bambino che forse non saprà mai cos'è la serenità, che non imparerà forse mai a giocare.
Sono ancora molto turbato, lo ammetto. In futuro, quando qualcuno mi chiederà perchè dobbiamo sostenere con tutto l'impegno del quale siamo capaci il commercio equo e il consumo critico, non risponderò più: mi limiterò a mostrare questa foto.
Commenti
Una tematica che ci riguarda molto da vicino.
Un saluto di bentornato e buona giornata!
Da qualche tempo poi mi viene proprio un malessere fisico vedendo queste cose.
Quella mano dice tutto.
grazie per avercela fatta vedere.
E bentornato.
io ci credo molto al commercio equo e al consumo critico.. ma mi chiedo se basti. e se si possa davvero sperare che qualcosa cambi.. è tutto così immenso.
Non l'ho mai visto in giro, ma lo metto nella mia lista dei film da vedere assolutamente. Ho letto il commento su imdb e credo che se lo vedessi starei davvero male (il che fa sempre bene se porta ad acquisire la consapevolezza necessaria a cambiare i propri comportamenti).
Artemisia -
Insieme a boicottare le multinazionali alimentari e a supportare il commercio equo e solidale, credo che l'adozione a distanza sia il modo migliore per portare il nostro aiuto. Mi manderesti le informazioni necessarie a fabiobarbieri@radiopopolare.it? Thanks!
Pib -
Grazie. Tornato ieri pomeriggio, trovato la posta di lavoro piena e una serie di riunioni una sopra l'altra, inizio a respirare adesso.
Lophelia -
Il bel senso di vuoto, se possibile, e' ancora meno bello di prima (hanno pedonalizzato la strada con un gusto orrido - tutto nuovo e tirato a lucido e tavolini di bar tutti uguali e alla stessa distanza e con gli ombrelloni, ecc. ecc.). La libreria/ negozio di dischi, che un tempo sembrava pure bella, non si e' aggiornata di una virgola negli ultimi 10 anni. Sempre la solita minestra di world music sciapa da Buddha Bar e viaggi organizzati che mi fa orrore. Sulla musica e Milano ho pensato a un post proprio stamattina, appena ho un minuto lo scrivo.
Ele -
sono pienamente d'accordo con te, condivido il tuo dubbio. Ho sentito Jovanotti mentre ero in Italia (intervistato da Fabio Fazio, che mi piace troppo qualsiasi cosa dica) e ha ripetuto un concetto forse risaputo (la distinzione tra solidarieta' e carita'), ma che in TV non credo si senta mai abbastanza. Dopodiche', come in tutte le cose, c'e' chi fa e chi disfa con la stessa, se non superiore, energia. Noi possiamo ricilare anche gli scontrini della spesa, ma ci sara' sempre chi butta scatoloni di cartone. Non per questo credo non abbia senso riciclare gli scontrini, anzi, dobbiamo farlo con maggiore convinzione. Forse salveremo un albero all'anno mentre loro ne abbatteranno 100, ma il mio albero quello non lo avranno toccato e crescera' rigoglioso e un giorno mi potro' riposare alla sua ombra e ci potremo abbracciare.
Viola -
Beh, io sono tra quelle persone che si ricordano solo qualche volta infatti. Se non rimuovessimo il pensiero, ora saremmo tutti ad aiutare padre Zanotelli invece che nelle nostre comode case o a fare lavori inutili se non dannosi.
Manu -
Questo mi fa pensare che potremmo organizzare qualche uscita intelligente con gli altri lettori di Milano, la prossima volta che torno. Non sto pensando a una pizza, ma, che so, un film interessante, una mostra, e poi magari lo si discute in un posto "come piace a noi" (il Brutto Anatroccolo per esempio?). E' un'idea, magari si riesce a organizzare, in fondo non siamo in tanti. Ci proviamo?
a presto