Allora, i dischi che ho ascoltato piu' spesso in questo mese di Luglio sono stati il primo degli Stooges (1969), il primo dei Clash (1977), "London Calling" (1979), "Eat a peach" della Allman Brothers Band (1972) e il primo dei Television (1977).

L'ultimo film (ri)visto al cinema e' stato "Taxi driver" (1976), stasera vado a vedere un film sui Pistols (1976-77) e Domenica prossima andro' a rivedere per la centesima volta "Professione reporter" (1975).

C'e' qualcosa che non va in me, o e' davvero esistita un'epoca d'oro per la musica, il cinema, le idee?

Commenti

Anonimo ha detto…
la seconda che hai detto
anch'io considero un periodo d'oro quello che va dalla fine dei '60 alla prima metà degli '80, almeno per un certo tipo di cultora. Ed in particolare per la musica che piace a me.
Mi rendo conto però che ascolto ora con piacere alcune cose che all'epoca rifiutavo perchè troppo commerciali. E' che il livello generale si è abbassato, o forse è solo nostalgia dovuta all'età?
Auro

PS c'entra poco, ma magari interessa ai vegetariani l'articolo di ieri sul Guardian. molto ben fatto.
Anonimo ha detto…
questa copertina e' la mia vita..uno dei dischi definitivi di sempre..per me vale come il primo dei Velvet..chi l'ha ascoltato ha poi messo su una band..
Fabio ha detto…
Auro -

Come Simon Reynolds, che fa finire tutto con la nascita di MTV e il ritorno del controllo alle major, dopo il punk e il post-punk. Ma non e' un po' triste? Comunque riproponi la domanda che ho cercato di suggerire senza farla (si tratta di qualita' che si e' abbassata, oppure di nostalgia dovuta all'eta'?), senza dare una risposta definitiva (che infatti forse non esiste). Di che articolo stai parlando sul Guardian di ieri?

Giancarlo -

E' veramente un disco impressionante. Neanche 35 minuti, magistralmente divisi in due parti da "We will fall", che invento' i Joy Division con 10 anni d'anticipo. Per il momento mi sembra che anche voi siate d'accordo con me.
Anonimo ha detto…
sono ancora relativamente giovane con i miei 27 anni..pero' ricordo con piacere la musica che si ascoltava fino a 10 anni fa quando ero adolescente..e la genuinita' dello scambio di materiali tra amici..l'introduzione massiccia del PC nella case mi pare che abbia influito negativamente sia nella produzione che nella fruizione della musica..c'e' troppo dispersione..troppe info..less is more..
Anonimo ha detto…
dopo sono venuti il movimento dark e magari anche il grunge, tutto il resto c'era già. Alcune cose sono peggiorate molto, basta pensare al passaggio dal funky alla roba-da-disco che si ascoltano oggidì.
Era anche il periodo, in Italia, delle radio libere (e delle TV private, notate che non si è mai detto "TV libere"?) che forse allargavano un pò l'offerta. E c'erano etichette minori, non era tutto proprietà Sony.
E si compravano i dischi in base alla musica che c'era sopra, non in base alle modelle strafighe del video.
Insomma forse non è solo che invecchio (invecchiamo?), direi che era proprio un periodo di fermento.

Auro

PS: Guardian ieri: un articolo sui pericoli di un eccessivo consumo di soya. Spero che il link funzioni, è interessante per i vegetariani e per chi vive in USA.
Should we worry about soya in our food?

* Guardian, Tuesday July 25 2006
Anonimo ha detto…
tranquillo , non sti stai rimbambendo
è che una volta le cose andavano diversamente , adesso la qualità culturale si è notevolmente abbassata
anche io leggo, ascolto e guardo + rivolto al passato che al presente
ci riallaciamo al discorso dei danni culturali....
Fabio ha detto…
Giancarlo -

Sono d'accordo con te. La distanza, l'informazione limitata a qualche rara fotografia invece di un sito Internet aggiornato ogni settimana, rendevano certi gruppi davvero mitici. Non e' un caso che alcuni avessero piu' successo in Italia che nei loro Paesi d'origine: perche' noi proiettavamosulla loro musica un'immagine di fantasia, ne facevamo degli eroi. Qualche giorno fa sono andato a sentire i riformati Green On Red, uno dei gruppi degli anni '80 che ho piu' amato. Che delusione! Dan Stuart, che immaginavo la copia giovane e ombrosa di Neil Young, si muove e parla come Jerry Lewis, fa le faccette per sembrare simpatico, e battute che non fanno ridere. Ridatemi la giusta distanza dalla musica. Less is more, hai proprio ragione.

Auro -

Ho trovato nell'indice del Guardian l'articolo che dici (http://environment.guardian.co.uk/food/story/0,,1828300,00.html) ma per qualche ragione non si apre, provo piu' tardi.
Anonimo ha detto…
Non potevo esimermi dal commentare stavolta, col testo in tema del recente singolo di Sandi Thom, "I wish I was a punk rocker with flowers in my hair" :-)

Oh I wish I was a punk rocker with flowers in my hair
In 77 and 69 revolution was in the air
I was born too late and to a world that doesn't care
Oh I wish I was a punk rocker with flowers in my hair
When the head of state didn't play guitar,
Not everybody drove a car,
When music really mattered and when radio was king,
When accountants didn't have control
And the media couldn't buy your soul
And computers were still scary and we didn't know everything

[Chorus]

When popstars still remained a myth
And ignorance could still be bliss
And when God Saved the Queen she turned a whiter shade of pale
When my mom and dad were in their teens
and anarchy was still a dream
and the only way to stay in touch was a letter in the mail

[Chorus]

When record shops were on top
and vinyl was all that they stocked
and the super info highway was still drifting out in space
kids were wearing hand me downs,
and playing games meant kick arounds
and footballers still had long hair and dirt across their face

[Chorus]

I was born too late to a world that doesn't care
Oh I wish I was a punk rocker with flowers in my hair

[il video stile "Unfinished Sympathy" qui, se a qualcuno interessa]
Anonimo ha detto…
Si', e' esistita un'epoca d'oro e non c'e' nulla di male ad ascoltare "nuggets" di quel periodo. Anzi. Come faceva Shelley Ganz, leader degli indimenticabili Unclaimed, che - all'inizio degli anni ottanta - non ascoltava nulla, ma proprio nulla che sulla label del vinile avesse impressa una data posteriore al 1966!
O ancora Greg Prevost dei Chesterfield Kings, la cui collezione di dischi garage anni sessanta era assolutamente incredibile e mi scriveva lettere fitte di pagine e pagine su oscuri sette pollici dimenticati da tutti, Dio compreso. Godiamoci senza falsi pudori l'eta' dell'oro: d'altronde - come affermano i contingenti mod piu' "duri e puri" - the 6t's have never ended! (Per la cronaca: io sono meno intransigente di Shelly. il mio amore per il punk-rock anni settanta vive in eterno.
Fabio ha detto…
Prema -

Beh pero' potresti essere la conferma che si tratta di un fatto generazionale, che passati i 40 non si comprende piu' bene quello che succede attorno a noi e ci si rifugia nel passato, nel "formidabili quegli anni".

Kit -

Bentornata, dal mare e a London Calling. Ma Sandi Thom dove sarebbe senza i mezzi tecnologici di adesso? Non era lei che trasmetteva la sua musica in Internet da casa sua a Balham (o Tooting, non mi ricordo piu')? Peraltro ha avuto un incredibile successo il suo singolo qui in Inghilterra, mi pare sia stato primo in classifica. Il punto e' che non si tratta di essere nostalgici, ma di desiderare che quello che e' successo allora accada ancora ma, ed e' qui la differenza, in forme/ linguaggi nuovi. Anche perche' abbiamo poco di cui essere nostalgici, dato che quell'epoca non l'abbiamo vissuta (se non come bambini).

Marco -

Ecco, a me tutto quell'integralismo fa paura. Mi piacerebbe poter guardare avanti.
Anonimo ha detto…
Ma certo, guardiamo sempre avanti. A fine agosto esce il cofanetto quintuplo dei Byrds!
Anonimo ha detto…
Fabio , non penso sia questione di età
ma pittosto di qualità
adesso è bassa
sonia ha detto…
ciao fabio sono venuta a salutarti!Domani chiudo il blog per un po di giorni...me ne vado a respirare un p'ô di aria di mare!
Buon tutto!
Ciao
Anonimo ha detto…
Non credo sia solo una questione generazionale, la mia delusione si limita alla musica, per quanto riguarda i libri è un pò il contrario, leggo prevalentemente roba contemporanea e pochissimo del periodo prevedente agli 80.
E' anche vero che leggo poco (pochissimo) di autori di lingua inglese, anche qui al contrario della musica.
Non sarà un fatto geo-culturale?

Auro
Fabio ha detto…
Anonymous -

(Marco?) e dopo? Probabilmente faranno uscire l'ennesimo cofanetto di Nick Drake, con tutta la discografia piu' un'intervista inedita, poi un box-set di Barrett, questione di giorni immagino, giusto il tempo tecnico di produrlo, e poi un DVD di Leonard Cohen, un concerto inedito di Iggy (inedito fino a oggi, una ragione ci sara' pure). E dopo? Ti rendi conto che siamo alle ristampe di Jesus & Mary Chain? Hanno pure ristampato Ray Lamontagne che e' uscito un paio d'anni fa (ed e' # 7 nella classifica inglese questa settimana). Ristampano anche Nerina Pallot, stanno raschiando il fondo del fondo del barile. Non ti fa un po' paura tutto questo? Leggi nelle prime pagine di "Rip it up and start again" quello che Simon Reynolds dice a proposito della fine dei Settanta: c'era cosi' tanta musica nuova di qualita' in giro che nessuno si sarebbe sognato ci comprare ristampe.

Prema -

E' questo il punto. Siamo proprio sicuri? Cioe': vallo a dire agli indie-bloggers che pensano che il massimo della musica l'abbiano espresso i Gravenhurst e gli Arcade Fire. Per loro e' cosi'. I casi sono 2: o loro non conoscono Stooges, Clash, Velver (ma ne dubito) oppure noi non riusciamo a comprendere Gravenhurst e Arcade Fire. Quindi potrebbe essere una questione generazionale, non escluderei del tutto l'ipotesi. Naturalmente non lo sapremo mai, dato che la stragrande maggioranza degli indie-bloggers non mi leggono o se lo fanno non commentano.

Sonia -

Buone vacanze! Sai che mi e' venuto un piccolo colpo quando ho letto che avresti chiuso il blog. Ma se e' solo per qualche giorno, noi lettori ti diamo l'autorizzazione, a patto che torni presto e che ti diverta tantissimo al mare (cosi' poi ci racconti). Poi passo a salutarti da te.

Auro -

Io per i libri sono davvero onnivoro, leggo da Dostoevskij a Carver, da Hesse a Murakami, da Pasolini a De Carlo, da Calvino a Coe, e comunque non mi sembra di avere notato la flessione di qualita' che si sente nella musica rock di questi anni, sono d'accordo con te.
sonia ha detto…
Accanito lettore?!?! Va che ti cresce il naso sai ;O)

No, non passare oggi, passa una volta settimana prossima,ci sarà un post con i miei saluti:o)...
Henry ha detto…
io voglio provare per una volta a fare la voce fuori dal coro.

non credo che esistano le eta' dell'oro. secondo me esistono le eta' della memoria. tra vent'anni chi oggi ascolta la musica pop(perdonami fabio non sono un esperto) ricordera' questi anni come la sua "eta' dell'oro".

io credo che esista oro in tutte le eta', in mezzo a tanta spazzatura. Mozart e' stato un grande e si potrebbe definire la sua come l'eta' dell'oro. ma tra i suoi contemporanei c'era Salieri che, col dovuto rispetto, non era certo alla sua altezza.
lophelia ha detto…
Mi dispiace arrivare tardi, la discussione era interessantissima.
La tentazione della seconda ipotesi è fortissima, ma dovendo fare la tara della nostalgia fisiologica provo a dire che oggi c'è veramente troppo di tutto e forse è più difficile individuare le cose migliori che ci devono essere, come in tutti i periodi storici. Almeno per me orientarmi non è affatto facile.
Fabio ha detto…
Sonia -

In effetti ho un po' di arretrati, ma rimediero' mentre tu sguazzi tra le onde.

Henry -

Non lo so, proprio non saprei sai? Magari non sono eta' dell'oro, ma nella musica ci sono periodi piu' creativi di altri. E' un fatto ciclico forse. La musica del ventesimo secolo si e' sviluppata per periodi rivoluzionari: il rock'n'roll, il beat, la psichedelia, il punk, ecc. In mezzo ci sono stati momenti di stanchezza, come quello che stiamo vivendo. L'attenzione si sposta su altre cose. I giovani trendy di oggi non si identificano in un tipo di musica ma in altro, soprattutto nell'immagine direi. Il risultato e' che viene pubblicato poco di davvero interessante. Certo ci sono anche oggi i "Mozart", ma per lo piu' nella musica si sta vivendo di passato: compri ristampe oppure compri chi copia le ristampe.

Lophelia -

Si', pero' quando ci sono i botti (il punk, i Joy Division, ecc.) si sentono da lontano, non e' difficile orientarsi. Anzi, sono comete che mostrano la via.