Running out of Springfield
she left me with a note saying:
"Bobby don't look back"
- da Springfield, or, Bobby got a shad-fly caught in his hair
C'e' una traccia nell'ultimo album di Sufjan Stevens, che mi fa sentire felice ogni volta che la ascolto. E' la seconda di "Avalanche", si intitola "Dear Mr. Supercomputer" ed e' una specie di incrocio tra un brano dei Neu! e una cosa qualsiasi tratta da "Pet sounds". Dentro c'e' di tutto: noise elettronici, fiati, xilofoni, voci celestiali. Qualcosa di piu' gioioso dei piu' gioiosi Flaming Lips. Una cosa che non fa venire neanche voglia di danzare, ma proprio di allargare le ali e mettersi a volare.
Ma e' proprio tutto "The avalanche" che e' un album strepitoso. Sapete quanto ho amato i dischi dedicati al suo stato e all'Illinois dal simpatico e self-deprecating (dovreste sentire cosa racconta dal vivo a proposito sua devastata vita sentimentale) cantautore del Michigan. Questo secondo volume dedicato allo stato di Chicago non lo amo affatto meno. E non venirci a raccontare che si tratta di "outtakes" Sufjan.
Piccole storie di vita annotate con spirito minimalista, immerse in giardini di suoni che sono fiori coloratissimi. Incontri, addii, tempo che passa, ordinarieta' vista attraverso gli occhi dei sentimenti, niente affatto lontani dallo sguardo cinematografico di Eric Rohmer.
E sullo sfondo un'America che non ha nulla dell'ostile guerrafondaia insularita' alla quale la rivoltante maggioranza catto-capitalista dei suoi abitanti l'ha condannata. E' l'America dei losers, cantata da Guthrie, Dylan e Cohen, quella che con affetto ritroviamo tra i solchi di questo disco, nelle parole di questo poeta gentile.
Capita anche a chi di musica ne ascolta tanta come il sottoscritto di rimanere ancora incantati di fronte a un disco, di suonare una canzone 10 volte di fila per galleggiarci sopra, poi immergersi e dimenticare tutto. Rinnovarsi.
Di Chicago in questo disco ce ne sono 3 versioni, ma potrebbero essercene 15, 20, 100. E' una canzone cosi' bella che fa piangere e sorridere, come quei giorni nei quali piove e contemporaneamente splende il sole. E guardandoci attorno vediamo un bell'arcobaleno.
Tutti abbiamo bisogno di volare.
Grazie Sufjan, grazie.
[Sufjan non ha un suo sito. Quello della sua etichetta, la Asthmatic Kitty, lo trovate qui].
[Mi ha scritto il distributore di Asthmatic Kitty/ Rough Trade, che ha appena letto il post: il disco sara' pubblicato in Italia settimana prossima - grazie per l'informazione!].
she left me with a note saying:
"Bobby don't look back"
- da Springfield, or, Bobby got a shad-fly caught in his hair
C'e' una traccia nell'ultimo album di Sufjan Stevens, che mi fa sentire felice ogni volta che la ascolto. E' la seconda di "Avalanche", si intitola "Dear Mr. Supercomputer" ed e' una specie di incrocio tra un brano dei Neu! e una cosa qualsiasi tratta da "Pet sounds". Dentro c'e' di tutto: noise elettronici, fiati, xilofoni, voci celestiali. Qualcosa di piu' gioioso dei piu' gioiosi Flaming Lips. Una cosa che non fa venire neanche voglia di danzare, ma proprio di allargare le ali e mettersi a volare.
Ma e' proprio tutto "The avalanche" che e' un album strepitoso. Sapete quanto ho amato i dischi dedicati al suo stato e all'Illinois dal simpatico e self-deprecating (dovreste sentire cosa racconta dal vivo a proposito sua devastata vita sentimentale) cantautore del Michigan. Questo secondo volume dedicato allo stato di Chicago non lo amo affatto meno. E non venirci a raccontare che si tratta di "outtakes" Sufjan.
Piccole storie di vita annotate con spirito minimalista, immerse in giardini di suoni che sono fiori coloratissimi. Incontri, addii, tempo che passa, ordinarieta' vista attraverso gli occhi dei sentimenti, niente affatto lontani dallo sguardo cinematografico di Eric Rohmer.
E sullo sfondo un'America che non ha nulla dell'ostile guerrafondaia insularita' alla quale la rivoltante maggioranza catto-capitalista dei suoi abitanti l'ha condannata. E' l'America dei losers, cantata da Guthrie, Dylan e Cohen, quella che con affetto ritroviamo tra i solchi di questo disco, nelle parole di questo poeta gentile.
Capita anche a chi di musica ne ascolta tanta come il sottoscritto di rimanere ancora incantati di fronte a un disco, di suonare una canzone 10 volte di fila per galleggiarci sopra, poi immergersi e dimenticare tutto. Rinnovarsi.
Di Chicago in questo disco ce ne sono 3 versioni, ma potrebbero essercene 15, 20, 100. E' una canzone cosi' bella che fa piangere e sorridere, come quei giorni nei quali piove e contemporaneamente splende il sole. E guardandoci attorno vediamo un bell'arcobaleno.
Tutti abbiamo bisogno di volare.
Grazie Sufjan, grazie.
[Sufjan non ha un suo sito. Quello della sua etichetta, la Asthmatic Kitty, lo trovate qui].
[Mi ha scritto il distributore di Asthmatic Kitty/ Rough Trade, che ha appena letto il post: il disco sara' pubblicato in Italia settimana prossima - grazie per l'informazione!].
Commenti
in realta' dopo aver assimilato per bene The Smiths non sento piu' il bisogno di un "Self Deprecating" ..prestero' nuovamente ascolto all'opera di Sufjan cercando di carpirne i suoi aspetti meramente artistici :)
Ciao Fabio !
A proposito di Stereolab, hai ascoltato "Inaugural Pop Music for Jane Margaret Byrne"? Sufjan in quel pezzo e' gli Stereolab.
http://www.sayyestosufjan.net/
un bel ciao di parigi,
christelle
in fondo meglio self-deprecating che deprecating e basta. Di quelli ce ne sono gia' troppi.
Christelle -
Je suis molto contento that you like Sufjan!
visto che hai mancato sia Howe Gelb che Tropicalia che Regina Spekotr, sarebbe possibile avere un'illegalissima copia masterizzata di Avalanche ad uso personale da avere Domenica quando passeggiamo sui canali? :-) puh-leeez...? Grazie i x
scusate l'OFF TOPIC ;)
Ad ogni modo adoro quest'uomo, uno dei pochi che ha saputo farmi emozionare per un disco negli ultimi anni.
Nicola
Ci penso, ma come sai sono contrario alle copie e ai download illegali. Non capisco perche' tu e io chiediamo di essere pagati per il nostro lavoro, mentre un musicista dovrebbe lavorare gratis. Come diceva la mia prof di lettere del liceo: e' giusto eventualmente battersi perche' le regole cambino, ma fino a quando le regole ci sono vanno rispettate. In questo caso io non sono nemmeno tanto d'accordo che si debbano cambiare le regole. Intendo dire: ha molto piu' senso battersi per ridurre gli stipendi della classe padrona rispetto a quelli di poeti e musicisti. E fregare un musicista che ci da' emozioni non mi sembra una bella cosa, mai.
Giancarlo -
No, non sono io, non ho mai partecipato a quel forum (ne' ad alcun altro a dire il vero).
Nicola -
Anch'io posso dire la stessa cosa. Il disco dedicato al Michigan mi ha dato emozioni incredibili.
che ne pensi di un post sull'argomento ? ;)
sono lavinia. ti ricordi di me? ho un po' di cose da dirti ma non ho più la tua email. la mia è lavinia_garullichiocciolayahoo.it
baci...
Quindi o mangio e non ascolto musica, o compro CD e non mangio, oppure scambio copie con amici.
E' un po' come dire i libri non si prestano e le biblioteche vanno chiuse perche' senno' gli scrittori fan la fame.
Sarebbe un post complesso. Per esempio, non ho idea di quale percentuale sul prezzo di un disco vada ai musicisti. Cioe' su 10 pounds che io ho speso per comprare il disco, quanti sono andati a Sufjan Stevens e quanti invece, per esempio, in costi di promozione? Devo informarmi un po' meglio prima di potere scrivere il post che dici con cognizione di causa. Anzi, se qualcuno lo sa, perche' non interviene?
Sonia -
Non ho resistito e sono corso a vedere, ora commento. Grazie!
Lavinia -
Ti ho appena scritto, certo che mi ricordo di te!
Byron -
Sai bene che si tratta di cose diverse. Fotocopiare un libro costa piu' che comprarlo, mentre un CD vergine costa qualche decina di centesimi. In ogni caso non voglio che mi prendiate per il paladino degli interessi dei musicisti, dico solo che Howe Gelb e Sufjan Stevens mi sembrano profondamente onesti (per quello che scrivono e, nel caso di Howe, lo dico dopo avere avuto la fortuna di incontrarlo e di chiacchierare amichevolmente con lui). Li seguo dai loro esordi, sono felice di avere contribuito a diffondere la loro musica, per quello che sono stato capace attraverso recensioni e passaggi radiofonici, vorrei continuare a "essere dalla loro parte". [Poi, per dire, i dischi di Ligabue comprateli, copiateli, scaricateli, usateli come frisbee, fate quello che vi pare]. [Adesso non rispondere "I dischi di Ligabue non li ascolto", lo voglio ben sperare, era solo per fare un esempio].
Io ascolto Ligabue ... è una cosa così "terribile" .. ?
Un inchino,
Simo
Ma no, nessuna censura! Leggi bene: ho solo detto che non m'interessa se i dischi di Ligabue (o di Casadei, o di Bersani, o di Pavarotti, o dei Genesis, o di Manu Chao, ecc. ecc.) vengono scaricati, dato che si tratta di musicisti di cui non m'importa nulla. Il commento successivo voleva solo prevenire una risposta del tipo "Che c'entra Ligabue?". Mi sono spiegato adesso?
Io ne so qualcosa ,purtroppo è una cosa che mi riguarda!
sul mio vecchio blog , vedi sotto ,
aveavamo cominciato a discuterne nel Novembre del 2003, non propriamente di download e masterizzazione ma alla fine siamo arrivati anche a parlare di questo
argomento controverso e spinoso , ma se ti va sai dove trovarmi
http://prema.blog.tiscali.it/kd1205324/
In attesa d'ascoltare dal vivo il suo "delicate banjo"; in preghiera, affinchè il "negozio di fiducia" ottenga qualche copia di questa raccolta di outtakes...
Have a nice day!