33/ Architettura silenziosa.
Un paio di giorni fa ho fatto una riunione di lavoro nell'istituto di ricerche sulla comunicazione che in questi ultimi anni viene considerato il migliore qui a Londra.
La sede e' in una warehouse di Clerkenwell, a due minuti a piedi da dove vivo. Lo stile e' molto casual. Muri scrostati, biciclette di fianco alle scrivanie, divani e sedie scompagnate, una batteria su un soppalco, molto movimento di persone. L'intenzione e' quella di trasmettere un senso di incessante creativita'.
La mia casa e' l'esatto contrario di uno spazio come quello. I muri, la libreria, il tavolo, le sedie, la cucina, le lenzuola sono tutti di un solo colore, bianco.
Per creare qualsiasi cosa, da un rapporto di ricerca a una puntata di Prospettive Musicali a un semplice post di questo blog - ma anche per non creare proprio niente, per riposarmi e basta - ho bisogno di un ambiente uniforme, silenzioso, calmo, ordinato, con pochi stimoli visivi, che mi renda facile pensare senza perdere la concentrazione.
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Poi valgono mille distinzioni, come e' ovvio. Dipende molto anche da cosa vuoi creare. La musica dell'Art Ensemble of Chicago nasce dalla giustapposizione molte volte casuale di suoni e rumori. Ma io credo che anche l'invenzione del free jazz e dell'action painting abbiano origine da un pensiero che ha preso vita in uno spazio bianco. Che e' stato riempito di colori, ma dopo.
Ciao Laura. Mi emoziona sempre ritrovare i miei lettori della prima ora.