Stir it up
Ben dentro il 2008, io continuo a rimestare il 2007 e vengono fuori continuamente cose buonissime che mi erano sfuggite. Tutte le volte che dico che l'anno scorso e' stato un anno finalmente eccellente per la musica tutti mi guardano strano, e pero' io resto convinto di questa cosa.
Per esempio, prendete i Cave Singers. Sono piu' di vent'anni che aspetto che venga fuori un gruppo che assomigli anche solo un pochino poco poco ai Violent Femmes. Ed eccoli qua. Non dico che sono la copia del gruppo di Gordon Gano, ma quella voce paperina, quei ritmi da secchio rovesciato, quelle liriche minime i Cave Singers li fanno tornare in mente.
Loro arrivano da Seattle, e pero' non li ha presi Sub Pop, li ha presi Matador. Sono in tre e prima suonavano nei Pretty Girls Make Graves e negli Hint Hint. Il loro esordio si intitola Invitation songs ed e ti coinvolge dalla prima all'ultima nota. Suonano folk con spirito indie e riescono a stare miracolosamente a meta' strada tra l'antologia di Harry Smith e il pop moderno di Shins e Spoon.
La traccia 3 e' una cosa che ti fa saltare per aria. Una sorta di stomp veloce da battere col piede, con una chitarra che sembra un loop campionato dall'antologia del folk di Harry Smith e un crescendo quasi impercettibile eppure inesorabile. Ma detto cosi' non rende, piu' sotto la linko con video e tutto cosi' vi fate un'idea. Se state fermi ascoltandola iniziate a preoccuparvi seriamente, davvero.
Altre tracce sono decisamente piu' folk, sostanzialmente delle ballate, ma mai troppo tradizionali: un po' Iron & Wine e un po' prime cose di Devendra. E un po' ricordano pure i Nirvana acustici, tanto per non allontanarci troppo da Seattle.
A me tutto questo basta per farmi passare un altro buon fine settimana (anche se quassu' prevedono heavy rain tanto per cambiare). Cosa che auguro anche a voi (il buon fine settimana, mica la pioggia, che anzi a Milano vedo che fara' bello).
Ci sentiamo Lunedi'.
[The Cave Singers--Dancing On Our Graves]
Per esempio, prendete i Cave Singers. Sono piu' di vent'anni che aspetto che venga fuori un gruppo che assomigli anche solo un pochino poco poco ai Violent Femmes. Ed eccoli qua. Non dico che sono la copia del gruppo di Gordon Gano, ma quella voce paperina, quei ritmi da secchio rovesciato, quelle liriche minime i Cave Singers li fanno tornare in mente.
Loro arrivano da Seattle, e pero' non li ha presi Sub Pop, li ha presi Matador. Sono in tre e prima suonavano nei Pretty Girls Make Graves e negli Hint Hint. Il loro esordio si intitola Invitation songs ed e ti coinvolge dalla prima all'ultima nota. Suonano folk con spirito indie e riescono a stare miracolosamente a meta' strada tra l'antologia di Harry Smith e il pop moderno di Shins e Spoon.
La traccia 3 e' una cosa che ti fa saltare per aria. Una sorta di stomp veloce da battere col piede, con una chitarra che sembra un loop campionato dall'antologia del folk di Harry Smith e un crescendo quasi impercettibile eppure inesorabile. Ma detto cosi' non rende, piu' sotto la linko con video e tutto cosi' vi fate un'idea. Se state fermi ascoltandola iniziate a preoccuparvi seriamente, davvero.
Altre tracce sono decisamente piu' folk, sostanzialmente delle ballate, ma mai troppo tradizionali: un po' Iron & Wine e un po' prime cose di Devendra. E un po' ricordano pure i Nirvana acustici, tanto per non allontanarci troppo da Seattle.
A me tutto questo basta per farmi passare un altro buon fine settimana (anche se quassu' prevedono heavy rain tanto per cambiare). Cosa che auguro anche a voi (il buon fine settimana, mica la pioggia, che anzi a Milano vedo che fara' bello).
Ci sentiamo Lunedi'.
[The Cave Singers--Dancing On Our Graves]
Commenti
andrĆ² a cercare anche questi cave singers che un disimpegno ĆØ sempre gradito.
Ian MacCulloch dei Bunnymen [che pero' e' forse + rude di Paul Weller, magari mi sbaglio...]
e Jean Reno
oggi per me ĆØ stata giornata Bob Dylan, dopo avere visto No Direction Home non riesco piĆ¹ a staccarmene...
Che poi, e questa e' pure un'autocritica, spesso ci si lamenta del mondo quando siamo noi a percorrere strade sbagliate. Puo' anche essere che nel 2007 i nostri sentieri siano semplicemente stati quelli piu' consoni a noi. Io comunque ho scoperto tante cose: presenti e passate.
Moya -
Paul Weller?! Donna coraggiosa! Ian McCulloch me lo sono trovato di fianco al bar dei giornalisti/ artisti al Womad qualche anno fa, ed e' stata una bella emozione. (Adesso gli altri lettori non capiranno: il commento di Moya e' la risposta a una domanda che le ho fatto Sabato pomeriggio a proposito di chi le piacerebbe incontrare).
OT: Sabato scorso ho assistito a un evento. Philibert al British Film Institute ha dato la piu' lunga risposta della storia delle interviste di tutti i tempi. Almeno mezz'ora (inclusa la traduzione). Era una domanda sul tempo e lui di formazione e' un filosofo. Il suo ultimo documentario merita un post a parte.
Maud -
Ascoltali assolutamente: e' il tuo gruppo. Anche per me e' stato un fine settimana Dylan (anche su questo: post a parte).
JC
JC
Ma li mondo is beautiful because of its variety, no ?
JC
Che filosofo stamattina eh.
Ma davvero non ti piace l'Antonio? Cioe' un po' da dark side della vita, ma mica tanto piu; di Nick Cave che ti piace tanto.
sul mondo la penso un pĆ² come Mark Linkous, ovvero come Benigni in "DaunbailĆ²": it's a sad and beautiful world".
E no, dell'antoniA reggo giusto un brano per volta, massimo due...
apprezzo con moderazione, insomma.
JC
JC
Eh, mica male come OT, questo... :D
JC