Il contributo di oggi, direttamente fornito da loro

I Renzi boys non dormono. Proprio come fa il nostro burattino preferito si svegliano presto e iniziano a sparare stupidate di prima mattina.

Il contributo di oggi di questo minuscolo blog alla imminente batosta elettorale del PD e' multimediale. E' un surreale dibattito sulle riforme impeccabilmente condotto stamattina dal mio amico Danilo De Biasio.

Prendetevi mezz'oretta e ascoltate, per comprendere fino in fondo la gravita' dell'attacco ai principi costituzionali sferrata da questo governo. Ma anche per sorridere della pochezza delle macchiette (votate da nessuno) che lo compongono. 

Luca Ricolfi (un sociologo che stimo molto e che ricordo di aver citato nella mia tesi di laurea) sulla Stampa un paio di giorni fa ha scritto che non scommetterebbe una grossa somma sulla vittoria elettorale del PD. Io nemmeno una somma piccola. 

Dobbiamo mettercela tutta, fino al 25 maggio, per fare in modo che Renzi scompaia definitivamente dalle scene, che Napolitano si ritiri in una struttura adatta a persone della sua eta', e che si vada a nuove elezioni politiche con una legge elettorale che offra dopo tanti anni la possibilita' di scegliere i nostri rappresentanti e il nostro governo.

Commenti

Anonimo ha detto…
"Dobbiamo mettercela tutta, fino al 25 maggio, per fare in modo che Renzi scompaia definitivamente dalle scene, che Napolitano si ritiri in una struttura adatta a persone della sua eta', e che si vada a nuove elezioni politiche con una legge elettorale che offra dopo tanti anni la possibilita' di scegliere i nostri rappresentanti e il nostro governo."

Domanda non provocatoria: chi la farebbe (con la composizione di forze attualmente in campo) questa "legge elettorale che offra dopo tanti anni la possibilita' di scegliere i nostri rappresentanti e il nostro governo"?

Davide Mazzi
Fabio ha detto…
La legge elettorale che personalmente auspico e' un sistema proporzionale puro (per dare rappresentanza a tutte le minoranze) con la possibilita' di esprimere preferenze.

Il M5S si e' espresso in modo univoco per la ri-introduzione delle preferenze nominali, e alcuni di loro si sono detti favorevoli al ritorno al proporzionale.

Se il PD subisse la decisa batosta che gli auguro di cuore si potrebbe tornare a votare con il Porcellum corretto dalla Corte Costituzionale, che di fatto diventerebbe un proporzionale (ne parlammo qui: http://fabiocalling.blogspot.com/2014/02/essendo-ancora-cittadino-italiano-oggi.html#comments).

Se il PD subisse una seconda batosta elettorale a quelle politiche (che gli auguro ancora piu' di cuore, soprattutto se i suoi vertici non avessero ancora deciso di far secco Renzi), allora il ritorno a una legge elettorale democratica sarebbe possibile.

A quel punto si aprirebbero mondi e si potrebbe, a 70 anni di distanza dalla sua nascita, realizzare finalmente la nostra meravigliosa carta costituzionale.

Non e' un percorso breve. Passa pero' per uno snodo fondamentale, che e' la sconfitta, ripetuta e sonora, del PD di Renzi e Boschi, attuale erede di Forza Italia.

Grazie per il tuo commento Davide, che mi ha permesso di chiarire il mio pensiero.
Anonimo ha detto…
non condivido
si vota per le europee, quindi voterĆ² per mandare qualcuno a rappresentarmi, quello che sento meno lontano da me.
Non voto in Europa per sperare di far passare un messaggio in Italia, che come tutti i messaggi dal basso potrĆ  essere tranquillamente ignorato dalla classe politica attuale. Tanto alla fine per il governo Renzi contano i voti nel parlamento italiano.
Che poi in Italia non si riesca a fare niente di meglio che un governo democristiano ĆØ un'altra faccenda ma certo non ĆØ colpa dell'Europa (che anzi a suo tempo ci ha liberato del nano).
Sempre che io vada a votare, perchĆØ ogni volta sono sempre meno convinto: anche Tzpiras mi convince poco.
ciao
Auro
Fabio ha detto…
La prima parte del tuo commento e' condivisibile, anche se credo che queste elezioni avranno ripercussioni sul quadro politico italiano. Anche il non voto ne avra'.

Fai infatti bene a riportarmi su una prospettiva piu' continentale, perche' le ripercussioni di cui sopra sono comunque un by-product di qualcosa di piu' ampio.

In Europa si affermeranno (lo dicono tutti i sondaggi) movimenti euro-scettici, autonomisti e alcuni apertamente anti-europeisti.

Per questo un voto alla lista L'altra Europa e' particolarmente importante. Per ribadire che non si tratta di dire no all'Europa in generale, ma a questa Europa. Proponendo, come alternativa, un'Europa governata seguendo principi di solidarieta' e ambientalismo.

Vanno smantellate le politiche di austerita', preservando pero' la costruzione di un'Europa Unita: che sia un'Europa dei popoli e non delle banche e della finanza.
Anonimo ha detto…
Tzipras e i suoi sostenitori italiani hanno spiegato bene la loro idea politica, almeno a chi ha voluto ascoltarli, ma dai media (tranne RP ovviamente)
di fatto viene catalogato tra gli antieuropeisti, anche approfittando del fatto che ĆØ greco e tutti ricordano le proteste della Grecia di qualche tempo fa. Proteste peraltro stupide, hanno allontanato il turismo che era la loro principale entrata, peggiorando ancora la situazione.
Rimane il fatto che la gente in Italia e in Grecia ha votato per decenni per politici populisti, da Craxi in poi, che hanno fatto promesse vuote e peggiorato il debito pubblico: questo non ĆØ certo colpa della Merkel o di Monti.
in quanto a solidarietĆ , quanti della sinistra italiana hanno comprato i titoli di stato greci? era il modo piĆ¹ semplice per sostenere la Greci coerentemente con le idee di solidarietĆ  tanto sbandierate, ma conosci qualcuno che l'abbia fatto? non parlo solo a livello individuale, ma anche sindacati, partiti e altre organizzazioni
purtroppo a sinistra si sente solo dire no, oppure proposte generiche e molto vaghe, niente di concreto
ciao
Auro
Fabio ha detto…
Molti media stanno facendo disinformazione, e non solo su L'Altra Europa, su questo sono d'accordo con te.

Non voglio convincerti a votare la Lista L'Altra Europa, ma ti invito quando e se avrai tempo, a leggere i loro 10 punti programmatici. A me sembra che di proposte costruttive e concrete ce ne siano, dall'adozione di politiche keynesiane alla realizzazione dei principi del Manifesto di Ventotene.

Poi puoi dirmi che non sono messaggi semplici da illustrare e che fa piĆ¹ presa il linguaggio colorito e iperbolico di tutti gli altri.

Io continuo a credere nel ragionamento e a essere scettico nei confronti delle semplificazioni. Come ho giĆ  detto, il voto ĆØ un diritto che secondo il mio parere ciascuno di noi dovrebbe acquisire con il superamento di un semplice esame di educazione civica, alla portata di tutti ma che richieda una buona conoscenza della nostra Carta Costituzionale.

Solo a quel punto, a mio avviso, la democrazia si realizzerebbe, perchĆØ a esprimersi sarebbe un elettorato colto e maturo che rifiuterebbe le semplificazioni e chiederebbe dibattiti partecipati. Fino ad allora sono preparato a vedere vincere quelli che chiami populismi, come in Italia succede da tempo immemore. L'unico partito populista che non ĆØ mai riuscito a vincere un'elezione ĆØ il PD.

Contemporaneamente, per il rispetto che sento che il mio Paese merita, cotinuerĆ² a votare in una direzione di solidarietĆ , egualitarismo e ambiente, i valori che dal mio primo voto mi hanno ispirato.

La questione della speculazione sui bond greci andrebbe a mio avviso superata, e la soluzione che propone la lista Tsipras (che ĆØ un controsenso definire anti-europeista, perchĆØ il suo programma ĆØ forse quello che spinge maggiormente per accelerare l'integrazione) ĆØ l'introduzione di titoli del debito europei. Soluzione logica, alla quale si oppone la Bundesbank appoggiata dai maggiori speculatori globali (JP Morgan Chase, Merrill Lynch, Morgan Stanley, Goldman Sachs, ecc.).