85/ Dopo diciannove anni.



Giovedi' 6 ho compiuto diciannove anni di Londra.

Venerdi' 7 ho firmato un'impegnativa per un lavoro a Milano.

Sto per lasciare la citta' che per tutti questi anni ho chiamato casa.

E' presto per sapere cosa lasceranno, questi anni. Avremo modo di rifletterci nei prossimi tempi, con calma.

Credo mi rimarranno nel cuore i tanti espatriati che ho incontrato. E' una comunita' accogliente alla quale sono riconoscente. La Londra internazionale della quale volevo far parte quando mi trasferii. Quella Londra mi manchera'.

Come accade quando prepariamo un cambiamento significativo, a Londra non ci sono gia' piu'. La mia testa e il mio cuore sono proiettati oltre. Alla pagina bianca da scrivere che si apre davanti a me.

Non e' un ritorno, o almeno non lo vivo cosi'. E' un nuovo inizio, una nuova tappa del cammino della vita. Attesa e poi costruita con cura e senza fretta, quando ho sentito di essere pronto al cambiamento.

Commenti

Anonimo ha detto…
La brexit ha influenzato la tua decisione, o ĆØ solo una coincidenza
Buon proseguimento
Hrundi V. Bakshi Beppe
Fabio ha detto…
Il voto del 2016 mi ha aperto gli occhi. Il processo di ritorno e' incominciato allora.

Sono seguiti anni di tentativi di lasciare UK sempre andati a vuoto. In quei tre anni e mezzo intanto mi sono illuso che ci sarebbe stato un secondo referendum e il risultato del 2016 sarebbe stato capovolto. Dicevo a me stesso: e' stato solo un voto di protesta.

L'anno scorso ho avuto per la prima volta la sensazione che non fosse affatto cosi'. A mente fredda e come ho detto qualche giorno fa alla radio, UK non e' mai stato parte di Schengen, l'unione doganale, e nemmeno dell'euro, l'unione monetaria.

Di cosa era parte, quindi? L'uscita e' stata una conseguenza logica.

La prima versione di questo post l'ho scritta venerdi', subito dopo avere firmato. Era molto diversa da quella che ho pubblicato. Facevo menzione del razzismo degli inglesi. Della loro presunzione. Del fatto che vivono in una bolla alcolica di irrealta'.

Concedo pero' il beneficio del dubbio. Si potrebbe trattare di un'incompatibilita' caratteriale, di un matrimonio venuto male. Il mio giudizio potrebbe essere di parte.

E' del tutto irrilevante. Rilevante e' il futuro invece. Quello che porti con te, quello che hai imparato. Nel bene e nel male, facendo tanti errori di valutazione, ho imparato tanto.

Mi permetto solo di dire che gli inglesi per me rimarranno sempre quello che i sociologi chiamano modello di riferimento negativo. Desidero solo non diventare mai come il loro carattere nazionale. Su questo, dubbi non ne ho da molti anni.
a.meo ha detto…
Che dire?

In c@lo alla balena!

Fabio ha detto…
Grazie. Un po' di fortuna serve sempre, ma sono abbastanza tranquillo. E' un passo che ho meditato a lungo. Sulla preoccupazione prevale l'entusiasmo per una nuova fase della mia vita. La fase precedente era conclusa da tempo e si stava trascinando per forza inerziale.

Firmare quel contratto e quindi mettere in moto il processo di ritorno senza guardarmi alle spalle e' stato come spalancare una finestra e respirare aria pulita. Finalmente, perche' ne avevo bisogno.

Non mi sentivo cosi' da quando nel 2001 decisi di lasciare Milano. Ci sono persone che di fronte alla pagine bianche si spaventano. Invece a me sono sempre piaciute. E poi non sono solo a scrivere questa nuova pagina e questo fa un'enorme differenza rispetto a 19 anni fa.

L'esercizio di coscrittura riduce molto la paura di sbagliare.
Marco Reina ha detto…
Auguri per l'avventura (lavorativa e non) italiana.
Immagino la felicita' di Giovanna!
Fabio ha detto…
Grazie Marco!

Gio' e' molto felice che io torni a Milano, ma per com'e' fatta lei e per come la conosci anche tu mi ha lasciato molto libero nella decisione. Mi ha ascoltato molto, ma ha sempre cercato di non influenzarmi e ha rispettato i miei tempi dimostrando di conoscermi bene :)

Ti chiedero' aiuto nei prossimi giorni se sei disponibile, per come districarmi sulle questioni pratiche e burocratiche, avendo tu lasciato quella citta' prima di me.

Anche le discussioni tra noi due sono state molto utili. E' stato prezioso condividere quest'esperienza con te, pur se troppo brevemente.

Il periodo nel quale abbiamo condiviso Londra insieme lo ricordo come il migliore di questi diciannove anni.
Marco Reina ha detto…
Quando mi contatterai, ti chiedero' un lasciapassare.
La risposta corretta ti dara' accesso al sottoscritto ed alle informazioni di cui necessiti.
La domanda e': 'Sweet 'n'.....".
Se la frase sara' giusta, esclamero' 'Barfi!' e le porte di Marco si schiuderanno per te.
Fabio ha detto…
Quante cene deliziose e economiche in quel posto. Tavoli di formica sbeccati, sedie svirgole, quadri di lottatori indiani e quei curry squisiti. Sembrava il set di un film. E ti ricordi che gentilezza?

E poi un giretto a Rough Trade a sentire qualche novita' o una puntata a Shoreditch tra quelli che chiamavamo belli e dannati.

Erano serate semplici, ma le ricordo con affetto.