89/ Cosa ci insegnano queste emergenze.



Cosa ci insegnano queste emergenze? Provo ad avanzare una risposta.

Io credo che siano la dimostrazione concreta che senza un comportamento responsabile nei confronti della collettivita' nessuno ha possibilita' di salvarsi.

Questo comportamento solidale e collettivo non puo' pero' prescindere da una forte introspezione individuale pregressa. Serve un lavoro individuale di riflessione per comprendere l'importanza dell'agire nell'interesse collettivo, quella cosa che si chiama etica.

Io credo che sia per questa ragione che il sistema ci rappresenti a noi stessi nel nostro stato monadico, egoistico, di consumatori. Perche' nel momento in cui molte persone svolgessero un lavoro di introspezione, si unirebbero per sostituire questo sistema.

Mettere in mano a tante persone inconsapevoli smartphone e social non so dire se sia stato un disegno determinato a priori. Ma questa distrazione colorata fatta di notifiche continue e' certamente funzionale alla riproduzione acritica del sistema.

E dunque, ad allontanare la possibilita' di salvarci tutti insieme con piccoli sacrifici individuali che costruiscano giorno dopo giorno un grande progetto di benessere egualitario collettivo armonico con la natura, con gli altri umani e con noi stessi.

Commenti

Claudia ha detto…
Per qualche tempo non ho scritto e non sono andata a leggere i post dei pochi che ancora seguo... Stasera sono tornata, ho pubblicato le mie riflessioni e poi sono passata di qua. Per un attimo, pensavo di aver sbagliato indirizzo o che l'indirizzo fosse l'ennesimo blog cancellato. Invece, ĆØ bastato scrollare in basso, per leggerti ancora. Ma in una casa diversa, che riflette il cambiamento, dopo quasi due decadi passate a Londra. Non so se sei giĆ  andato via del tutto, o se stai ancora impacchettando quello che necessita, prima di chiuderti la porta definitivamente alle spalle. Sarebbe bello rivederci, trovare ancora uno spazio fisico, adatto a parole pronunciate con amicizia sincera...
Fabio ha detto…
Benvenuta nella nuova casa! Accomodati pure sul divano :) Sono partito con l'idea di dare una rinfrescata alle pareti e ho finito per effettuare una risrutturazione radicale come avviene a volte anche nella realta'.

Sono qui ancora un po', per ragioni tecniche che ti spieghero' di persona e che forse puoi intuire.

In questi giorni sto vivendo da recluso tra le pareti di casa, essendo da poco tornato da Milano e tecnicamente dentro i 14 giorni di quarantena suggeriti. Poi pero' vediamoci perche' sei tra le persone che mi mancheranno tanto quando non saro' piu' in questa citta'.
Anonimo ha detto…
Presentavi sintomi di infezione all'arrivo nel Regno Unito? Mi spiace, se cosi' fosse.
Altrimenti, la quarantena per chi entra in UK proveniente dal Bel Paese non e' affatto necessaria/utile, come ha chiarito il ministro Hancock ai Comuni mercoledi' 26 febbraio scorso.
Marco Reina ha detto…
Per nulla 'Anonimo' (vedi commento precedente): mi chiamo Marco Reina.
Tieni aggiornati i tuoi lettori sullo sviluppo dei sintomi che accusi. Forza!
Fabio ha detto…
Sto benissimo, grazie.

Pero' appena arrivato mi e' stato chiesto di posticipare riunioni di lavoro. E non vorrei generare allarme sociale. Per cui esco solo per necessita' essenziali, ad esempio per fare la spesa.

Qui il virus e' presente tanto quanto in Lombardia. E' solo che non stanno facendo controlli.

Avendo vissuto qui sai bene che gli inglesi hanno standard di igiene personale infimi. Avrai notato che non si lavano le mani nemmeno dopo aver usufruito dei servizi igienici. Non si lavano i denti dopo i pasti. Trovare detergenti intimi a Londra e' un'impresa impossibile.

In questo quadro non vorrei essere accusato di aver contribuito a diffondere una malattia che c'e' gia' e si diffondera' di suo molto velocemente a causa di abitudini igieniche e familiarita' con il sapone gravemente insufficienti.
Marco Reina ha detto…
Le mie amiche/colleghe (donne) parigine ironizzavano sempre sulle abitudini di igiene intima delle loro omologhe inglesi: le consideravano immonde!
Non sara'certo per tutte cosi', ma la loro fama generale negativa e' ben nota nella capitale francese.