Posso tornare a parlare di un album del quale ho gia' scritto e al quale ho dedicato un quarto d'ora di Prospettive Musicali un paio di domeniche fa?
"Stepping out of line" degli Au Pairs costa niente (2 CD, 2 ore e mezza di musica pressoche' tutta eccellente a 8.99 - se lo prendete qui a Londra da Sister Ray come ho fatto io, oppure da amazon.co.uk) e non puo' proprio mancare nella vostra collezione, anche se possedete gia' i loro due album.
In questi giorni sto ascoltando in continuazione una traccia demo intitolata "No more secret lives" e mi sto domandando com'e' possibile che un brano cosi' bello sia rimasto in qualche cassetto senza vedere la luce per 23 anni. E' una traccia perfetta, sospesa tra l'intransigenza declamatoria di "Playing with a different sex", un sensuale e gentilmente danzabile ritmo in levare, cori femminili che avrebbero anticipato di quindici anni Le Tigre, un sax che si inserisce dolcemente tra le pieghe del suono. Qualcosa che riassume e contemporaneamente precorre i tempi.
Le liriche degli Au Pairs mettevano a nudo, analizzandoli, abusi familiari, difficolta' relazionali, dipendenza da psicofarmaci (che pare fosse un problema enorme nell'Inghilterra di quegli anni, cfr. "Rip it up and start again" di Simon Reynolds). Si sciolsero dopo il secondo album e oggi Lesley Woods e' un'affermata avvocato di Birmingham. Ad ascoltare i demo del 1983, contenuti in questa fondamentale raccolta, ci si rende conto che abbiamo perso un terzo disco davvero importante.
Procurarsi "Stepping out of stone" significa fare giustizia di un gruppo visionario e irripetibile, inspiegabilmente dimenticato.
Storia, foto, discografia e un MP3 del gruppo li trovate qui.
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