With Icon we were trying to create music that you could get lost in - an intensity of sound that was hypnotic, ritualistic. That goes back to our love of things like Can, who'd play for thirty minutes and you'd be completely lost in the same revolving patterns of sound.
- Steve Severin
Stamattina sono giunto a una conclusione che probabilmente non interessera' nessuno, ma io sono alcuni anni che ci sto pensando. Il disco migliore di Siouxsie & the Banshees e' "Join hands". Lo so che tutti dicono che e' "Ju ju", ma sbagliano. "Ju ju" non possiede il respiro gotico sepolcrale di "Join hands". In "Ju ju" il bianco e nero di "The scream" si era ormai stemperato nei colori decisamente troppo vivaci di "Kaleidoscope". E poi ditemi se "Spellbound" ha la stessa capacita' di ipnotizzare di "Icon" e "Playground twist" (che secondo me le aveva scritte William Blake, e Siouxsie si e' limitata a cantare il manoscritto d'epoca ritrovato nella soffitta del nonno). E se in "Ju ju" c'e' una Sister Ray rivisitata, un dramma morale bergmaniano stravolto da Jim Morrison in acido che vortica insieme ai dervisci rotanti, come e' "The lords prayer".
Se li ascoltate uno dopo l'altro come ho fatto io stamattina vedrete che mi darete ragione.
[Una galleria sterminata di foto di Siouxsie la trovate qui].
- Steve Severin
Stamattina sono giunto a una conclusione che probabilmente non interessera' nessuno, ma io sono alcuni anni che ci sto pensando. Il disco migliore di Siouxsie & the Banshees e' "Join hands". Lo so che tutti dicono che e' "Ju ju", ma sbagliano. "Ju ju" non possiede il respiro gotico sepolcrale di "Join hands". In "Ju ju" il bianco e nero di "The scream" si era ormai stemperato nei colori decisamente troppo vivaci di "Kaleidoscope". E poi ditemi se "Spellbound" ha la stessa capacita' di ipnotizzare di "Icon" e "Playground twist" (che secondo me le aveva scritte William Blake, e Siouxsie si e' limitata a cantare il manoscritto d'epoca ritrovato nella soffitta del nonno). E se in "Ju ju" c'e' una Sister Ray rivisitata, un dramma morale bergmaniano stravolto da Jim Morrison in acido che vortica insieme ai dervisci rotanti, come e' "The lords prayer".
Se li ascoltate uno dopo l'altro come ho fatto io stamattina vedrete che mi darete ragione.
[Una galleria sterminata di foto di Siouxsie la trovate qui].
Commenti
quando ancora potevo ascoltare a tutto volume un LP (ma si usavano molto gli EP)sullo stereo di casa e non in auto!
a dire la verità, non disprezzo neanche Hyena (Belladonna, Running Town, Blow the House Down....)
Kaleidoscope è molto folkloristico, si sente che non sanno suonare ma si apprezza per l'impegno e la novità (all'epoca), certamente JuJu e Join Hands sono migliori.
certo che mai l'ho fatto e mai l' ascolterò di mattina, è roba rigorosamente notturna
ciao
AuroRT
E' infatti credo il primo revival della nostra generazione. Per il punk ero troppo piccolo, ma il post punk l'ho vissuto in pieno. Di fatto fa pensare che nei revival ci si appropria dei codici estetici di un'epoca senza per altro fare propria la filosofia. Ieri mentre cercavo la frase di Steve Severin da mettere nel post ho trovato anche questa: "It was a case of us knowing what we didn't want, throwing out every cliche. Never having a guitar solo, never ending a song with a loud drum smash. At one point, Siouxsie just took away the high-hat from Kenny Morris's drum kit". E ricordo di aver letto una dichiarazione simile di Keith Levene dei PIL. Cioe' alla fine una reazione ai cliche' sta essa stessa diventando un cliche'. Detto questo vorrei avere 20 anni, la cresta, ecc. e non trovarmi a fare certi ragionamenti.
Auro -
La formazione di Kaleidoscope pero' era gia' quella stellare, con John McGeoch ex Magazine e Budgie che forse e' stato il migliore batterista di tutto il post punk inglese (ascolta per dire i suoi dischi solisti con Siouxsie sotto il moniker Creatures, che fanno riferimento a tradizioni ritmiche orientali e africane, via Can). Invece era la formazione precedente quella che aveva seri problemi tecnici. In un'altra intervista, Severin dice che ogni volta che riascolta "The scream", al termine di ogni pezzo gli sembra di sentire il fiatone di Morris e McKay distrutto dallo sforzo di suonare uno strumento che ancora non conosceva. Per altro non era nemmeno la prima formazione dei Banshees. Il primo batterista fu Sid Vicious (che infatti poi sarebbe passato al basso nei Pistols), mentre alla chitarra c'era Marco Pirroni che poi avrebbe continuato con Adam & the Ants. Ah, essere stati qui a Londra in quegli anni!
join hands è un buon disco ma the scream è a un livello + alto è piu immediato .
mi ricordo ancora la prima volta che ho sentito playground twist , fu il primo 45 giri tratto da join hands . ero al Lyceum di Londra avevano appena finito di suonare i Lurkers , ancora con le luci spente partì questo riff di chitarra distorta:
mi vennero i brividi sulla schiena , e tutt'ora mi vengono quando ascolto sto brano.
amen ! è successo nell'estate del 1979. avevo 19 anni , mi vestivo tutto di nero e appena potevo scappavo da Milano per andare a Londra.
Adesso al Lyceum fanno "Il re leone"! Pero' naturalmente non mancano i luoghi dove sentire/ comprare/ vedere musica a Londra. Che e' il tema di Zoe di domani, se hai voglia di ascoltare (tu e gli altri lettori), alle 11.15 su Radio Popolare (o forse un po' prima dato che Marina mi ha scritto che ho piu' tempo del solito).
Londra è sicuramente cambiata da quando ci abitavo io,son tornato a Milano in pianta stabile nel Dicembre 1980, forse ho fatto una cazzata , vabbe!
ci sono ritornato poi per brevissimi periodi , l'ultima volta aereo alle 6 di mattina e riento alla sera , sinceramente non mi manca
ho visto che il Marquee non c'è più in Wardour Street , qualche amico che li ci vive ancora essendo inglese mi ha detto che anche il Music Machine non esiste più , adesso tu mi dici che al Lyceum ci fanno il Re Leone ... son passati tanti anni ,io la prima volta che sono andato a Londra era il 1976 e poi tutte le estati fino al 1980 ci
sono stato almeno un mese se non di più. Esiste ancora il Dingwalls? ci ho visto i Cramps ,il primo tour che fecero in Europa .....
20) Sister Ray
19) Sounds Of The Universe
18) Barfly
17) 100 Club
16) University of London Union
15) Ray's Jazz Shop
14) Brixton Academy
13) Jazz Cafe
12) 93 Feet East
11) Hoxton Square
10) Shepherd's Bush Empire
9) Hammersmith Apollo
8) Rough Trade
7) Dingwalls
6) Conway Hall
5) Somerset House
4) Barbican
3) Union Chapel
2) Fopp
1) South Bank.
Ai trenta invece sì, subito...dai trenta arriverei ai quaranta e poi di nuovo da capo, ad libitum o fino a che non mi viene a noia.
... e aveva ragione , io pure non tornerei indietro .
io se potessi andrei in loop da 20 a 35!
AuroRT
Ma certo Siouxsie e' stata, e' e sara' importante.
Io li ho visti - qualche mese dopo aver compiuto sedici anni - nel settembre del 1979 a Oxford, dove mi ero trasferito per motivi di studio. Ricordo - a distanza di 27 anni (!) - la immensa croce multicolore che campeggiava sul drappo nero che faceva da fondale.
Lo ricordo come un bel concerto, con il pubblico soddisfatto. Bello, ma distante. Il supporto, quella sera, era un gruppo che aveva pubblicato il primo singolo pochi mesi prima, a febbraio. Furono bravissimi. Si chiamavano The Cure.
Credo che molto dipendesse dal fatto che Nizan a 20 anni frequentava il suo amico Sartre! A parte la battuta sciocca, e' una frase molto condivisibile.
Auro -
Beh tu e io pero' non e' che a 20 anni proprio ce la spassassimo, tutti i giorni nella stessa piazzetta. Credo che entrambi abbiamo inizato a stare bene dopo.
Marco -
Ai tempi di "Three imaginary boys" quindi. E non mi haimai parlato di quel concerto? La prossima volat che ci vediamo ti chiedero' un racconto dettagliato, rispolvera le tue memorie mate!
p.s.: sono arrivato qui per caso cercando su google qualcuno che parlasse dell'ultimo degli scritti politti (ho lasciato un commento nel post relativo)
:)