Di Jean-Luc Moulene conoscevo le foto di oggetti, studi sul fenomeno del consumo contemporaneo e sul nostro rapporto con i prodotti: quelli che usiamo e quelli che usano noi.
Oggi pomeriggio dovevo passare dalle parti di Piccadilly, e per evitare la folla del Sabato mi sono addentrato in vie secondarie.
In una elegante ed esclusiva via di Mayfair che si chiama Duke Street, dove non ero mai stato, ho scoperto che ci sono parecchie gallerie private. Buttavo l'occhio dentro le vetrine mentre camminavo, senza trovare nessuna ragione per fermarmi. Fino a quando nella bacheca di una di queste gallerie, che si chiama Thomas Dane, ho letto il nome di Moulene.
Cosi' ho suonato, mi hanno aperto e sono salito in un appartamento da sogno, deserto, trasformato in esposizione di foto di questo francese piuttosto famoso a Parigi (ho scoperto che ha esposto al Jeu de Paume e pure al Louvre) ma sconosciuto altrove (almeno credo, adesso qualcuno di voi mi smentira', lo sento).
Le foto esposte sono per lo piu' nudi di grandi dimensioni (alcuni anche belli espliciti - per esempio un poliedro di carta appeso al soffitto, costruito con primi piani di vagine).
Lo scatto qui sopra direi che e' il migliore della mostra. Visto nella sua reale dimensione esprime tutto il senso di liberta' del mondo. Il vento e i raggi del sole che accarezzano questo corpo statuario in riva a un mare che non vediamo, ma del quale sentiamo la brezza e il profumo.
Il sito della galleria e' questo.
Oggi pomeriggio dovevo passare dalle parti di Piccadilly, e per evitare la folla del Sabato mi sono addentrato in vie secondarie.
In una elegante ed esclusiva via di Mayfair che si chiama Duke Street, dove non ero mai stato, ho scoperto che ci sono parecchie gallerie private. Buttavo l'occhio dentro le vetrine mentre camminavo, senza trovare nessuna ragione per fermarmi. Fino a quando nella bacheca di una di queste gallerie, che si chiama Thomas Dane, ho letto il nome di Moulene.
Cosi' ho suonato, mi hanno aperto e sono salito in un appartamento da sogno, deserto, trasformato in esposizione di foto di questo francese piuttosto famoso a Parigi (ho scoperto che ha esposto al Jeu de Paume e pure al Louvre) ma sconosciuto altrove (almeno credo, adesso qualcuno di voi mi smentira', lo sento).
Le foto esposte sono per lo piu' nudi di grandi dimensioni (alcuni anche belli espliciti - per esempio un poliedro di carta appeso al soffitto, costruito con primi piani di vagine).
Lo scatto qui sopra direi che e' il migliore della mostra. Visto nella sua reale dimensione esprime tutto il senso di liberta' del mondo. Il vento e i raggi del sole che accarezzano questo corpo statuario in riva a un mare che non vediamo, ma del quale sentiamo la brezza e il profumo.
Il sito della galleria e' questo.
Commenti
Pardon se il commento non ha niente a che vedere col post.
Benvenuta! A proposito di vinile, ieri ho fatto mentalmente la lista dei vinili che ho voglia di riascoltare quando torno a Milano e di conseguenza rientro in contatto con la mia collezione. In testa c'e' "Gas, food, lodging" dei Greem On Red, ma non chiedermi perche'. Ho solo una gran voglia di riascoltare quel disco.
Pib e Sonia -
E che galleria. Si apre la porta e trovi davanti a te una scala ripida tutta a pannelli di legno, e poi, alla fine della scala, un appartamento da sogno di quelli con il pavimento che scricchiola tutto e luce a volonta'. Anche senza foto sarebbe stata una bella esperienza.
Lophelia -
Si' questa foto ricorda un po' Newton, ma e' un po' l'unica della mostra. Gli altri nudi sono decisamente un po' inquietanti. Io in alcuni ho voluto leggere una critica alla mercificazione del corpo femminile, pero' mah, non sono sicuro che quello fosse il senso. [Puo' essere, considerando le fotografie di prodotti di consumo per le quali Moulene e' noto, pero' non ho trovato nesuna conferma].