E va bene, dato che gli ultimi due post dove parlavo di musica non li ha commentati quasi nessuno, siore e siori London Calling goes nazional popolare.
Ho sempre sognato di parlare di "Sex & the city" e di "Desperate housewives", ma non avendone mai vista una puntata (non avendo mai vinto il pregiudizio che vivere da soli e comprare un televisore e' la cosa piu' triste che possa succedere, ancora piu' triste del funerale di Ian Curtis per dire) e' un po' difficile.
Ma insomma qualche film nazional popolare lo vedo anch'io, specie se lo danno allo "Screen on the Green" di Islington, che si paluda di questa immagine di cinema d'essai e ogni tanto ficca in programmazione filmetti che si vergognerebbero di programmare pure al multisala Medusa di Voghera.
Tipo questo "Friends with money" che ha aperto il Sundance, e che per chi come me non ha mai visto una puntata di "Sex & the city" e "Desperate housewives" e' proprio come uno si aspetterebbe le suddette due serie.
Non voglio parlarvi del film, ma di un microistante di come mi sono sentito io, un nanosecondo esploso in dimensione di un post. Cioe' ero li' sulla mia poltrona e a un certo punto ho pensato "Basta, basta, ti prego regista, finisci il film proprio adesso, su questa frase, su quegli sguardi. Consegnali per sempre alla mia memoria e alla memoria collettiva del XXI secolo, perche' questo preciso istante rendera' il film eterno, un colpo di genio come 'Hello hello' ghignato da Lydon all'inizio di 'Public Image' o i Dinosaur Jr. che intitolano un disco 'You're living all over me'".
C'e' questa scena dove lei (Jennifer Aniston, la ex di Brad Pitt, ve l'ho detto che oggi stiamo sul nazional popolare) e' a letto con lui (che non vi dico chi e' perche' altrimenti se andate a vedere il film vi ho rovinato la sorpresa). E lei gli chiede perche' lui ha detto una certa cosa, irrilevante ai fini di questo post. E lui la guarda con sguardo troppo sincero le risponde qualcosa tipo: "Sai, perche' ho dei problemi". E lei lo guarda in un modo altrettanto troppo sincero e gli prende una mano tra le sue, in un modo che sono 41 anni che aspetto che qualcuno mi prenda una mano tra le sue proprio cosi'. Poi gli dice, con una sincerita' che sono sicuro Jennifer Aniston ha preso direttamente dentro la sua anima, "Anch'io ho dei problemi". E in quella frase c'era tutta l'apertura spirituale che puo' instaurarsi tra due esseri umani, l'auto-ammissione che non siamo perfetti e non li saremo mai e pero' la disponibilita' di prendere mani tra le nostre mani, e dare e ricevere amore anche se non siamo perfetti, o forse perche' non siamo perfetti. Perche' siamo noi, con tutte le nostre debolezze grandi e piccole, dubbi grandi e piccoli, problemi grandi e piccoli.
In quel preciso momento, mentre tenevo le dita incrociate e pensavo con convinzione e intensita' "se adesso il film prosegue io esco", lo schermo e' diventato nero e sono partiti i titoli di coda.
Commenti
(con la mano ben salda nella mano di qualcuno che non e' perfetto in senso lato, ma che perfettamente occupa proprio quel piccolo pezzo di puzzle)
Ti rileggo oggi dopo qualche giorno in cui il nodo allo stomaco mi ha tenuta stretta in una dimensione poco verbale. Ho letto anche gli arretrati e vorrei dirti che riesci sempre a far venir voglia di ascoltare la musica di cui parli. Quando studiavo stavo sempre in casa e grazie alla radio ero informata, poi "da adulta" (?)sono diventata musicalmente ignorantissima, ma forse grazie a te posso recuperare!:)
argh.
Questo film della Jennifer Aniston non lo conosco...
Si' si' ci siamo capiti. Contento che tu stia un po' meglio. L'articolo linkato nel tuo blog dice una cosa molto vera: che le emozioni sanno cos'e' meglio per noi. E' che siamo troppo impegnati a fuggire, ad elevare barriere invece che ad abbassare le difese. E pero', quando vinciamo le nostre resistenze e paure interiori, finalmente succedono quelle cose che non ci decidiamo ad accettare che ci faranno stare bene.
Contento di quello che dici a proposito della musica. Io non posso fare a meno di leggere tutto quello che mi capita a tiro e il Sabato faccio un giretto che di solito copre 6-7 negozi di dischi (in ordine sparso: Sister Ray, Sounds Of The Universe, HMV, Virgin, Reckless, Fopp, Rough Trade). E bello quell'"adulta" seguito da un punto interrogativo. Una mia amica di Milano un giorno mi disse "Io credo di invecchiare senza essere mai diventata adulta". L'importante e' stare nel limbo il piu' possibile, almeno secondo me.
Matteo -
Davvero adori i titoli di coda? Io non sopporto 1) il fatto che la musica la mettono sempre per ultima, appena prima del centro di sviluppo della pellicola usato e di "Ogni riferimento a fatti e persone ecc. ecc." e "Nessun animale e' stato ferito, ecc. ecc.", con la conseguenza che io lascio sempre la sala per ultimo, a volte dopo che e' passato il filippino con la scopa e 2) che fino a un secondo prima delle didascalie musicali i titoli sono in colonna unica: dal nome degli attori a quello dell'assistente personale di Mrs. Stone e di chi ha annodato la cravatta a Mr. De Niro fino al guidatore della corriera usata dalle comparse. E invece chissa' perche' le didascalie musicali sono sempre su due colonne, come se gli occhi potessero sdoppiarsi.
Fio -
Si' ma non ti ho raccontato il film pero'. Poi sono stato attento a non dire con chi lei finisce a letto. E comunque non e' un giallo dai! Anzi, e' un film dove non succede un gran che, solo lo scorrere della vita, le nostre micro-psico-drammatiche-patologie quotidiane. Quindi puoi ancora andarlo a vedere. Una cosa che volevo chiedere nel tuo blog poi non ho osato: ma la foto del post del 18 Maggio e' la tua? Perche' non c'entra molto con la descrizione che mi avevano fatto di te.
Miss Piperita -
Oh bene, qualcun altro che gradisce la mia vena blog-musicale c'e'. Pero' il nazional popolare tira sempre, basta vedere la differenza commenti.
Manu -
Invecchiando? Perche'? Il contatto delle mani e' cosi' universale. E commuoversi anche. Anzi, bisogna essere puri, puliti dentro, per commuoversi.
Un caro saluto
Tra l'altro tu sei proprio in Germania, io emigrerei (come fuggiro' a gambe levate da Londra nel 2012, gia' vedo quella data con orrore).
Pib -
Per me (beninteso, che amo nuotare, correre, andare in bici) lo sport visto in poltrona e' puro dolore fisico. Il calcio poi e' un'agonia. I programmi di calcio parlato una tortura.
che succede a Londra nel 2012? se ci saranno i mondiali di calcio facciamolo sapere a Bin che ci pensa lui...
ciao
AuroRT
Non so che aggiungere: hai detto tutto tu. Sono incontri con noi stessi e con il mondo attorno a noi. Trasformarli in scontri e sfide dimostra una stupidita' che io, che passo per molto tollerante in genere, aborrisco. Non si potrebbe fare due tiri a pallone, un po' di palleggio su un campo da tennis tenendo fuori, ben distante, la competizione (il concetto cardine del sistema capitalistico di merda che ci imprigiona)?
Ciao ciao.
Ciao ciao.
urla dalla finestra di fronte
evidentemente crucchi