Domenica 9 Gennaio 2005: il 2004 in 5 mostre
I colori del 2004 sono stati di:
1) CY TWOMBLY Serpentine. La migliore mostra dell’anno l’ho vista nella migliore galleria di Londra, nel cuore dei Kensington Gardens. Da non perdere anche “Le 4 stagioni” di Twombly alla Tate Modern
2) DONALD JUDD Tate Modern. Parlando della quale, non posso dimenticare la splendida retrospettiva dedicata allo scultore minimalista americano, con i suoi lavori disposti splendidamente negli ampi spazi della Tate
3) ROY LICHTENSTEIN Hayward. Mi hanno colpito sopprattutto gli ultimi lavori di Lichtenstein, che non conoscevo e che hanno un fascino quasi zen
4) “Faces in the crowd” Whitechapel. Una mostra collettiva che esplora le trasformazioni del concetto di modernita’ negli ultimi 100 anni, attraverso molti linguaggi diversi (pittura, scultura, fotografia, video). Splendide le opere in mostra al primo piano, quelle piu’ vicine a noi (Nan Goldin, Bruce Nauman, Gillian Wearing...)
5) MARLENE DUMAS Frith Street. Una mostra piccola piccola, che mi e’ rimasta molto impressa. Sull’abbandono e la perdita di coscienza. Immagini molto forti che la mente non sa cancellare.
1) CY TWOMBLY Serpentine. La migliore mostra dell’anno l’ho vista nella migliore galleria di Londra, nel cuore dei Kensington Gardens. Da non perdere anche “Le 4 stagioni” di Twombly alla Tate Modern
2) DONALD JUDD Tate Modern. Parlando della quale, non posso dimenticare la splendida retrospettiva dedicata allo scultore minimalista americano, con i suoi lavori disposti splendidamente negli ampi spazi della Tate
3) ROY LICHTENSTEIN Hayward. Mi hanno colpito sopprattutto gli ultimi lavori di Lichtenstein, che non conoscevo e che hanno un fascino quasi zen
4) “Faces in the crowd” Whitechapel. Una mostra collettiva che esplora le trasformazioni del concetto di modernita’ negli ultimi 100 anni, attraverso molti linguaggi diversi (pittura, scultura, fotografia, video). Splendide le opere in mostra al primo piano, quelle piu’ vicine a noi (Nan Goldin, Bruce Nauman, Gillian Wearing...)
5) MARLENE DUMAS Frith Street. Una mostra piccola piccola, che mi e’ rimasta molto impressa. Sull’abbandono e la perdita di coscienza. Immagini molto forti che la mente non sa cancellare.
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