Martedi' 4 Gennaio 2005: ritorno a Londra
Il mio periodo in Italia e’ stato bello e emozionante. Per me tornare in Italia e’ ormai diventato sinonimo di vacanza.
Sono stato a camminare al mare in un giorno di Sole meraviglioso, Sole che poi, quando siamo arrivati al punto piu’ alto del sentiero si e’ tuffato nel mare. E che colori e che luce filtrava nel bosco salendo da San Nicolo’ a San Rocco.
Ho passato tempo alla radio, e ho ricevuto un mare di messaggi dagli ascoltatori di Prospettive Musicali, alcuni dei quali mi hanno commosso. Non finiro’ mai di consigliare e trasmettere "Bonnie Prince Billy sings greatest Palace music", deliziosa musica country che ascolto in continuazione da mesi.
Ho parlato con tante persone che passavano il Capodanno da sole e alle quali ho tenuto compagnia tutta la notte dagli studi della radio, con Simona e Tommaso, chiacchierando con loro in diretta. Non posso dimenticare le persone anziane, gli insonni e le voci assonate che chiamavano nel cuore della notte.
Ho rivisto Giovanna dopo anni ed e’ stato bellissimo viaggiare insieme da Milano a Voghera, mentre andavamo piano piano sperando che il viaggio durasse molto di piu’. Ci siamo detti tante cose e non ce ne siamo detti altrettante.
Ho conosciuto una donna fascinosa, nata il mio giorno, mese e anno con la quale ho trascorso una bellissima serata, sul pavimento di casa sua, a raccontarci cos’e’ successo da quel 2 Maggio 1965 nel quale siamo capitati su questo pianeta, entrambi prematuri, entrambi piu’ morti che vivi, entrambi cacciati in un’incubatrice con poche speranze di sopravvivere, e invece entrambi vivi e pieni di energia e felici di esserlo.
Ho visto scene terribili alla televisione, che mi hanno fatto capire come siamo piccoli e indifesi.
Ho ascoltato canzoni che non ascoltavo da anni e anni (forse dai leggendari anni ’70: “I am easy” di Keith Carradine, “The year of the cat” di Al Stewart, “Lotta love” di Neil Young nella versione di Nicolette Larson).
Ho capito che si puo’ vivere senza mostre e film, ma che cenare in compagnia e’ qualcosa della quale non si puo’ fare a meno.
Ho camminato col cane in collina, viaggiato su treni, ascoltato musica, pensato, scritto e-mail di quelle facili e di quelle difficili da scrivere.
E adesso eccomi in quella che Aurelia chiama "la capitale del grigio", senza sapere se voglio essere qui o molto lontano da qui.
Sono stato a camminare al mare in un giorno di Sole meraviglioso, Sole che poi, quando siamo arrivati al punto piu’ alto del sentiero si e’ tuffato nel mare. E che colori e che luce filtrava nel bosco salendo da San Nicolo’ a San Rocco.
Ho passato tempo alla radio, e ho ricevuto un mare di messaggi dagli ascoltatori di Prospettive Musicali, alcuni dei quali mi hanno commosso. Non finiro’ mai di consigliare e trasmettere "Bonnie Prince Billy sings greatest Palace music", deliziosa musica country che ascolto in continuazione da mesi.
Ho parlato con tante persone che passavano il Capodanno da sole e alle quali ho tenuto compagnia tutta la notte dagli studi della radio, con Simona e Tommaso, chiacchierando con loro in diretta. Non posso dimenticare le persone anziane, gli insonni e le voci assonate che chiamavano nel cuore della notte.
Ho rivisto Giovanna dopo anni ed e’ stato bellissimo viaggiare insieme da Milano a Voghera, mentre andavamo piano piano sperando che il viaggio durasse molto di piu’. Ci siamo detti tante cose e non ce ne siamo detti altrettante.
Ho conosciuto una donna fascinosa, nata il mio giorno, mese e anno con la quale ho trascorso una bellissima serata, sul pavimento di casa sua, a raccontarci cos’e’ successo da quel 2 Maggio 1965 nel quale siamo capitati su questo pianeta, entrambi prematuri, entrambi piu’ morti che vivi, entrambi cacciati in un’incubatrice con poche speranze di sopravvivere, e invece entrambi vivi e pieni di energia e felici di esserlo.
Ho visto scene terribili alla televisione, che mi hanno fatto capire come siamo piccoli e indifesi.
Ho ascoltato canzoni che non ascoltavo da anni e anni (forse dai leggendari anni ’70: “I am easy” di Keith Carradine, “The year of the cat” di Al Stewart, “Lotta love” di Neil Young nella versione di Nicolette Larson).
Ho capito che si puo’ vivere senza mostre e film, ma che cenare in compagnia e’ qualcosa della quale non si puo’ fare a meno.
Ho camminato col cane in collina, viaggiato su treni, ascoltato musica, pensato, scritto e-mail di quelle facili e di quelle difficili da scrivere.
E adesso eccomi in quella che Aurelia chiama "la capitale del grigio", senza sapere se voglio essere qui o molto lontano da qui.
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