Sabato 15 Gennaio 2005: Katie Buckhaven

KATIE BUCKHAVEN (Hot)



Si inventa canzoni che sono soffici nuvole disegnate in un cielo di Primavera Katie Buckhaven. Ascoltate ad esempio “Blue light”, dall’esordio di questa gentile cantautrice inglese, con quel flauto che galleggia su silenziosi accordi di chitarra acustica e le liriche che ricordano qualcuno che ora e’ “a Oceani di distanza”. Oppure la personale cover di “If not for you” di Dylan, con in testa Joan Baez. Katie Buckhaven arriva dal Sussex e la stampa inglese ha speso per lei riferimenti a Tim Buckley e ai Portishead. Che paiono eccessivi, anche se l’album pubblicato un paio di anni fa da Beth Gibbons non e’ per la verita’ molto distante per atmosfere e ispirazione. Kathryn Williams e, soprattutto, Beth Orton hanno in passato visitato gli stessi territori, con un’attitudine altrettanto delicata e intimista. Molto riuscita la versione di “Famous blue raincoat” di Leonard Cohen. Un debutto promettente.

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