72/ Per provare a non sprecarla del tutto.
Ho una passione per le newsletter. Sono abbonato a parecchie e alcune le aspetto come da bambino aspettavo di trovare Topolino nella cassetta delle lettere tornando da scuola e una decina di anni dopo il nuovo numero di Rockerilla nella mia edicola locale.
Tra tutte quelle che ricevo, le mie preferite sono quella di Brain Pickings, bi-settimanale la domenica e il mercoledi', e quella del Book of Life, che esce di venerdi', tipo un venerdi' si' e uno no pero' con dei buchi ogni tanto come quando un numero di Topolino andava perduto.
Le stampo e le tengo in cartelline per quando ho tempo di leggerle. Perche' certe newsletter vanno lette sulla carta, meglio se in un caffe' o su una panchina al parco.
Stamattina mi sono alzato un po' prima perche' avevo voglia di leggere un po' e mi sono imbattuto in un cortocircuito, una specie di numero sincretico di Brain Pickings che cita proprio il Book of Life.
Di Alain de Botton, Maria Popova scrive che e' one of our era's most uncommonly perceptive, lyrical, and lucid existential contenplatives. Ho letto e riletto quella definizione perche' mi sembra bellissima. Una definizione alla quale ispirarsi.
Diventare dei contemplativi dell'esistenza capaci di percepirne l'essenza. Emozionandosi e ricercandone in modo consapevole gli aspetti poetici e filosofici piu' profondi.
Rileggete e soppesate ogni parola, perche' potrebbe essere l'obiettivo ultimo della vita. Per provare, almeno provare, a non sprecarla del tutto.
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