78/ Bellezza, pace, senso, empatia.



Uno dei negozietti di Londra che preferisco - e da dove mi e' impossibile uscire a mani vuote - e' quello della School of Life, a Bloomsbury. Pochi metri quadrati di libri e oggetti che e' bello regalare, ordinati con grande cura. Buona musica a volume molto basso proprio come piace a me.

L'altro giorno la Gio' e io ci siamo stati per comprare una borsa di tela nuova a Franci, la figlia della Gio'. Dalla borsa blu con la scritta Emotional baggage che le comprammo alla School of Life anni fa non si e' piu' separata. Ormai e' stinta e credo pure un po' strappata.

La simpatica commessa italiana non finiva di raccontarci di Alain, il fondatore della scuola.

Alain avrei avuto molte occasioni per conoscerlo dato che per un po' di tempo ho frequentato un'amica comune.

Ma ci sono luoghi e persone che ho bisogno di idealizzare. Parigi deve rimanere la citta' della nouvelle vague. Alain deve rimanere uno da leggere tutte le volte che pubblica qualcosa senza mai incontrarlo. Uno che dispensa saggezza dalla giusta distanza.

Qualche giorno fa la School of Life ha pubblicato otto principi che loro considerano basilari.

Non e' un grande articolo. Si ripete un po'. Sul punto 6 non sono molto d'accordo.

Ma prendendo spunto, stamattina presto ho scritto sul mio moleskine una serie di principi che sono alla base del mio tentativo di non sprecare del tutto la vita. Tentativo spesso non riuscito, e al quale credo abbia senso che mi dedichi con piu' convinzione.

La lista e' breve, le descrizioni sono sintetiche e i concetti semplici e ampi cosi' da poter essere adattati a tante circostanze.

1) Cerchiamo, sempre, la bellezza. La vita e' una tragedia con un finale gia' scritto. Non sappiamo quanto presto o tardi calera' il sipario, ma sappiamo che accadra'. L'oscurita' e' ovunque. Il rumore e' ovunque. Cerchiamo sempre la luce e il silenzio. Diamo un senso. Creiamo un ordine.

2) Facciamo pace con noi stessi. Accettiamo la nostra imperfezione. Perdoniamo le scelte sbagliate con affetto per chi siamo stati. In un certo momento, ci sono sembrate quelle migliori. Non sapremo mai cosa sarebbe successo se. Quelle porte si sono chiuse e la chiave e' andata perduta per sempre.

3) Diamo un senso a ogni giornata. Me l'insegno' tanti anni fa Simona prima di lasciare, cosi' giovane, questa Terra. Teniamo i nostri sensi aperti, con consapevolezza. Cerchiamo il significato profondo delle cose che accadono senza mai rimanere in superficie. Analizzare in forma scritta aiuta molto.

4) Percorriamo la via dell'empatia. Anche quando preferiremmo reagire chiudendoci in noi. Siamo tutti esseri molto fragili, anche chi nasconde la propria vulnerabilita' o non ne e' consapevole. E' la nostra fragilita' a renderci umani. E' anche per questo che dobbiamo sempre cercare l'uguaglianza.

L'ho scritta per chiarirmi le idee, ma la metto in comune con voi volentieri. Magari qualcuno puo' prendere spunto a sua volta. Scrivere la sua, nel silenzio della prima mattina, e condividerla.

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