74/ Anche quando e' probabile che non porti nulla di meglio.
E pero' la tendenza al cambiamento, anche quando e' probabile che non porti nulla di meglio, fa parte dell'istinto umano, e tu non la concepisci.
E pero', soprattutto, questo stare sempre fermi, facendo tutta quella fatica, a volte non e' la cura, e' la ferita. Ed ecco perche' starti vicino e' impossibile.
SANDRO VERONESI
Il colibri'.
Cambiare, richiede energia. Sempre piu', con l'accumularsi degli anni e con la sedimentazione delle abitudini.
Cambiare e' oggi un imperativo sempre piu' categorico. E a me sembra sopravvalutato. Quanti sono i cambiamenti che ci hanno arrecato reali vantaggi a fronte dell'impegno richiesto per uscire dalla nostra nicchia confortevole?
Anche restare fermi, contrastare i cambiamenti che non ci piacciono, richiede un dispendio energetico. A volte ci allontana dai nostri simili che attribuiscono al cambiamento una valenza progressiva. Positiva, a prescindere.
Come se un viaggio veloce sia sempre migliore di uno lento. Come se possedere lo scibile umano a portata di un clic sia per forza meglio di rovistare in una stanza piena di libri. O formarsi poco a poco una raccolta di dischi che rappresenta la nostra evoluzione di ascoltatori.
Rivendichiamo dunque la liberta' di cambiare oppure di restare dove siamo, dopo avere riflettuto senza lasciarci condizionare. Magari avendo l'avvertenza di non rendere troppo difficile starci vicini.
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