79/ Quegli anni importanti.



Cele e' stato il mio professore di metodologia della ricerca sociale. Ma preferisco pensarlo come l'organizzatore dei Sociocuriosi, un gruppo di suoi ex-studenti che ospitava la sera a casa o in universita' per lavorare all'interpretazione ermeneutica di interviste sull'esperienza scolastica.

Quello era il pretesto, almeno. Di fatto i Sociocuriosi li ricordo come una bolla spazio-temporale degli anni '70 come vorrei averli vissuti.

In quelle serate che mai dimentichero' parlavamo tanto di vita, di libri, di politica. Gustando fette di torta fatta in casa, perche' da Cele non ho mai capito perche' ma c'era sempre qualcosa da festeggiare con qualcosa di buono.

Quando lascio' la cattedra, si dedico' con costanza alla pittura. Ogni anno, so che a Natale mi arriva una busta con un suo piccolo acquerello su carta scelta con grande cura.

Io che non so fare nulla di artistico contraccambio con un mio breve scritto, con le stesse osservazioni sulla vita che avrei fatto attorno al tavolo dei Sociocuriosi.

Quest'anno quello di Natale e' stato un periodo particolare, con la mamma prima in ospedale per l'operazione e poi al centro di riabilitazione. Non ho proprio trovato il tempo di scrivere biglietti d'auguri.

Tornato a Londra ho trovato nella posta il suo acquerello. Eravamo gia' un bel po' dentro al 2020, per cui gli ho mandato i miei auguri e l'ho ringraziato via mail, scusandomi e illustrando la situazione.

Stamattina ho trovato una sua mail. Ha scritto che avrebbe voluto rispondermi con la Mimi, la sua amata moglie. Una persona deliziosa. Ospitale, sempre amichevole. Con quella sua risata cristallina che accompagnava i momenti piu' lievi delle nostre riunioni. Con le sue osservazioni profonde.

Ma che Mimi giovedi' e' stata ricoverata d'urgenza. Emorragia cerebrale. E che e' in rianimazione.

Stamattina l'ho chiamato per avere notizie.

Quel professore che a lezione mi sembrava un po' burbero e che pero' poi premio' il mio studio con un trenta e lode, parlando di Mimi si e' commosso. Non siamo riusciti a trattenere le lacrime. Nessuno di noi riusciva a finire una frase.

Quando scrivo che e' la fragilita' che ci avvicina, intendo proprio momenti cosi'. Quelli che ci fanno comprendere quanto bene vogliamo alle persone. Quanto hanno significato e significano per noi.

E Mimi, ce la devi fare. Per te, per Cele, per Angela, per tutti quelli che ti vogliono bene. E siamo in tanti.

Un abbraccio fortissimo a tutti e due.

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Domattina, martedi' 28 gennaio, partecipero' a un altro panel radiofonico sull'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Tra le 9.35 e le 10 su Radio Popolare.

Commenti

Paolo ha detto…
Non sapevo nulla, ho perso i contatti qualche trasloco fa. Mi dispiace moltissimo. Mi ha fatto piacere leggere che non sono l’unico a ricordare i sociocuriosi.
Fabio ha detto…
Ciao Paolo, quanto tempo! Spero tu stia bene.

I Sociocuriosi sono stati una fase importante per molti di noi. Cele e Mimi generavano un'atmosfera collaborativa che rendeva facile intervenire anche per chi come me nei gruppi spesso non si sente a proprio agio.

I Sociocuriosi sono stati una scuola di ricerca e forse ancora di piu' una scuola di vita. Imparavi sempre tanto. Si creavano amicizie importanti. Molte sono durate per anni anche dopo la fine di quelle riunioni.